Cerchiamo di risollevare questo Topič postando una vera e propria Top5 con tanto di argomentazioni rapide.
Qui si parla di Serie TV che per me sono una categoria diversa rispetto a quelli che chiamavamo “Telefilm” e quindi non mi sento in colpa a non aver citato l’A-Team.
Prima di iniziare, vi specifico che tutte le serie citate partono a bomba da subito, forse solo quella in posizione #4 ci mette un attimo di più a ingranare la marcia.
1)
Lost.
C’è stato un preciso momento nella storia dell’umanità in cui le Serie TV hanno superato i film per qualità e apprezzamento del pubblico.
Quel preciso momento si chiama “
Lost”.
I superstiti del volo Oceanic 815 precipitato nel pacifico si ritrovano su un’isola deserta fitta di misteri e di pericoli.
Poco importa se più della metà di ciò che succede sono supercazzole che rimarranno senza la minima spiegazione logica.
Tutto funziona alla perfezione.
Chi lo ha visto in diretta ha sofferto (ripeto: sofferto) per l’attesa tra un episodio e l’altro.
Scaricare la puntata appena uscita quando le fonti erano ancora limitate, continuare a refreshare freneticamente ItaSa sperando che fossero usciti i sottotitoli, caricarli pregando che fossero sincronizzati, il tutto per soli 40 minuti di goduria settimanali.
Bei tempi.
Chi se lo guarda a posteriori rischia di non uscire di casa per settimane. Io vi ho avvisati.
Aneddoto personale: grazie a questa serie e ai sottotitoli di “
verzaverde” (i love you) ho imparato l’inglese.
Desmond: “
See you in another life, brotha”.
Personaggio preferito: Sawyer
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2)
Prison Break.
A chi non piacciono i film sulle evasioni dal carcere? Ecco, Prison Break elabora il tema ad un livello mai visto: Michael Scofield si fa incarcerare volontariamente per far evadere il fratello condannato ingiustamente alla pena di morte.
Un piano escogitato nei minimi dettagli, tatuato sull’intero corpo del protagonista, non tiene conto dell’incognita di guardie e altri detenuti che faranno di tutto per complicare le cose.
Ad ogni episodio non mancheranno imprevisti che verranno superati grazie all’intelligenza sopraffina di Scofield.
Personaggio preferito: T-Bag
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3)
The Shield.
Infestato da gang di latinos e neri che si contendono i territori di spaccio, ci troviamo a Farmington, uno dei distretti più pericolosi della California.
In questo habitat agisce lo “
Strike Team”, una squadra di poliziotti d’assalto sporchi e violenti che fin dal primo episodio infrangono ogni forma di legge e regolamento sia per tenere a bada i teppisti che per arrotondare lo stipendio con attività illegali.
In costante contrasto anche con i superiori in gerarchia, lo Strike Team ci regala non solo azione, ma anche tanta arroganza condita da un linguaggio che se ne sbatte il cazzo del politicamente corretto.
Aneddoto personale: La sigla è stata la mia suoneria del telefono per anni quando ancora andava di moda avere un telefono che suonava.
Vick: “
Non parlarmi in negrese”.
Personaggio preferito: Shane.
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4)
Oz.
Si torna in carcere, questa volta non per evadere, ma per sopravvivere.
Fratellanza ariana, negri, musulmani, latinos, italiani.
In un ambiente dove forzatamente devono convivere gruppi etnici diversi, la violenza è il vero linguaggio comune.
Risse, omicidi brutali, stupri. Oz non si risparmia nulla e ci sbatte in faccia il peggio di ciò che accade nelle strutture correttive americane.
E il bello è che neanche i protagonisti principali sono al sicuro: ogni due per tre ne viene ammazzato qualcuno.
Aneddoto personale: Quando tolsi la sigla di The Shield come suoneria del telefono fu per mettere quella di Oz (che fu la mia ultima suoneria).
Personaggio preferito: Ryan O’Reily.
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5)
House MD.
Premetto che a me i telefilm “
medicali” fanno cagare tutti, non ho mai capito come potessero aver avuto successo E.R. e altre cagate noiose simili.
Quindi è davvero incredibile che ci sia una serie sul tema nella mia Top5.
Gregory House, un medico dal carattere peggiore del mio, è il più forte diagnosta in circolazione e ad ogni puntata si ritroverà davanti a una nuova malattia anomala a cui nessuno sa dare spiegazioni.
Il format è più o meno sempre lo stesso: ipotesi basate sui sintomi, tentativi di cura che falliscono, paziente che si ritrova ad un passo dal crepare e poi succede che House chiacchierando di cose banali con il suo unico amico, il dottor Wilson, ha sempre l’illuminazione che risolve il caso e salva il paziente.
Penso che il successo di questa serie sia prettamente dovuto ai casi bizzarri che stuzzicano l’ipocondria anche nelle menti più forti, ma a me hanno sempre attirato i modi di fare e gli atteggiamenti anticonformisti e arroganti del protagonista.
Grazie a questa serie ho imparato i più svariati termini medici in inglese, nonché il nome di ogni singola parte del corpo, inclusi organi e interiora.
Questa serie ci insegna che i medici non sanno tutto, spesso brancolano nel buio e che sbagliare una diagnosi, come spesso accade, porta il paziente ad accelerare il percorso verso morte certa.
Inoltre ogni vero fan della serie sa bene che non è mai lupus.
House: “
It’s not Lupus”.
Personaggio preferito: House.