Faccio lo sforzo di scrivere senza spoiler, quindi leggete.
E anche questo me lo sono preso a noleggio su Prime Video e altri 4.99€ che se ne vanno (grazie a chi non mi fornisce chiavette USB piene di film).
Avendo apprezzato particolarmente il sequel de “La Casa dei 1000 corpi”, non potevo perdermi questo terzo capitolo sulle vicende della famiglia Firefly, nonostante si preannunciasse come una cagata per spremere ancora i fan e fargli cagare altri soldi.
Ci sono riusciti alla perfezione con me estorcendomi appunto questi famosi 4.99€ per il noleggio di un film del cazzo del 2019 che penso nemmeno sia stato al cinema (e credo non sia manco stato doppiato in italiano. Almeno non hanno fatto i creativi nel cambiargli il titolo).
E la sensazione di essere stato truffato diventa certezza già dai minuti iniziali quando si viene a sapere che il mitico Captain Spaulding non prende parte al film poiché crepa di vecchiaia in carcere (o qualcosa del genere).
Di lui si vede solo il qualche spezzone iniziale dove parla alla telecamera visibilmente invecchiato e con un aspetto abbastanza preoccupante.
Poi, dopo il film, ho scoperto che Sid Haig, l’attore che lo interpreta, è morto davvero nel 2019.
Quindi, il più iconico personaggio della famiglia Firefly viene rimpiazzato da un insignificante bifolco che viene inserito nella storia come un mezzo cugino che aiuta ad evadere i due membri della famiglia ancora in vita.
Sulla falsa riga di “The Devil’s Rejects” (lo ripeto: non voglio fare il figo, lo avessero chiamato “i reietti del diavolo” avrei citato il titolo in italiano), il trio si lascia una scia di cadaveri e violenza alle spalle durante la loro fuga che li porta direttamente in Messico.
Ed è proprio in Messico che, un film che già cercava di tenersi in piedi oltre il confine del surreale, sbraga completamente.
La cosa assurda è che, nonostante tutto, a me personalmente il film è anche piaciuto.