00 28/05/2012 16:59
Francesco Picone con Io sono morta ci presenta un esempio del cosiddetto torture porn, fatto di vittime incatenate, nastro adesivo, tagli e grida, ma in un contesto che si rivelerà essere poi anche sovrannaturale.

Il regista ci fa capire che di horror ne ha visto davvero molto in vita sua, e dimostra di essere in grado di realizzare quasi ogni tipo di situazione con dovizia di particolari, siano esse scene di tortura, flashback passati, situazioni claustrofobiche alla “Buried”, sequenze di pazzia o di suspense, utilizzando sempre una regia molto solida ma anche originale e dotata di buona tecnica, musiche d’atmosfera, bei volti nel cast. Un prodotto piuttosto professionale sotto molteplici aspetti, nonché ottimo omaggio su vari livelli al cinema di genere horror.
Il doppiaggio forse non è impeccabile, e si nota che è postumo, ma tutto sommato è meglio realizzato in questo modo piuttosto che magari con un audio ambientale debole o disturbato, difetto che spesso affligge i cortometraggi.

Io sono morta è molto bello e mi ha convinto, ma ha un solo grande difetto: non ci sono LE PAUSE!

Il montaggio è davvero troppo serrato, si passa da una scena all’altra senza dare la possibilità allo spettatore di riflettere o di prendere fiato.

“Bum” botta in testa, cambioscena legata lei, cambioscena legato lui, cambioscena lui si libera, cambioscena lei strilla, cambioscena lui li vede, cambioscena lui la uccide, cambioscena non è vero, cambioscena legato il pazzo, cambioscena finito.

Questo corto mi ha fatto quasi venire il fiatone come se avessi corso una rampa di scale. Ho avuto l’impressione di assistere ad una narrazione di un racconto molto ben fatto, ma come se me lo avesse letto una persona che parla troppo velocemente. A volte utilizzare una pausa, un silenzio, un buio, a distaccare le scene è utile e necessario almeno quanto girare una buona sequenza.
Non so se mi sono spiegato, il film mi è piaciuto molto, solo che mi è sembrato di assistere ad uno sketch comico anni ‘90 di Daniele Luttazzi: attore appezzabile, ma che parla come una macchinetta.

Da vedere sicuramente, consigliato.