Che qualcuno si sia ispirato a Brucia ragazzo, brucia per il titolo italiano del film o sono io che sto sempre in fissa per Di Leo?
A parte questo dettaglio insignificante, non ho capito ancora cosa ho visto. Una cagata pazzesca? Un capolavoro incompreso?
Più probabilmente un film scrausetto, al limite del trash, che però ha i suoi momenti. Uno su tutti, quello in cui Klaus Kinski a bordo di uno slittino insegue una giovane vittima nei condotti di ventilazione della casa.
Non dico balle:
Horror piuttosto atipico, reso ancora più bizzarro dalla magnetica performance di Kinski, sempre molto misurata ma allo stesso tempo completamente folle, come folle del resto pare che fosse lo stesso attore.
Ho apprezzato la sua interpretazione dell’attempato psicotico nazista che affitta camere solo a ragazze piacenti allo scopo di spiarle, mettere alla prova i loro nervi con scherzetti malvagi e infine ammazzarle.
E ho apprezzato lo sforzo di volersi focalizzare soprattutto sulla figura del killer, sulla sua personalità e le sue manie, tra cui la passione per le trappole, la roulette russa e la tizia che tiene in gabbia, dopo averle amputato la lingua, “per avere qualcuno con cui parlare”.
Se l’avessi visto nell’86, sarei impazzita per questo film, invece non ne ho mai sentito parlare, manco qua dentro.
Di Schmoeller non mi è dispiaciuto anche Horror puppet, uno slasher molto derivativo ma tutto sommato divertente.