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TRANSITUS S.E. di Alceo Positano

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2013 09:45
28/05/2013 16:38
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: TRANSITUS S.E. - 2013 Anteprima Mondiale ! -

LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:

[IMG]http://oi44.tinypic.com/2w2fo28.jpg[/IMG]

DURATA: 9 minuti
REGIA: Alceo Positano
ATTORI PRINCIPALI: Elisa Siboldi
SCENEGGIATURA: Elisa Siboldi, Alceo Positano
MUSICHE: Luigi Paioro, Alceo Positano, Alberto Agazzani
FOTOGRAFIA: Alceo Positano
MONTAGGIO: Alceo Fx

BREVE SINOSSI:
Una ragazza si sveglia in una cassa, sospesa nel vuoto delle tenebre, presto si accorgerà di non essere sola.

BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA:
Alceo Positano, vive a Milano, fin da piccolo s'interessa di cinema, il primo film lo gira a 12 anni in pellicola.
Prosegue scrivendosi a diverse scuole di cinema e specializzazioni.
Lavora nel campo dalla fotografia, regia e effetti speciali.
Dai primi filmini horror spazia successivamente in diversi generi, fra cui il gotico ispirandosi ad
Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft, fino alla stop motion e
nuovi film con tematiche più surreali e sperimentali, mantenendo però una vena ironica, come nel personaggio di
Alien Rock...
il sito del regista www.alceofx.com

FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:


28/05/2013 21:17
 
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TRANSITUS S.E. (Special Edition??) di Alceo Positano è davvero un corto stranissimo.

Facente coraggiosamente uso della non facile tecnica della stop motion, Positano ci propone la disavventura di una ragazza che, risvegliatasi in una cassa sospesa nel vuoto, si ritroverà in un mondo da incubo, un territorio abitato da creature inquietanti, da una nebbia fittissima e da un’oscurità perenne. La ragazza sta forse dormendo e noi viviamo dentro un suo incubo? O forse è morta e quello è l’inferno? La cosa non è rivelata, ma non è neanche fondamentale.
Diciamo che il corto è ben lungi dall’essere perfetto, ma ha un suo perché. Prima di tutto c’è un omaggio incondizionato alla stop motion che non può che far sorridere, che richiama alla mente l’armata delle tenebre senza troppi complimenti, e poi c’è un certo fascino inquietante nell’ambientazione di fondo.

A tal proposito sinceramente non mi sarebbe affatto dispiaciuta una durata superiore, anche 20 minuti, per permettere alla protagonista di esplorare maggiormente questo territorio a bordo della sua aquilotta putrefatta, e invece l’avventura termina sul più bello, proprio quando dal nulla cosmico la giovane approda in un castello diroccato di fronte a una qualche sorta di dispiegamento rituale…
Non dico che avrei voluto dare un senso alla trama, anzi, ma ne avrei sicuramente voluta ancora, tanto per curiosità.

Weird, sperimentale, ma purtroppo solo “accennato”.

Discreto, ma intrigante.
28/05/2013 23:16
 
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Re:
boskoz, 28/05/2013 21:17:

TRANSITUS S.E. (Special Edition??) di Alceo Positano è davvero un corto stranissimo.

Facente coraggiosamente uso della non facile tecnica della stop motion, Positano ci propone la disavventura di una ragazza che, risvegliatasi in una cassa sospesa nel vuoto, si ritroverà in un mondo da incubo, un territorio abitato da creature inquietanti, da una nebbia fittissima e da un’oscurità perenne. La ragazza sta forse dormendo e noi viviamo dentro un suo incubo? O forse è morta e quello è l’inferno? La cosa non è rivelata, ma non è neanche fondamentale.
Diciamo che il corto è ben lungi dall’essere perfetto, ma ha un suo perché. Prima di tutto c’è un omaggio incondizionato alla stop motion che non può che far sorridere, che richiama alla mente l’armata delle tenebre senza troppi complimenti, e poi c’è un certo fascino inquietante nell’ambientazione di fondo.

