00 28/05/2012 16:43
Con Diesis del duo Simone Chiesa\Roberto Albanesi ci troviamo di fronte ad uno dei prodotti più professionali di questo festival.

Realizzato con cura e maestria questo corto segue la passione (ossessiva) di un uomo nei confronti della fotografia e di una donna, passioni che verranno inevitabilmente a confronto quando l’uomo andrà alla ricerca della fotografia perfetta.

Interessantissima la scelta di affidare ad una voce narrante la spiegazione dei fatti, scelta che contribuisce a creare un punto di vista quasi esterno alla vicenda nonostante sia proprio l’uomo a raccontarci cosa sta succedendo, attraverso i suoi pensieri a tratti lucidi, a tratti confusi.

L’impostazione narrativa scelta per questo corto, con voce narrante, non può far altro che sottolineare la sublime voce di Giorgio Melazzi, che fin dalle prime parole è in grado di far letteralmente gelare il sangue nelle vene a chiunque abbia giocato in vita sua a un episodio di Max Payne. Gli undici minuti del corto scivolano via come se si trattassero di pochi istanti, tanto è scorrevole la sceneggiatura e carica l’interpretazione.
In genere, spesso e volentieri è l’audio ad essere uno dei problemi maggiori nei cortometraggi, colpa di suoni ambientali ovattati, voci poco chiare, mentre in Diesis è proprio l’aspetto sonoro il vero protagonista. Una musica ed una voce: tanto basta per essere trascinati via.

Non volendo togliere nessun merito all’ottima regia e alla bella sceneggiatura, mi sento di dire però che aver avuto nel corto la possibilità di godere di una voce come quella di Melazzi è stato quasi come presentarsi ad un torneo di calcetto tra amici ma con un attaccante di serie A: non è che la cosa risulti automaticamente in una vittoria, ma senza dubbio innalza la squadra ad un livello di gioco superiore rispetto alle altre.

Ottimo.