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IL BAMBINO di Liberto Savoca, Francesco Braschi

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2007 18:17
19/03/2007 00:27
 
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DURATA: 24 minuti
REGIA: Liberto Savoca, Francesco Braschi
ATTORI PRINCIPALI: Fabio Leonardi, Elisa Puccetti, Eleonora Puccetti, Liberto Savoca, Francesco Braschi
SCENEGGIATURA: Liberto Savoca, Francesco Braschi
FOTOGRAFIA: Liberto Savoca, Francesco Braschi
MONTAGGIO: Liberto Savoca, Francesco Braschi
BREVE SINOSSI: Durante quella che sembra un tranquillo pomeriggio in un parco, due amici si risvegliano legati e imbavagliati in una stanza. Una foto sul muro, la foto dei vecchi compagni di scuola. Ma Linda, la loro amica, dov'è finita?
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Liberto Savoca(26 anni) e Francesco Braschi(29 anni), appassionati di cinema da sempre, ad inizio 2006 fondano la La-Noi Film Productions. Iniziano quasi per gioco a girare quello che diventerà un lungometraggio di 2 ore, continuando la loro strada con "Il bambino" e "Ricordo". Il tutto con budget zero, una telecamera digitale Canon Mv800i e un cavalletto.
Rovi (lungometraggio, 2006)
Il bambino (cortometraggio, 2006)
Ricordo (cortometraggio, 2006)
FOTO DEL REGISTA:
Francesco Braschi
Liberto Savoca

EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO: CLICCA QUI
PER INFO : www.lanoifilm.com
20/03/2007 16:54
 
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Corto dalla trama di stampo classico "il Bambino" di Savoca e Braschi;il maniaco che rapisce e tortura malcapitati giovani..plotting di per sè tuttaltro che originale e vedendo la durata di 24 minuti mi aspettavo di annoiarmi a morte;devo dire invece che ciò non è avvenuto per il sapiente uso del flashback e di un montaggio schizzofrenico che accompagnato da musiche adeguate rende comunque interessante la visione del corto;il talento c'è,i ragazzi ci sanno fare,peccato però che la trama rivela via via grosse carenze scadendo nella banalità più totale. Il maniaco che uccide per vendicarsi di torti subiti da bambino (tra l'altro la voce del molestatore è tratta da Evilenko [SM=g27819] ) è a dir poco trita e ritrita e il finale sembra un pò gratuito;gli effetti non deprecabili anche se le scene di violenza non abbondano.
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Ti odio.
No, non provo una semplice antipatia nei tuoi confronti:il mio é odio brutale, omicida.
É acido solforico sputato sui tuoi occhi.

20/03/2007 17:36
 
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Tipico prodotto realizzato tra amici, ha di positivo una regia con qualche punto interessante e un discreto utilizzo del montaggio. Purtroppo però sono le note negative a prevalere, soprattuto una durata eccessiva che rende ardua la volontà di arrivare alla fine di ventiquattro interminabili minuti, scanditi da infinite e ripetitive sequenze che arrancando portano alla spiegazione finale (offerta direttamente da delle scritte prima dei titoli di coda).

Per quanto riguarda gli effetti speciali siamo in un regime molto amatoriale (quindi a parer mio si può sorvolare), così come la recitazione non molto convincente (a parte la voce del "professore", che apprendo dalla recensione precedente essere però tratta da un film)

Coraggioso e appassionato (bella scelta di musiche) ma da rivedere e soprattutto da lavorare per quello che riguarda il ritmo

[Modificato da dr.decker 21/03/2007 1.04]

I'm death. Pure and simple.
21/03/2007 16:41
 
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Io ho apprezzato il corto della premiata ditta Savoca-Braschi, forse perchè girato a Livorno(la mia città :D), forse perchè si sforza di essere intenso e di creare quel minimo di tensione nello spettatore, o forse perchè trasuda evidente impegno da tutti i pori. Certo, i difetti non mancano, a partire dalla ripetitività di alcune sequenze, per proseguire con un plot che si affievolisce sempre di più arrivando ad un livello di piattezza evitabilissimo, passando per una recitazione non sempre espressiva e in linea con la vicenda. Tanta passione, buona scelta musicale, con una capacità di sintesi migliore il duo toscano sarà in grado di filmare un corto di spessore. Questo è un buon tentativo, seppure non perfettamente riuscito.
21/03/2007 18:33
 
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Horror di stampo classico: urla, botti sonori da saltare sulla sedia, buio, sangue, porte sbattute...


