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FIGHT IN THE GREEN CITY (director's cut) di Davide Pesca

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    The Reign of Horror
    Post: 6.433
    Registrato il: 12/10/2004
    Utente Master
    00 28/05/2012 14:15
    LOCANDINA
    [IMG]http://oi49.tinypic.com/15wf3aa.jpg[/IMG]

    TITOLO: fight in the green city (director's cut).
    ANNO : 2006
    regia, effetti speciali, montaggio , sceneggiatura: davide pesca
    cast principale : davide pesca, pedro annalisa barbera, volpi alessandro ,marco cinque.
    TRAMA: anno 2054, la terra e' divenuta un pianeta aride e desolato. violenza e disperazione rappresentano lo scenario quotidiano dei pochi sopravvissuti alle radiazioni che saturano l'atmosfera. ma non tutto e' perduto esiste ancora una città dove stranamente c'e' acqua e vegetazione in abbondanza: green city. in molti pero' vogliono impadronirsi di essa... tocchera' al tenace jhonn armitage a salvaguardare la citta' e a contrastare la temibile banda dei black mask
    FILMOGRAFIA ESSENZIALE:

    2001: NUNCHAKU:cortometraggio
    2001: AGONIA: lungometraggio
    2002: REALITY SNUFF: cortometraggio
    2002: DELIRIUM CLOWN MASSACRE:
    2003: ROBOT BLOOD: cortometraggio
    2003: VILLA INFERNO: cortometraggio
    2003: OCCHI PER NON VEDERE: cortometraggio
    2004: merry nightmare christmas: cortometraggio
    2004: rodran: 666 killer: cortometraggio
    2005: identita’ sepolta
    2005: toxic pumpking
    2005: pesca deve morire
    2006: confessione
    2006: cold fear
    2006: consegna ad omicidio
    2006: fight in the green city
    2006: devastation: videoclip del gruppo fuck in porco
    2007: pronti per la società
    2007: drugs test
    2007: alien traces (in fase di realizzazione)
    2007: L’OMBRA DEL GUERRIERO (LUNGOMETRAGGIO ACTION)
    2007 DREAM OR NIGHTMARE? CORTOMETRAGGIO
    2008- r.i.p. of angel
    2008 vocin (documentario sul dopo guerra realizzato in CROAZIA e BOSNIA)
    2008: la stessa storia: videoclip del gruppo punk CATTIVE ABITUDINI(EX PETER PUNK)
    2008: WARRIOR COME: videoclip in realizzazione
    2009: L’UOMO PERFETTO: videoclip in realizzazione
    2009: johnny: videoclip girato in CROAZIA
    2009: cappuccetto rosso sangue: cortometraggio horror
    2009: sotto massima copertura: cortometraggio action
    2009- discesa per l’inferno:cortometraggio horror
    2009-2010-use your body - documentario in fase di realizzazione girato in Italia, Germany e Usa.
    2010- in questo presente: videoclip per fabio cancellara.(sezione nuove proposte sanremo 2010)- anasazy t doorway in italy: documentario
    2010: -tutti mi chiamano kino: documentario
    2010- 2010: sguardo sulla multi etnia in provincia di Sondrio
    2010- drakness: lungometraggio in fase di realizzazione
    premi vinti:
    2’ alienante film festival: 2’ posto con il film nunchaku (targa d’argento)
    6’ alienante film festival: 3 posto con il film merry nightmare christmas

    COLLABORAZIONI:
    LARVE: cortometraggio di FABRIZIO SPURIO
    IL FUNGO SIRENA: lungometraggio (ita-uk) di STEFAN ARCHETTI