A tal proposito sinceramente non mi sarebbe affatto dispiaciuta una durata superiore, anche 20 minuti, per permettere alla protagonista di esplorare maggiormente questo territorio a bordo della sua aquilotta putrefatta, e invece l’avventura termina sul più bello, proprio quando dal nulla cosmico la giovane approda in un castello diroccato di fronte a una qualche sorta di dispiegamento rituale…
Non dico che avrei voluto dare un senso alla trama, anzi, ma ne avrei sicuramente voluta ancora, tanto per curiosità.

Weird, sperimentale, ma purtroppo solo “accennato”.

Discreto, ma intrigante.



mi sono letto due volte la recensione...
alla seconda volta mi è venuta voglia di girare il seguito...
Grazie!!!
quoto su tutto, in effetti sarebbe dovuto durare di più, ho girato anche l'antefatto ma non è stato inserito ne nella prima versione, perchè è stato girato dopo, ne in questa che ho preferito girare qualche giorno fa il finale esteso, che inizia dopo che viene salvata, la terza versione sarà più completa: la Director's cut, con almeno 4 minuti in più, l'ideale sarebbe arrivare almeno a 15 minuti in totale.
In realtà doveva essere una trilogia, con l'antefatto, la parte che hai visto, la terza dopo la porta finale ....
Si! la lavorazione è stata molto complessa, ti invito a vedere il back stage di tutta la lavorazione dalla cassa, costruita apposta, alla stop motion
28/05/2013 23:24
 
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sito x back stage
qui tutto il back stage di "Transitus"
www.alceofx.com/transitus2/http://www.alceofx.com/transitus2/

31/05/2013 23:57
 
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Da cosa si misura il valore di un corto? A volte è difficile stabilirlo, così come è difficile trovare l’esatto metro con quale giudicare un’opera. Per cui, se è vero che il corto di Positano mi ha suscitato un senso di grande ammirazione, forse lo ha fatto per le ragioni sbagliate. Ma “sbagliate” al botteghino, però.

E’ certo e chiaro a tutti che Transitus è un prodotto tanto originale e promettente nell’idea quanto rozzo nella realizzazione; “rozzo” in senso buono, intendiamoci! E infatti un’altra cosa che traspare è la passione, il gusto del regista per l’effetto speciale – qui addirittura delle animazioni in stop motion come non se ne vedevano dai tempi di Harryhausen – unita ad una bella originalità, ad una trama che più che viaggiare in una ben precisa direzione si affida alle suggestioni e ad uno squisito gusto visionario. Un corto costruito intorno agli oggetti (molto bella e di grande effetto la realizzazione dell’isola dei morti tratta dal quadro di Böcklin, molto interessante l’idea della bara/cassa sospesa nel vuoto, inquietante la riproduzione della “porta dell’alchimista” che si trova a Roma), che però non si limita a raccontare una storiellina qualunque ma cerca un qualcosa in più, una voce originale e dolcemente retrò, con un'unica pecca – o forse un rimpianto : se infatti da un lato è bello e giusto non chiedersi più di tanto riguardo alla trama, al suo senso (se mai esiste) e al finale del corto, dall’altro sarebbe stato però di certo più intrigante vedere questo sfoggio di talento alle prese con una storia più corposa, più significativa, ma soprattutto più lunga e articolata anche nella visionarietà.

Date da vedere questo corto ad un giovanissimo giurato. Potrebbe dire “beh? E che è questo? Uno scheletrino di plastica tutto storto che si muove a mano! Un uccellaccio di polistirolo! Ma che schifo!”. E voi “ma è un omaggio ai tempi d’oro del cinema! A harryausen! Alla stopmotion!” E lui: “ E che è la stopmoscion? Chi se ne frega di Coso-Hausen? Siamo nel 2013 e il cinema non si fa così!”

Per cui ecco: se devo dire che questo è un bel corto, attuale, interessante, realistico, comprensibile, potente, significativo, moderno, accurato, ricco…non posso proprio dirlo. E’ un corto vecchio e malandato, condannato in partenza sia dal modo in cui racconta sia dai mezzi con cui lo fa, privo di “stile”, di tecnica, di elementi moderni, ingenuo e senza capo ne coda.

Se però devo dire la mia, devo ammettere che – sapendo quello che IO so – Transitus è un gran bel lavoro.

