 09/12/2022 06:25 |
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| | | Post: 5.591 | Registrato il: 24/11/2006
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Se da un lato nuovi aspiranti autori, spesso improbabili, si sbattono x ottenere una agognata uscita in sala che è ormai un traguardo fallace, dall' altro un vicchiu che ha già dato se ne infischia, e si rifugia nella semiamatorialità x firmare il proprio film testamento nonchè atto di amore x i pionieri del cinema, come da titolo. Lasciatemi divertire, diceva un poeta: qui a ribadirlo è un Luigi Cozzi animato da un entusiasmo fanciullesco, che confeziona un trip lisergico dedicato alle dimensioni parallele che già esplorò altrove nella propria filmografia. L' amico di vecchia data di Argento si dimostra qui conscio del proprio status di registucolo vituperato: rappresenta sè stesso tormentato da un incubo nel quale uno youtuber lo definisce l' Ed Wood tricolore, x poi realizzare che la cosa potrebbe risolversi a proprio vantaggio; nella finzione sogna che Tim Burton faccia un giorno un film su di lui, mentre nella realtà lascia cadere ogni freno inibitore e gira in maniera sfrontata ed autarchica: la storica bottega Profondo rosso viene adibita a set (e la label ad esso legata distribuisce il prodotto finito, alla faccia di chi aspira a grossi palcoscenici), amici quali Barbara Magnolfi, Lamberto Bava ed Antonio Tentori sfilano di fronte alla mdp, si approfitta di trasferte in Messico ed in Francia x dare un respiro internazionale ad un girato in cui confluiscono pure filmini vacanzieri, viene dato fondo alle potenzialità di software x cg a buon mercato, e la sceneggiatura non risparmia sconnessi deliri. La trama vorrebbe pure esistere ma si riduce ad un debole collante tra un siparietto e l' altro: non mi sono appassionato xke quasi due ore sono troppe x un giochino del genere, ma qualcun altro l' ha pensata diversamente e si è divertito con l' autore. Se siete curiosi di sapere da quale parte stare, armatevi di coraggio e procedete alla visione.
[Modificato da MD-MAniak 09/12/2022 07:15]
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."
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| 09/12/2022 12:10 |
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| | | Post: 3.425 | Registrato il: 04/12/2005
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MD-MAniak, 09/12/2022 06:25:
Se da un lato nuovi aspiranti autori, spesso improbabili, si sbattono x ottenere una agognata uscita in sala che è ormai un traguardo fallace, dall' altro un vicchiu che ha già dato se ne infischia, e si rifugia nella semiamatorialità x firmare il proprio film testamento nonchè atto di amore x i pionieri del cinema, come da titolo. Lasciatemi divertire, diceva un poeta: qui a ribadirlo è un Luigi Cozzi animato da un entusiasmo fanciullesco, che confeziona un trip lisergico dedicato alle dimensioni parallele che già esplorò altrove nella propria filmografia. L' amico di vecchia data di Argento si dimostra qui conscio del proprio status di registucolo vituperato: rappresenta sè stesso tormentato da un incubo nel quale uno youtuber lo definisce l' Ed Wood tricolore, x poi realizzare che la cosa potrebbe risolversi a proprio vantaggio; nella finzione sogna che Tim Burton faccia un giorno un film su di lui, mentre nella realtà lascia cadere ogni freno inibitore e gira in maniera sfrontata ed autarchica: la storica bottega Profondo rosso viene adibita a set (e la label ad esso legata distribuisce il prodotto finito, alla faccia di chi aspira a grossi palcoscenici), amici quali Barbara Magnolfi, Lamberto Bava ed Antonio Tentori sfilano di fronte alla mdp, si approfitta di trasferte in Messico ed in Francia x dare un respiro internazionale ad un girato in cui confluiscono pure filmini vacanzieri, viene dato fondo alle potenzialità di software x cg a buon mercato, e la sceneggiatura non risparmia sconnessi deliri. La trama vorrebbe pure esistere ma si riduce ad un debole collante tra un siparietto e l' altro: non mi sono appassionato xke quasi due ore sono troppe x un giochino del genere, ma qualcun altro l' ha pensata diversamente e si è divertito con l' autore. Se siete curiosi di sapere da quale parte stare, armatevi di coraggio e procedete alla visione.
Io non ho abbastanza coraggio. Forse Pervers.
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| 09/12/2022 12:57 |
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| | | Post: 5.591 | Registrato il: 24/11/2006
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po-yee, 09/12/2022 12:10:
Io non ho abbastanza coraggio. Forse Pervers.
Colpa mia che non ho sottolineato abbastanza come qst film sia una specie di Gatto nel cervello in cui Cozzi è autentico mattatore e quindi anche protagonista principale nel ruolo di sè stesso (l' ho dato x implicito citando la storia dell' incubo e la location nel negozio): chissà se adesso sarai curiosa di vedere qst pacioso panzone ke svariona davanti alla mdp?
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."
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| 10/12/2022 14:57 |
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| | | Post: 3.427 | Registrato il: 04/12/2005
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MD-MAniak, 09/12/2022 12:57:
Colpa mia che non ho sottolineato abbastanza come qst film sia una specie di Gatto nel cervello in cui Cozzi è autentico mattatore e quindi anche protagonista principale nel ruolo di sè stesso (l' ho dato x implicito citando la storia dell' incubo e la location nel negozio): chissà se adesso sarai curiosa di vedere qst pacioso panzone ke svariona davanti alla mdp?
Sì, l'avevo intuito, ma ti faccio notare che il gatto nel cervello l'ho riguardato solo perché mi hai mossa a pietà nei confronti di Lucio (e Fulci for Fake mi ha dato la mazzata finale).
Il film rimane comunque, pur con tutte le attenuanti che sappiamo, un mappazzone indigesto e ho dovuto riguardare Una lucertola con la pelle di donna per continuare a volergli bene ricordando che nei thriller era davvero un figo.
Quindi, se anche Cozzi dovesse avere una storia triste che mi potrebbe muovere a compassione, ti prego di non dirmela.
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| 10/12/2022 18:16 |
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| | | Post: 5.599 | Registrato il: 24/11/2006
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Macchè storie tristi, Cozzi è la classica persona invidiabile xke tra le più spensierate di qst mondo parallelo.
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."
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