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La zona d'interesse (Jonathan Glazer 2023)

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2024 07:51
15/03/2024 07:51
 
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Non amo lo stile di Glazer, così freddo e distaccato e tutto concentrato in modo maniacale sulla resa estetica, ma devo ammettere che in questo caso si sposa perfettamente con l'idea alla base del film (che poi è realtà storica) e la rende un'esperienza visiva e auditiva piuttosto scioccante.
Fermo restando che per me rimane un linguaggio cinematografico abbastanza ostico e poco nelle mie corde, ritengo che meriti almeno una visione.

Se ancora non sapete di cosa si tratta, al di là del generico "film sul nazismo", forse non è il caso che continuiate a leggere, non tanto per gli spoiler (inesistenti, nel film non succede praticamente nulla), quanto perché arrivare ignari alla visione vi renderà il tutto ancora più disturbante.
Fate vobis, io vi ho avvisati.
E già che ci sono, vi avverto anche che la lentezza del film per la maggior parte di voi sarà ancora più intollerabile degli orrori dell'Olocausto.

Il film ci mostra uno spaccato della vita quotidiana di Rudolf Hoss, comandante del campo di sterminio di Auschwitz, e della sua famiglia, costituita da moglie, 5 figli e numerosi addetti alla servitù.
Assistiamo ad un picnic sulle rive di un fiume, con bambini che giocano e adulti in relax.

A fine giornata la famigliola torna nella bella casa in cui abita e in un istante ci accorgiamo che il muro che delimita i confini del grande giardino in cui la signora Hoss si dedica con amore a piante e fiori altro non è che lo stesso muro che cinge il famigerato campo di concentramento.

Non vedremo mai al di là di quel muro, ma in ogni momento in cui assisteremo alle banali attività quotidiane degli Hoss, non faremo altro che pensare a ciò che sta accadendo là dentro, non solo perché è storia e la conosciamo tutti, ma anche perché gli spari e le urla in sottofondo, il fumo che esce dai camini e la cenere che svolazza nell'aria sono elementi costanti che accompagnano immagini in altissima definizione di consuetudine domestica.

Eppure c'è qualcosa che è ancora più disturbante della consapevolezza di quello che accade nel campo: quello che accade in questa casa, ovvero l'indifferenza totale di tutta la famiglia, che non solo considera normalità abitare a fianco di un lager, ma che anzi proprio grazie allo sterminio in corso è riuscita a realizzare tutti i suoi sogni di benessere.
La sistematica soppressione di vite umane, condotta con la stessa meticolosità organizzativa con cui si gestisce un'efficientissima fabbrica, ha permesso a Rudolf di fare carriera, di portare la sua famiglia a vivere in una grande casa ben arredata in mezzo alla natura, dove i suoi figli possono crescere sani, dove sua moglie, soprannominata "la regina di Auschwitz", può dedicarsi al giardinaggio, dove gli Hoss possono invitare gli amici per un party in piscina.

E' una situazione aberrante, che ci fa provare orrore e rabbia e prendere le distanze da questi personaggi disumani, questi mostri indifferenti e privi di pietà che pensano solo al proprio benessere mentre a pochi passi da loro migliaia di persone vengono massacrate ogni giorno.

Se vi ricordano qualcuno, vuol dire che il film ha colpito nel segno.

[Modificato da Negatrice di Gioie 15/03/2024 08:14]
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