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    osmanspare
    Post: 69
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 28/05/2012 16:38
    Ken padano?
    Avrei voluto intitolare questa recensione “la maledizione di Pesca”, visto che dal momento in cui ho tentato per la prima volta di vedere il suo cortometraggio me ne sono successe di tutti i colori (compresa la fusione nucleare del disco rigido del mio portatile). Ma visto che sono un uomo d'onore – come gli eroi di Pesca, appunto – preferisco vendicarmi della sfiga stroncandolo ferocemente con questo commento.
    Scherzo, ovviamente, così come scherza Pesca stesso, mostrandoci un cinema così inadeguatamente sopra le righe da provocarci ben più di una risata.
    A ben pensarci, in questo corto sono presenti tutti i difetti che ho imputato agli altri registi, e forse anche qualcuno in più. Ma allora perchè agli altri ho dato un giudizio “negativo” e Pesca lo promuovo? Facile: perchè il nostro regista non punta al realismo, non punta al prendersi sul serio, ma ci offre una dichiarazione d'amore verso un certo cinema di genere che non si può certo criticare. La sua aderenza è totale, e i difetti stessi fanno parte del tipo di cinema da rete privata che egli vuole omaggiare, alla faccia delle mode, della coerenza e delle pretese artistiche. Mentre in certi cortometraggi un errore di ripresa, uno stacco troppo repentino o un'ingenuità sono unicamente simbolo di leggerezza o inesperienza, qui l'errore e lo stile grezzo, tagliato con l'accetta, sono ricercati attivamente. C'è addirittura la pubblicità della casa di produzione prima del film, così come usava una volta nelle videocassette che si andavano a noleggiare!
    Veniamo alla storia. Ma anzi, no, meglio di no.
    Possiamo comunque definirla come un incrocio tra i film italiani di serie B degli anni ottanta e una puntata di Ken il Guerriero. Oppure coniare il termine impronunciabile di “horror rurale” (sul quale ho il copyright). Infatti mai come in questa pellicola mi è capitato di vedere un così ingente quantitativo di innaffiatoi, scale a pioli o a sei gradini, tubi per annaffiare, armadi, mobiletti, cassette d'acqua minerale, barattoli di vernice, scaffali in ferro, scatole di attrezzi, ripostigli, aiuole fiorite, reti, bidoni per l'acqua etcetera etcetera.
    Viste le premesse, pensavo però si sarebbe insistito di più sul gore, che invece arriva solo dopo la metà del corto, ed è comunque ridotto ad un puro elemento accessorio. Mentre pensavo sinceramente che avrebbe avuto una parte più preponderante e significativa, grandguignolesca. Ma poco importa. Ancora una volta il bene ha trionfato, il cattivo e i suoi sgherri sono stati sconfitti, l'eroe ha salvato la sua bella e la città, e tutti vissero felici e contenti.
    Ora non si illuda Pesca di prendere un voto esageratamente alto, in quanto, come ho già detto, qui non basta essere divertenti e sinceri per balzare in testa alle classifiche. Ma stia sicuro del fatto che ci siamo davvero divertiti, e che il suo messaggio è stato trasmesso nel modo giusto.
    Contento di sapere che anche nel 2054 devastato si potrà telefonare a casa del proprio eroe, lo ringrazio e lo saluto, ma con un ultimo messaggio: Pesca, l'anno scorso con DREAM or NIGHTMARE ci eri piaciuto di più, tecnicamente parlando. Comunque, con questo “fight” ci hai fatto molto divertire. Scegli tu ora chi o che cosa preferisci essere.
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    boskoz
    Post: 1.788
    Registrato il: 26/01/2010
    Utente Veteran
    00 28/05/2012 16:47
    Fight in the Green City di Davide Pesca è un cortometraggio che ci racconta di un mondo devastato dalle radiazioni (Mad Max & Ken Shiro docet) nel quale però pare essersi conservata un’oasi abitabile: Green City. In questo scenario ci viene fatto conoscere un supercattivo a capo dell’organizzazione criminale dei Black Mask intenzionato a spadroneggiare sull’insediamento. A contrastarlo un solo eroe: John Armitage.

    Il cortometraggio è altamente amatoriale, e per il sottoscritto ricade nell’Action/Adventure/Thriller , se stiamo alla classificazione imdb per prodotti simili come Mad Max (post-atomico) o Machete (action con sangue) e quindi non si comprende troppo bene perché tale corto stia gareggiando in un concorso a tematica horror.

    Il prodotto è un action dai toni anni ‘80, che offre pregevoli omaggi alle pellicole dell’epoca grazie all’utilizzo di musiche heavy metal azzeccate e alla presenza di scene madri immancabili, come la sequenza di allenamento dell’eroe (un must), e le morbose inquadrature tutte dedicate alla motocicletta del protagonista. Questo però è tutto quello che di positivo si può dire del corto. Al di là dell’idea di base infatti, tutta la produzione fa acqua, per povertà di mezzi ma soprattutto di idee.