Horror di stampo classico: urla, botti sonori da saltare sulla sedia, buio, sangue, porte sbattute...


Horror di stampo classico: urla, botti sonori da saltare sulla sedia, buio, sangue, porte sbattute...


Horror di stampo classico: urla, botti sonori da saltare sulla sedia, buio, sangue, porte sbattute...


Horror di stampo classico: urla, botti sonori da saltare sulla sedia, buio, sangue, porte sbattute...


...ecco. E' più o meno questo l'effetto che fa IL BAMBINO per i primi sette minuti.
Ripetitivo.
Da aggiungere solo la fotografia sul muro, allegra nei contenuti ma ambigua nell'insieme scenografico di scritte rosse che la circondano. Un tocco di nuovo classico, senza pretese.

C'è molto rumore per nulla, in questo corto. Dico RUMORE perché gli eccessi sonori che dovrebbero suscitare sorpresa tendono invece a provocarci lesioni cardiache che sconteremo presto, credetemi, magari tra qualche decina d'anni, quando correremo dietro al nipotino per convincerlo a ingoiare il MIO.
Dovremmo avercela con gli autori, per questo.

L'errore che l'horror fa spesso, a mio parere, è quello di puntare sulla pazienza uditiva degli spettatori. Finisce così per diventare una forma più complessa del minimale BU! che da ragazzini recitavamo per spaventare l'amico di turno allo svoltare dell'angolo.
C'è poco di artistico, in ciò, e ancora meno di corretto.

Peccano di semplicità, gli ingegneri dell'horror che puntano alla confusione di chi guarda e ascolta. Confusione generata dal sonoro, ripeto, ma anche da tecniche registiche e scenografiche studiate appositamente per destabilizzare: riprese sfocate, vetri smerigliati, personaggi nascosti da cappucci, montaggio frammentato.

Alla lunga, il gioco stanca. Come per NEVE, la sensazione complessiva è di esser presi in giro. D'aver comprato un puzzle che ha però i pezzi tutti sballati. E ci provi, a unirli, perché c'è la foto-esempio sulla scatola, e ce la devi fare, perché è possibile, perché altrimenti che senso avrebbe?, perché...
No, non ce la fai. I pezzi, nessuno riuscirebbe a combinarli: il venditore di giocattoli ci ha teso un tranello.
L'horror diviene così come il peggiore film erotico: c'è la donna che si spoglia, ma che non mostra mai nulla veramente.

Il problema de IL BAMBINO è che si ammucchiano caratteri tipici del genere senza permettere alla narrazione di procedere logicamente. Non si raccontano storie, se non alla conclusione del filmato, con un testo scritto: il "rudimentale" sistema del racconto letterario sopperisce alla mancata capacità di saper giostrare degnamente le superiori possibilità offerte dal mezzo cinematografico.

Una commento sullo splatter: dapprima buono, per pochi secondi, poi del tutto surreale.
Troppo immobili, quelle dita.

Insufficienti la prova degli attori in scena e le voci in over.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."
14/04/2007 18:17
 
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Un ottimo lavoro ! visionario, allucinato, malsano e cattivo !
Uno dei cortometraggi che mi ha provocato maggiore inquietudine tra quelli che ho visionato. Anche le musiche sono molto belle e ben amalgamate con la storia. L'unico aspetto che non mi è piaciuto è la qualità delle immagini che non è proprio il massimo anche se voluta per le scene di flashback. Avrei preferito una scelta diversa tuttavia...ma è ovviamente una cosa personale e soggettiva. Ciò non toglie che il corto mi è piaciuto bravi !
Mattia M - Visioni Gotiche
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