Ed è bello perché originale l’approccio dell’autore, meraviglioso il suo usare quelle tecniche desuete che ci hanno affascinato quando eravamo bambini (e che ancora oggi non possono che suscitare il nostro interesse) particolare il suo approccio all’orrore fatto in modo “fantastico”, con mostri che non scaturiscono dal turbolento inconscio malato dell’uomo moderno e represso, bensì direttamente dal luogo in cui provengono i sogni, le fantasie e le meraviglie, in cui i cattivi sono dei veri cattivoni, e gli scheletri ti danno addosso col pugnale salendo su per una corda.

Insomma, in Transitus ce ne sono di cose da vedere: le origini del cinema, i vecchi film d’avventura…e sebbene “rozzo” e poco plausibile alle analitiche menti dello spettatore moderno…quanto è personale e coraggioso il concetto della ragazza che si risveglia prigioniera di una cassa sospesa nel vuoto? Quale regista moderno avrebbe potuto pensare una cosa del genere? Ci si sarebbero messe in mezzo un sacco di chiacchiere: e ma perché si trova lì, ma la gravità dov’è, e come mai se è nell’oscurità si vede una luce, e la ragazza chi è, cosa pensa della vita, cosa simboleggia la bara dal punto di vista psicoanalitico, e quale preciso mostro la ha infilata lì dentro e per darle quale lezione morale…. Tutte cose delle quali il regista se ne strafrega, riuscendo a ricordarci che una volta il cinema non era fatto di tante precisazioni ma era prima di tutto improvvisazione, illuminazione, ispirazione, sfida, immaginazione, immedesimazione.
Il Transitus della protagonista è quindi un viaggi,o più che dentro sé stessa, dentro l’atto cinematografico di ideare un mondo fantastico e viverci avventure non ben precisate al suo interno. C’è un recupero del Sense of Wonder, l’idea di fare un cinema in cui tutto può davvero accadere, senza tanti sostrati e interpretazioni. E’ un po’ come girare un film muto al giorno d’oggi, o in bianco e nero ( e qualcuno, di recente, lo ha fatto), un ritorno alle origini fatto con grande bravura.

Se dunque il mio spettatore scettico non può che guardare con distacco quell’uccellaccio traballante, quel sangue finto (e poi, un chiodo che provoca un’emorragia tale! Qualsiasi libro di medicina direbbe che non è possibile! Anche considerando la coagulazione!) che scorre fino ai piedi per una punturina, quello scheletro scombinato, la scena traballante di lei che vola appesa all’uccellaccio… lo spettatore “bambino” non può che indirizzare un applauso all’autore, che ci ha dato una bella prova di amore, di gusto tutto personale per un particolare modo di intendere il cinema, e per degli effetti speciali assolutamente non paragonabili a quelli moderni, ma vincenti per quel che riguarda le emozioni che sono capaci di suscitare e per la visionarietà che riescono a trasmettere,

Più soldi, più tempo, più mezzi ci sarebbero voluti per creare un’opera davvero degna di nota… ma anche così i risultati sono sicuramente apprezzabilissimi (anche se forse solo per un pubblico "datato" come me). Un corto davvero personale ed emozionante.

Complimenti all’autore, un talento unico e da salvaguardare!
01/06/2013 01:15
 
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Re:
osmanspare, 31/05/2013 23:57:

Da cosa si misura il valore di un corto? A volte è difficile stabilirlo, così come è difficile trovare l’esatto metro con quale giudicare un’opera. Per cui, se è vero che il corto di Positano mi ha suscitato un senso di grande ammirazione, forse lo ha fatto per le ragioni sbagliate. Ma “sbagliate” al botteghino, però.

E’ certo e chiaro a tutti che Transitus è un prodotto tanto originale e promettente nell’idea quanto rozzo nella realizzazione; “rozzo” in senso buono, intendiamoci! E infatti un’altra cosa che traspare è la passione, il gusto del regista per l’effetto speciale – qui addirittura delle animazioni in stop motion come non se ne vedevano dai tempi di Harryhausen – unita ad una bella originalità, ad una trama che più che viaggiare in una ben precisa direzione si affida alle suggestioni e ad uno squisito gusto visionario. Un corto costruito intorno agli oggetti (molto bella e di grande effetto la realizzazione dell’isola dei morti tratta dal quadro di Böcklin, molto interessante l’idea della bara/cassa sospesa nel vuoto, inquietante la riproduzione della “porta dell’alchimista” che si trova a Roma), che però non si limita a raccontare una storiellina qualunque ma cerca un qualcosa in più, una voce originale e dolcemente retrò, con un'unica pecca – o forse un rimpianto : se infatti da un lato è bello e giusto non chiedersi più di tanto riguardo alla trama, al suo senso (se mai esiste) e al finale del corto, dall’altro sarebbe stato però di certo più intrigante vedere questo sfoggio di talento alle prese con una storia più corposa, più significativa, ma soprattutto più lunga e articolata anche nella visionarietà.

