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Megan Is Missing (drama, abduction) (Michael Goi - 2011)

Ultimo Aggiornamento: 18/12/2023 01:31
28/05/2011 16:16
 
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Visto per pura coincidenza su suggerimento di un caro amico (grazie Tiziano), Megan is Missing riesce, con un budget irrisorio ed un cast di perfetti sconosciuti, a raccontare i pericoli dell'era dei social network per i giovani minorenni che, senza alcun timore ed anzi con eccessiva incoscienza, si addentrano nei meandri delle webchat e delle relazioni virtuali. Un fenomeno che negli Stati Uniti ha già creato numerosi casi di rapimenti, spesso culminati nella fine più tragica.
E' proprio questo il caso di Megan, una 14enne apparentemente perfetta, bravissima a scuola, desiderata da tutti, in realtà trasgressiva e decisamente fuori dalle righe nella sua "seconda vita", lontana dalla formalità quotidiana. Megan ha un'amica, Amy, che al contrario fatica ad inserirsi nel tessuto sociale, divorata dalla ansie da teenager e dall'insicurezza di chi teme un mondo sempre più ricolmo di insidie.
Megan è l'ancora di salvezza di Amy, che se ne serve per non restare al palo nel tentativo di frequentare i ragazzi più carini della scuola.
Le due fanno ovviamente ampio uso delle chat e della webcam, e Michael Goi intesse l'intera struttura narrante proprio sui dialoghi tra le giovani ed i loro "amici" via internet. Il film è sostanzialmente una gigantesca webchat che ci presenta, in maniera piuttosto realistica, quella che potrebbe essere la classica situazione di molte quattordicenni della porta accanto: amicizie nate per caso sul web, incontri con sconosciuti, privacy violata, nessun timore per le eventuali conseguenze di tanta incoscienza.
E' un monito continuo, che si sviluppa mostrando in sequenza i dialoghi e gli incontri di Megan, il sesso facile di una minorenne insospettabile (tranquilli, niente di grafico od estremo, ma sufficiente per rendere l'idea di una doppia vita ad alto rischio), fino all'incontro con Josh, affascinante 17enne di cui Megan si invaghisce.
Ed è qui che Goi vira, improvvisamente, verso il terrore nudo e crudo. Megan sparisce, ed Amy si lancia in suo aiuto. I media squarciano il velo di normalità nel quale apparentemente Megan sembrava vivere, mostrandoci la disperazione dei genitori e le immagini di una telecamera a circuito chiuso nell'attimo in cui Megan viene portata via dal misterioso individuo.
Ed i 22 minuti finali sono, nella loro brutale semplicità, lancinanti: siamo spettatori passivi della fine di Megan, torturata, seviziata e sepolta viva dal suo aguzzino. Una rappresentazione tutt'altro che grafica o macabra, ma tremendamente efficace nella sua realistica semplicità ed efferatezza. Un finale tanto più disturbante perché attuale e quotidiano.
Un indie-movie che sa di denuncia, con uno sfondo sociologico che supera i limiti del budget ed offre gli spunti per una seria riflessione sulle vite dei nostri figli e di quelli che verranno, per generazioni sempre più in balìa della tecnologia, vittime della loro ingenuità e, sovente, della superficialità con la quale i genitori guardano alle loro vite apparentemente normali.
Promosso, soprattutto se riuscite a superare indenni i tanti dialoghi da teenager, comunque necessari ai fini del racconto.
18/07/2021 11:55
 
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Film coi suoi punti di forza, ma anche coi suoi bei difetti, tra i quali uno in particolare spicca come un faro nel buio: l' amichetta della protagonista ad un certo punto fornisce una pista agli inquirenti... e loro che fanno?
Boh, il fatto che le forze dell' ordine sembrino quasi inesistenti nonostante la mobilitazione che fa seguito alla scomparsa della prima ragazza mi sembra alquanto inverosimile. Peccato... se lo sviluppo fosse stato meno basic e frettoloso, avremmo avuto un prodotto incisivo; alcuni momenti memorabili ci sono, ma nel complesso lascia un retrogusto di occasione sprecata.


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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

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17/12/2023 10:37
 
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Non ho capito bene le dinamiche travagliate del film, girato nel 2006 o 2007, uscito nel 2011 e poi a quanto pare riscoperto e rilanciato tramite passaparola nel 2020 da quelle menti eccelse che popolano TikTok.
Ad ogni modo, credo che il monito che lancia in merito ai pericoli del web possa essere tutt'oggi ancora valido.

Premesso che il found footage decisamente non è il mezzo cinematografico che prediligo, è pur vero che qui mi ha infastidita soltanto il giusto, quindi la mia insoddisfazione va ricercata altrove.

Come faceva notare Maniak, alcune cose sono poco credibili. Oltre al fatto che la polizia non muova un dito dopo le rivelazioni di Amy, anche l'improbabile amicizia tra le due ragazzine è qualcosa di disneyano che si vede sempre e solo nei film: la ragazza più popolare della scuola, sessualmente disinibita e incline allo sballo, NON passa tutto il suo tempo libero con la più sfigata e timida della scuola, quella che non ha mai avuto un ragazzo, quella che tutti evitano e non vogliono alle feste perché se beve due sorsi di birra vomita in testa a qualcuno.
Ma è anche vero che il film sembra presentarsi come un racconto ammonitore molto forte destinato a (essere proiettato nelle scuole?) dare una scossa ad un pubblico di adolescenti, quindi tutto sommato anche il rapporto idilliaco fra due personalità agli antipodi può essere letto nell'ottica del messaggio con funzioni educative.

