house of blood

house of blood (olaf ittenbach, 2006)

trama:
un gruppo di carcerati a seguito di un incidente fuggono con un medico per ostaggio nei boschi a confine col canada. nella nebbia trovano una casa abitata da un gruppo di invasati religiosi che non sono proprio quello che sembrano...

ovvero come realizzare un buon film con due soldi, attori scadenti, set inesistente, una sceneggiatura assurda e dei dialoghi a cavallo tra una telenovela e un trattato di filosofia (e una locandina che non c'entra un cacchio!). premetto: non conosco assolutamente il cinema di ittenbach, questo film l'ho trovato per caso, l'ho visto e mi è piaciuto perchè il ragazzo non avrà un euro ma cacchio ha talento e inventiva. grande gusto per lo splatter che so essere un suo punto forte e virtuosismi con una camera che deve avere comperato da expert, ragazzi sotto con i consigli su altri film del regista da reperire, ne voglio ancora!

Non ho visto praticamente nulla del citato regista ma di sicuro il suo capolavoro dovrebbe essere the burning moon,poi c'è premutos ed altri che non sto qui a dirti eh eh.

Io adoro Ittenbach,mi piace molto il suo stile ancora di più dato il fatto che gira con budget ridottissimi,tra quelli che ho visto ti consiglio BLACK PAST,GARDEN OF LOVE,BEYOND THE LIMITS,THE BURNING MOON,PREMUTOS e DARD DIVORCE.

Familienradgeber!!!!....e ridi di gusto!!!

Come detto la qualità, nonostante il budget risicato è buona soprattutto per quel che riguarda lo splatter. Infatti il sangue è l' elemento più gustoso del film, che riesce a ricreare anche una certa atmosfera. Il make up demoniaco non è malaccio e la battutacce non sono al meglio ma ci possono stare. Gli attori non sono granché, soprattutto la parente di Ittenbach. Comunque divertente.

Non sembra, al contrario di quanto affermato a suo tempo dal buon burattino, che il prode Ittenbach abbia girato questo film con mezzi di fortuna, anzi si nota l' impiego di camere professionali, dolly, sonoro in dolby, e riprese aeree (in tempi in cui i droni erano lontani a venire, visto che correva l' anno 2005). E l' opera ne benefecia. Ciò che sulla carta sembra essere una semplice rivisitazione di Dal tramonto all' alba (criminali in fuga incappano in un covo di demoni-vampiri) sfocia in un qualcosa di altrettanto gore ma decisamente più bizzarro e delirante del film di Rodriguez, visto che il regista teutonico complica la storia (anche troppo) innestando la propria cifra stilistica in base a cui il passato ciclicamente si ripete. Meglio non concentrarsi troppo sugli svolazzi della trama, e godersi invece i gustosi e sanguinosissimi effetti speciali nei quali Ittenbach è maestro. Per il resto, come detto dal burattino, attori e dialoghi lasciano il tempo che trovano; il doppiaggio italiano, visibilmente amatoriale, peggiora ulteriormente la situazione come spesso accade, ma una volta tanto lo si può perdonare, perchè fa gridare al miracolo il fatto stesso che qualcuno si sia preso la briga di doppiare un prodotto talmente di nicchia.