Date da vedere questo corto ad un giovanissimo giurato. Potrebbe dire “beh? E che è questo? Uno scheletrino di plastica tutto storto che si muove a mano! Un uccellaccio di polistirolo! Ma che schifo!”. E voi “ma è un omaggio ai tempi d’oro del cinema! A harryausen! Alla stopmotion!” E lui: “ E che è la stopmoscion? Chi se ne frega di Coso-Hausen? Siamo nel 2013 e il cinema non si fa così!”

Per cui ecco: se devo dire che questo è un bel corto, attuale, interessante, realistico, comprensibile, potente, significativo, moderno, accurato, ricco…non posso proprio dirlo. E’ un corto vecchio e malandato, condannato in partenza sia dal modo in cui racconta sia dai mezzi con cui lo fa, privo di “stile”, di tecnica, di elementi moderni, ingenuo e senza capo ne coda.

Se però devo dire la mia, devo ammettere che – sapendo quello che IO so – Transitus è un gran bel lavoro.

Ed è bello perché originale l’approccio dell’autore, meraviglioso il suo usare quelle tecniche desuete che ci hanno affascinato quando eravamo bambini (e che ancora oggi non possono che suscitare il nostro interesse) particolare il suo approccio all’orrore fatto in modo “fantastico”, con mostri che non scaturiscono dal turbolento inconscio malato dell’uomo moderno e represso, bensì direttamente dal luogo in cui provengono i sogni, le fantasie e le meraviglie, in cui i cattivi sono dei veri cattivoni, e gli scheletri ti danno addosso col pugnale salendo su per una corda.

Insomma, in Transitus ce ne sono di cose da vedere: le origini del cinema, i vecchi film d’avventura…e sebbene “rozzo” e poco plausibile alle analitiche menti dello spettatore moderno…quanto è personale e coraggioso il concetto della ragazza che si risveglia prigioniera di una cassa sospesa nel vuoto? Quale regista moderno avrebbe potuto pensare una cosa del genere? Ci si sarebbero messe in mezzo un sacco di chiacchiere: e ma perché si trova lì, ma la gravità dov’è, e come mai se è nell’oscurità si vede una luce, e la ragazza chi è, cosa pensa della vita, cosa simboleggia la bara dal punto di vista psicoanalitico, e quale preciso mostro la ha infilata lì dentro e per darle quale lezione morale…. Tutte cose delle quali il regista se ne strafrega, riuscendo a ricordarci che una volta il cinema non era fatto di tante precisazioni ma era prima di tutto improvvisazione, illuminazione, ispirazione, sfida, immaginazione, immedesimazione.
Il Transitus della protagonista è quindi un viaggi,o più che dentro sé stessa, dentro l’atto cinematografico di ideare un mondo fantastico e viverci avventure non ben precisate al suo interno. C’è un recupero del Sense of Wonder, l’idea di fare un cinema in cui tutto può davvero accadere, senza tanti sostrati e interpretazioni. E’ un po’ come girare un film muto al giorno d’oggi, o in bianco e nero ( e qualcuno, di recente, lo ha fatto), un ritorno alle origini fatto con grande bravura.