    In primis la location post atomica è assolutamente superflua, perché nemmeno per un attimo si respira l’atmosfera da mondo devastato. Abbiamo capito che siamo a Green City, per cui c’è il verde, ma qui ce n’è perfino troppo, sembra un’oasi botanica. Poi a contrastare l’idea di devastazione troviamo le linee telefoniche perfettamente funzionanti (impensabile), il fatto che non ci siano problemi di benzina (vediamo infatti anche un auto viaggiare tranquillamente nelle scene nelle quali il protagonista inforca la moto) quindi sinceramente ritengo che tutto il background post-atomico sia superfluo e mal sfruttato.

    La sceneggiatura poi altro non è che un prendere a scazzottate l’intera gerarchia dell’organizzazione criminale fino al gran capo, e dopo il primo scontro la cosa perde decisamente di mordente.
    Il tutto, come se non bastasse, è stato anche realizzato davvero in modo ingenuo:

    Drin Drin…. “Pronto?”
    “Ehi ciao Armitage, ho la tua ragazza in ostaggio!”

    Quindi il supercattivo ha il numero di telefono dell’eroe? Si mandano anche i messaggini ogni tanto? Poco credibile.

    “Vieni da solo e non chiamare la polizia”
    Vieni da me solo…ma vieni dove, esattamente?
    La cosa non viene specificata ma Armitage in ogni caso pare saperlo, in quanto parte senza indecisioni verso il “noto” covo del cattivo. In fondo se in qualche precedente occasione i due si erano scambiati i numeri di telefono, ti pare che non conoscano anche i rispettivi indirizzi di casa?

    Si insomma, in definitiva questo Fight in the Green City, che andrebbe scritto fight in the green city dato che nella lunga sequenza dei titoli iniziali non viene utilizzata una maiuscola manco a morire, nemmeno dopo i punti, altro non è che un prodotto altamente amatoriale, fatto per divertirsi tra amici, realizzato con pochi mezzi ma anche, pare, con poco impegno e di fretta. Lo sforzo di non creare neanche un costume personalizzato per il luogotenente del cattivo ma di usare quello di uno Scorpion di Mortal Kombat che pare appena uscito da un negozio la dice lunga.

    Guardabile, seppur non appartenente alla categoria horror ed eccessivamente lungo per ciò che c’è da vedere.