Un'altra cosa che mi ha convinta poco è la tanto decantata ripresa finale ad opera del killer (per intenderci, SPOILER
ripresa fissa per 20 minuti su due mani che scavano una buca, con sottofondo della vittima che lo implora di risparmiarla).
A parte il fatto che viene difficile non ripensare ad Haneke, uno che ste cose le aveva già fatte, e meglio, tempo addietro, prendiamo l'esempio di Irreversible: l'interminabile stupro diventa sempre più fastidioso e intollerabile, il disagio aumenta di minuto in minuto e vuoi che tutto finisca perché ti sta emotivamente devastando; in Megan invece il protrarsi della situazione, spiace dirlo, risulta dopo poco oltremodo noioso. Problema mio, che forse sono diventata più insensibile con l'età e con tutti i film terribili che mi sparo? Chissà, può essere. Ma per me il messaggio, col suo forte impatto visivo e auditivo, era già arrivato, ed estendere la sequenza ad un minutaggio così lungo non solo non mi ha fatto sentire sempre più a disagio, ma mi ha invece smorzato l'effetto shock.

Di contro, la rappresentazione della realtà di queste adolescenti, le loro abitudini, il modo di comunicare, gli atteggiamenti, li ho trovati estremamente realistici, così come la superficialità del sensazionalismo di quei programmi televisivi che speculano sui fatti di cronaca.

Ottima anche la sequenza dello stupro e azzeccato l'espediente delle due foto; bravi tutti i ragazzini del cast, caratterizzate piuttosto bene le due protagoniste.
Il personaggio di Megan, in particolare, spacca il cuore. Chissà se Perfect, sentendola parlare del rapporto con i suoi genitori, del motivo per cui elargisce pompini a destra e a manca in cerca di affetto e accettazione, arriverebbe ad ammettere che qualche volta si può incolpare la famiglia anche senza essere un bambino boliviano scalzo abusato sessualmente (anche se in realtà, ora che ci penso, anche Megan è stata abusata).
Chissà comunque se noterebbe che la differenza sostanziale fra le due amiche è data precisamente dal tipo di adulto da cui vengono cresciute.


17/12/2023 12:47
 
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Sì il rapporto tra le ragazzine mi era suonato un po' fasullo ma in fondo non così tanto, almeno in chiave romanzesca, perché in fondo è una declinazione in chiave femminile di amicizie maschili viste in romanzi Kinghiani: anche i nerd Charlie Decker ed Arnie Cunningham si accompagnano ad amici ben più popolari rispettivamente in Ossessione e in Christine.

La falla circa l' operato (mancato) degli sbirri invece darebbe nell' occhio persino in un film ambientato in italia.


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17/12/2023 17:11
 
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Re:
MD-MAniak, 17/12/2023 12:47:

Sì il rapporto tra le ragazzine mi era suonato un po' fasullo ma in fondo non così tanto, almeno in chiave romanzesca, perché in fondo è una declinazione in chiave femminile di amicizie maschili viste in romanzi Kinghiani: anche i nerd Charlie Decker ed Arnie Cunningham si accompagnano ad amici ben più popolari rispettivamente in Ossessione e in Christine.


Non si possono comparare i rapporti di amicizia fra ragazze e quelli fra ragazzi, c'è un abisso, soprattutto a quell'età.
Ti garantisco che le femmine sono molto più stronze (pensa te, devo dirtelo io).

Non ricordo, chi era l'amico popolare di Charlie Decker?




17/12/2023 20:00
 
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Re: Re:
po-yee, 17/12/2023 17:11:


Non si possono comparare i rapporti di amicizia fra ragazze e quelli fra ragazzi, c'è un abisso, soprattutto a quell'età.
Ti garantisco che le femmine sono molto più stronze (pensa te, devo dirtelo io).

Non ricordo, chi era l'amico popolare di Charlie Decker?





Non ricordo il nome xké Rage non lo leggo da una vita, ma ricordo bene che Charlie fosse cresciuto con un bestie più spigliato e sdraione che era con lui sia quando da bambino venne menato alla festa di Carol dal bullo Dicky Cable, sia quando da ragazzo alla festa non riuscì a farsi Dana Collette in spiaggia. I nomi delle ideali nemesi di Charlie Decker mi riesce invece facile ricordarli xké, non so se x caso o proprio volutamente, King invertì le loro lettere iniziali. Ricordo che alla fine del romanzo il protagonista ormai impazzito legge pure delle lettere che gli manda questo suo amico, opportunamente filtrate e censurate dagli psichiatri.


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18/12/2023 01:31
 
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Ah ecco, in pausa al lavoro mi sovviene che il bestie di Arnie fosse Dennis, mentre quello di Charlie fosse Joe.


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