Se dunque il mio spettatore scettico non può che guardare con distacco quell’uccellaccio traballante, quel sangue finto (e poi, un chiodo che provoca un’emorragia tale! Qualsiasi libro di medicina direbbe che non è possibile! Anche considerando la coagulazione!) che scorre fino ai piedi per una punturina, quello scheletro scombinato, la scena traballante di lei che vola appesa all’uccellaccio… lo spettatore “bambino” non può che indirizzare un applauso all’autore, che ci ha dato una bella prova di amore, di gusto tutto personale per un particolare modo di intendere il cinema, e per degli effetti speciali assolutamente non paragonabili a quelli moderni, ma vincenti per quel che riguarda le emozioni che sono capaci di suscitare e per la visionarietà che riescono a trasmettere,

Più soldi, più tempo, più mezzi ci sarebbero voluti per creare un’opera davvero degna di nota… ma anche così i risultati sono sicuramente apprezzabilissimi (anche se forse solo per un pubblico "datato" come me). Un corto davvero personale ed emozionante.

Complimenti all’autore, un talento unico e da salvaguardare!




...sono commosso....
si! Transitus è tutto questo...e tutto questo lo sono pure io...
le citazioni sono perfette!! l'isola dei morti, la porta ermetica di Roma...bellissimo che si riconoscono,
ma una recensione così non può che far parte integrante anche lei del film...
la chiave di lettura c'è ed è vero quello che dici!! non è un film per la mente ma un film per l'emozione .... un film simbolico di cui bisogna avere le chiavi e ognuno di noi le ha nella propria coscenza... non nella mente...
in fine... questa Bellissima emozionante recensione me la porto via come me e appeso a un vecchio pipistrello... volo in luoghi lontani e misteriosi per percorrere il cammino....
01/06/2013 09:34
 
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Re: Re:
alfx, 01/06/2013 01:15:




...sono commosso....
si! Transitus è tutto questo...e tutto questo lo sono pure io...
le citazioni sono perfette!! l'isola dei morti, la porta ermetica di Roma...bellissimo che si riconoscono,
ma una recensione così non può che far parte integrante anche lei del film...
la chiave di lettura c'è ed è vero quello che dici!! non è un film per la mente ma un film per l'emozione .... un film simbolico di cui bisogna avere le chiavi e ognuno di noi le ha nella propria coscenza... non nella mente...
in fine... questa Bellissima emozionante recensione me la porto via come me e appeso a un vecchio pipistrello... volo in luoghi lontani e misteriosi per percorrere il cammino....



Grazie di aver apprezzato...e continua così, perchè la tua passione traspare benissimo, e si esprime in modi che tanti hanno dimenticato. Si può parlare davvero di "magia del cinema"! E peccato davvero il corto non fosse più "ricco" e più lungo!

Un saluto e a rivederci presto!
01/06/2013 17:29
 
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Ho sempre amato lo Stop Motion e, anzi, ne approfitto per risalutare il grande Ray Harryhausen che ci ha lasciato da poco.
Per poter apprezzare al meglio questo lavoro, occorre tornare bambini per una decina di minuti e di cominciare a sognare. Questo lavoro comincia come un vero e proprio incubo e prosegue verso un finale che apre le porte all'ignoto ( come lo e' il mondo dei sogni ). Tecnicamente forse non perfetto, soprattutto nell'uso delle musiche e con qualche primo piano di troppo, "Transitus" cattura fin dalle prime sequenze e non lascia allo spettatore la possibilita' di immaginare cosa possa accadere nei secondi successivi, un po' come nei sogni, tanto terrificanti o meravigliosi quanto imprevedibili. Molto interessante, sarebbe bello vedere un giorno la continuazione del percorso onirico della protagonista.
01/06/2013 19:44
 
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Re:
GIOLE, 01/06/2013 17:29:

Ho sempre amato lo Stop Motion e, anzi, ne approfitto per risalutare il grande Ray Harryhausen che ci ha lasciato da poco.
Per poter apprezzare al meglio questo lavoro, occorre tornare bambini per una decina di minuti e di cominciare a sognare. Questo lavoro comincia come un vero e proprio incubo e prosegue verso un finale che apre le porte all'ignoto ( come lo e' il mondo dei sogni ). Tecnicamente forse non perfetto, soprattutto nell'uso delle musiche e con qualche primo piano di troppo, "Transitus" cattura fin dalle prime sequenze e non lascia allo spettatore la possibilita' di immaginare cosa possa accadere nei secondi successivi, un po' come nei sogni, tanto terrificanti o meravigliosi quanto imprevedibili. Molto interessante, sarebbe bello vedere un giorno la continuazione del percorso onirico della protagonista.