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    Luca Zanovello
    Post: 46
    Registrato il: 05/04/2011
    Utente Junior
    00 28/05/2012 19:14
    Avevo buone aspettative, sarà stato il titolo particolare, nonostante la locandina desse già l’impressione di un corto parecchio casereccio ed improvvisato. Purtroppo (oltre a questo) c’è un montaggio inguardabile, una regia precaria e un concept che non è né carne né pesce. Poco horror, molto spin off di Mortal Kombat, ma i combattimenti sono più parodistici che divertenti.
    Ed è troppo, troppo lungo.
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    peach1981
    Post: 0
    Registrato il: 23/04/2012
    Utente Junior
    00 03/06/2012 18:22
    sono completamente d'accordo con tutte le critiche e non scrivo certo per prendere scuse, dico solo che quest'anno purtroppo non avendo realizzato nessun progetto, ho deciso per amore del festival di partecipare goliordamente con un corto ancor piu' goliardico realizzato nel 2004 e terminato nel 2006, che fu realizzato puramente per omaggiare tutte quelle pellicole e quel filone anni 80 a me tanto tanto caro. praticamente tutto qui. non e' che non abbia pensato all'assurdità delle linee telefoniche nel 2054 in un pianeta fottuto ecc... ma da amante pure della troma, ed wood e co : l'assurdo e' quello che doveva fare da padrone. ripeto che condivido pienamente le critiche , ma ci tenevo anche precisare che non e' assolutamente un prodotto che ho girato nel 2012 heheheh!!!!!!!!!
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    peach1981
    Post: 3
    Registrato il: 23/04/2012
    Utente Junior
    00 03/06/2012 18:39
    goliardicamente heheheh non goliordamente
    ah. p.s. il costume di skorpion e il lanciafiamme sono stati costruiti appositamente e non comprati in negozio
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    osmanspare
    Post: 100
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 03/06/2012 23:51
    E Troma sia, per quest'anno. Complimenti per le numerose scale, potresti farci un corto: scale crudeli che fanno cadere i malcapitati che osano salirle, e che si muovono a passo uno alla conquista della città.
    Saluti.
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    GIOLE
    Post: 39
    Registrato il: 13/10/2004
    Utente Junior
    00 04/06/2012 12:06
    Film ricco di citazioni, alcune anche molto sottili ( per esempio il protagonista si chiama John Armitage che sarebbe un connubio tra John Carpenter e Frank Armitage, questo pseudonimo del Maestro ).
    Tanto Bruce Lee, un certo tipo di cinema proveniente da Honk Kong negli anni settanta, il Tarantino di "Kill Bill", alcuni videogiochi e tanto divertimento sfrenato.
    La "messa in scena" mi ha ricordato alcuni lavori di Olaf Ittenbach o di Andreas Schnaas...ma con poco splatter...mi sarebbe piaciuto vedere più frattaglie e schizzi di sangue.
    I difetti del corto sono evidenti e credo sia inutile sottolinearli, forse quello peggiore è di essere troppo lungo ( dopo pochi minuti comincia ad aleggiare una certa sensazione di noia ).
    "Fight in the green city" è, forse, il favorito per la vittoria nella sezione "trash".
    Onore e rispetto però, per la tanta voglia e il tanto divertimento profuso nel fare, comunque, cinema.
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    The Reign of Horror
    Post: 6.459
    Registrato il: 12/10/2004
    Utente Master
    00 05/06/2012 13:39
    invito i giurati a completare le recensioni in questo topic perchè sto per procedere allo spoglio delle votazioni per decidere i finalisti
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    E. Hunters
    Post: 27
    Registrato il: 30/05/2012
    Utente Junior
    00 05/06/2012 17:51
    Dopo un inizio con mani nell'affettatrice e assortiti deliri gore, una voce coinvolgente come il menù della mensa annuncia l'arrivo di cosplay assortiti e di tutti gli altri casi umani che popolano una terra ormai degradata (per quanto un contesto del genere possa chiaramente rendere meglio, quando non ci sono i mezzi, o si abbandona l'idea o si cerca perlomeno di dare qualche minimo accenno sul post atomico, per contestualizzare meglio). A prendere le redini della nostra confusione ci pensa il nostro eroe Jhon Armitage, un Kurt Russel nostrano. Come un caro amico che vuole giocare a pallone il cattivo di turno lo chiama per dirgli che gli ha rapito la donna. Jhon non se lo farà ripetere due volte e sfiderà tutti i personaggi accorsi per il raduno dei cosplay sopraccitato. Di questo action movie (perchè horror non è) si apprezzano le varie citazioni da Carpenter e le musiche anni 80', ma ci sono troppe scene superflue che allungano inutilmente una trama che è troppo spoglia e amatoriale per essere goduta a lungo.
    Morale, nel conto alla rovescia iniziale non inserirei il gettone una seconda volta e mi prenderei due Goleador e un Trinketto.
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    MD-MAniak
    Post: 5.318
    Registrato il: 24/11/2006
    Utente Master
    00 02/08/2022 09:52
    Re:
    peach1981, 03/06/2012 18:22:

    sono completamente d'accordo con tutte le critiche e non scrivo certo per prendere scuse, dico solo che quest'anno purtroppo non avendo realizzato nessun progetto, ho deciso per amore del festival di partecipare goliordamente con un corto ancor piu' goliardico realizzato nel 2004 e terminato nel 2006, che fu realizzato puramente per omaggiare tutte quelle pellicole e quel filone anni 80 a me tanto tanto caro. praticamente tutto qui. non e' che non abbia pensato all'assurdità delle linee telefoniche nel 2054 in un pianeta fottuto ecc... ma da amante pure della troma, ed wood e co : l'assurdo e' quello che doveva fare da padrone. ripeto che condivido pienamente le critiche , ma ci tenevo anche precisare che non e' assolutamente un prodotto che ho girato nel 2012 heheheh!!!!!!!!!



    take it easy, brah... happy nightmare b'day!!


    *****************************

    "Quanta benzina abbiamo?"

    "Non molta."

    "Okay..."