'PERDERE LA TESTA - MANNEQUIN'S HEAD' di Luca Annovi & Clarmont

TITOLO CORTOMETRAGGIO: 'PERDERE LA TESTA - MANNEQUIN'S HEAD'
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:
DURATA: 9'34''
REGIA: LUCA ANNOVI, CLARMONT
ATTORI PRINCIPALI: EMANUELE CARIOTI, MANICHINO 'ROMEO'
SCENEGGIATURA: CLARMONT
MUSICHE: Maestro PINO DE LUCIA
FOTOGRAFIA: OMAR VALCINNO
MONTAGGIO: DOINEL FERRAND
BREVE SINOSSI:
E' la storia di un ragazzo che per caso incontra sulla riva del lago la testa di un manichino.
Il fantoccio attrae l'attenzione del giovane che se lo porterà a casa...ma ben presto si accorgerà che quella testa di pupazzo si sostituirà a lui, rubandogli l'anima, mettendo in discussione la sua identità e a fargli 'perdere la testa', appunto!
Il cortometraggio si avvale della colonna sonora originale del m
Maestro Pino de Lucia che ha scritto proprio per questo film 'Il tema del Lago', ritenuto da molti internauti un motivo fortemente ipnotico e malinconico.
La sceneggiatura, ispirata a temi Shakespeariani e a Doppio Sogno di Schnitzler, è stata scritta da una giovane che si firma Clarmont, mentre la regia è affidata al ventinovenne Luca Annovi.
'Perdere la testa', prodotto completamente indipendente, è stato realizzato da un blog che si chiama Ematube ed è interpretato proprio dall'autore di questo portale, Emanuele Carioti.

BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: LUCA ANNOVI. 29 ANNI - 2 VOLTE VINCITORE DEL PREMIO GEMINE MUSE, L'ULTIMO 2010 CON IL DOCUMENTARIO 'ANGELINO, IL PESCATORE DEL LAGO'; CLARMONT, 32 ANNI, AUTRICE, SCRITTRICE, SCENEGGIATRICE E PRODUCER


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Di Mannequin's Head ho apprezzato principalmente l'originalità e la stranezza del soggetto, a tratti inquietante. Non che la tecnica manchi (però le lucine verdi sono fastidiose!), comunque. Apprezzabile il tema musicale. Finale un po' fiacco, ma in generale pollice su!

In genere film (corti o lunghi che siano) con bambole, pupazzi, manichini e similia mi piacciono e mi intimoriscono, da alberto cavalcanti in poi. Sono quindi un po' di parte. La testa di manichino mi ha fatto inquietudine col suo essere empre rivolto verso la camera. Mi e' piaicuto molto l'insieme, il ritmo e la musica. Forse qualche scelta registica non mi trova d'accordo. Peccato per il finale, ovvio.

un corto che si fa ricordare sopratutto per la musica (bella ma un po' monotona) e per la fotografia (belli i panorami del lago, abbastanza trash i giochi di luce in casa), raggiunge la piena sufficienza in tutte le voci ma manca un poco di anima. la regia riesce con diffcoltà a mettere in scena la seneggiatura, uno di quei corti che ti lasciano col dubbio di non avere capito a fondo, poi vai a leggere la sinossi e vedi che anche i produttori hanno il tuo stesso dubbio. il montaggio a volte funziona a volte meno (vedi la scena del lavabo, dove ci sono diversi errori di composizione, l'asciugamano un po' è a destra un po' è a sinistra, a scene alterne c'è l'acqua nel lavandino, scompare e poi ricompare. Buona la scelta dell'atmosfera straniante e quella di non fare proferire parola al protagonista, anche se il finale, con il brusco mutamento di regia, pare un po' scontato.

L' incipit può essere anche interessante, ma la durata eccesiva per il soggetto in questione ne mina la qualità. Ci si annoia dopo poco, e la situazione rappresentata ha poco da dire. Invece mi è piaciuta la camera del malcapitato e anche, in parte, le lucine verdi.

Un cortometraggio lineare con qualche errorino ed estrosità stilistiche non molto gradevoli ed irritanti (i giochi di luce, ripetizioni di scene).
Un lavoro che non intriga mai fino in fondo, manca di tensione vera, di sofferenza ed emozione profonda che possa far partecipare vivamente lo spettatore.
La tecnica c'è.......il resto un pò meno.

Alienante