GRAZIE !!! amo la dimensione onirica ...
si! è proprio come un sogno !!! e come diceva Edgar Allan Poe "la realtà non è che un sogno dentro un Sogno ..."
... la perfezione non è di questo mondo ... io spesso tendo ad essere perfezionista... ma poi prevale l'emozione
e le cose si fanno imprevedibili...
... un giorno, non molto lontano, ci sarà sicuramente un seguito... una parte della storia è già stata scritta...
già in "Transitus S.E.",rispetto a "Transitus", vi è un pezzo in più...
ma come nei sogni il finale non è scritto...
04/06/2013 02:22
 
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Surreale, cupo, angosciante. Sorprendente per essere così incisivo nonostante gli scarsi mezzi e l’assenza di una trama di qualsivoglia concretezza. Un piccolo incubo, amplificato dalle musiche ossessive utilizzate sapientemente dal regista.
04/06/2013 03:20
 
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Re:
Luca Zanovello, 04/06/2013 02:22:


Surreale, cupo, angosciante. Sorprendente per essere così incisivo nonostante gli scarsi mezzi e l’assenza di una trama di qualsivoglia concretezza. Un piccolo incubo, amplificato dalle musiche ossessive utilizzate sapientemente dal regista.





la frase: l’assenza di una trama di qualsivoglia concretezza, è molto incisiva! mi ha fatto subito immaginare l'assenza di un mondo... sospesa nel nulla ... senza una concretezza ... un vero incubo per noi abituati alla concretezza della vita reale...
spesso le parole sono evocative e questo spiega uno dei misteri di "TRansitus S.E." ... grazie per la concretezza delle tue parole che colpiscono in sintesi nel segno...
06/06/2013 15:15
 
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Bizzarro a più non posso ed esoterico, questo corto ha dalla sua un notevole lavoro di fx e se non erro di stop motion, con i vari mostriciattoli che sbucano dappertutto. Unica stonatura il pipistrello. Una donna dentro una bara che fa un viaggio all' inferno tormentata da mostri, questa è la trama, interessante e semplice ma alla lunga stanca e mi sono un pò annoiato. Non male le musiche.



Io Sono Leggenda







07/06/2013 17:34
 
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Re:
Kissoon, 06/06/2013 15:15:

Bizzarro a più non posso ed esoterico, questo corto ha dalla sua un notevole lavoro di fx e se non erro di stop motion, con i vari mostriciattoli che sbucano dappertutto. Unica stonatura il pipistrello. Una donna dentro una bara che fa un viaggio all' inferno tormentata da mostri, questa è la trama, interessante e semplice ma alla lunga stanca e mi sono un pò annoiato. Non male le musiche.




...la frase " mi sono un pò annoiato " mi ha dato un spunto : è vero il film è esoterico non è fatto per la mente
è simbolico, il simbolo arriva direttamente alla coscenza senza il filtro della mente...
si hai ragione la tecnica usata per il film è la stop motion, è molto laboriosa, t'invito a leggere lo special che ho appena pubblicato sulla
mia webzina uscita ufficialmente oggi, grazie per la recensione e la riflessione che n'è scaturita
link www.alceofx.com/Alceofxwebzine/maggio2013/index.htmlhttp://www.alceofx.com/Alceofxwebzine/maggio2013/index.html
07/06/2013 18:23
 
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La noia è dovuta anche dal periodo che sto passando, sicuramente il tuo lavoro è interessante, magari è una sensazione che ho avuto, comunque se approfondisci la tematica secondo me viene un lavorone [SM=g27811]



Io Sono Leggenda







09/06/2013 09:45
 
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Re:
Kissoon, 07/06/2013 18:23:

La noia è dovuta anche dal periodo che sto passando, sicuramente il tuo lavoro è interessante, magari è una sensazione che ho avuto, comunque se approfondisci la tematica secondo me viene un lavorone [SM=g27811]





...è vero... il nostro stato d'animo influenza il nostro sentire, il riconoscerlo aiuta a cambiarlo, fare qualcosa di creativo, anche un pensiero è l'inizio del cambiamento, grazie per l'incoraggiamento e ti saluta Alien Rock, che è stato il mio aiuto regista sul set di "Transitus S.E.", ti manda un filmato per cambiare umore con un po di ironia...


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