00 31/05/2012 15:49
Grazie
Ma che piacere tutte queste belle recensioni!
Osmanspare, hai colto nel segno, descrivendo perfettamente quali erano i miei intenti e sono veramente contento di essere riuscito a trasmetterli. Non mi è mai capitato di spaventare bambini raccontando storie paurose, ma da piccolo fui letteralmente shockato dalla visione dei primi venti minuti di "Demoni" di Lamberto Bava e ricordo ancora bene cosa la suggestione mi portò a fare nei mesi a venire. Non serviva che arrivasse la notte per avere di nuovo paura. Anche in una giornata di pieno sole ero sempre sicuro che i demoni potessero attaccarmi da un momento all'altro, come solo la fantasia di un bambino può indurre a pensare, ed è proprio per questo che per "In Fabula" ho scelto un'ambientazione limpida e assolata.
Sono stato piacevolmente sorpreso di essere stato ricordato per Dylan Doc e qui vorrei spiegare una cosa: Dylan Doc fu girato per il semplice motivo che avevo fatto amicizia con Stefano Zappa, secondo me il sosia abruzzese di Groucho Marx per antonomasia (anche se incredibilmente prima mai nessuno aveva notato questa somiglianza!), e volevo quindi "utilizzarlo" in un mio film. Inoltre, poichè condividevo e tutt'ora condivido con Paul Cup una passione per Dylan Dog, scelsi di chiamare lui per la parte di Dylan. Quindi misi su una sceneggiatura per divertirci il più possibile ed è per questo che girammo tutto il corto in sole 7 ore. All'inizio il progetto era di far arrivare Dylan e Julius nella stessa casa dove avevo girato in precedenza il corto "Vuoi giocare con me?" (mi piaceva l'idea che un corto horror avesse un seguito comico), ma poi la location non fu più disponibile, quindi utilizzammo la casa dei nonni di Paul, senza dubbio meno suggestiva. Tutto qui.
Poi venni a sapere del concorso sul gruppo di facebook, chiesi ad Alex se poteva andar bene anche un horror comico e lo iscrissi, quindi Dylan Doc non è il primo corto che ho fatto.
In realtà scrivo e giro film dal 2007, più che altro lungometraggi comici e polizieschi (su youtube chi vuole può vedere "Cerco Martino", il primo lavoro "Il morso della piana" e la serie comico poliziesca "Roman Cops").
Invece "In Fabula" è stato girato apposta per il concorso.
Tempo fa vidi un film di Lamberto Bava, intitolato "La casa dell'orco", non molto apprezzato dalla critica in generale, ma mi piacque molto l'idea che il mostro non fosse il gigante mascherato di turno, ma un essere fiabesco come l'orco. Devo aggiungere che il paese inquadrato all'inizio del film è proprio il paese dove giro sempre i miei film, quindi questo fatto mi fece entrare ancora di più nella storia. Comunque da quel momento cominciai a riflettere su una cosa che avevo notato: la paura oggi viene essenzialmente dai film, mentre prima era raccontata. Da bambini infatti ci raccontano le fiabe, sentiamo parlare di streghe, orchi, che temiamo solo un po', dopodichè quando cominciamo a vedere i film, ci scordiamo di quegli esseri malvagi e cominciamo ad associare la figura del mostro per eccellenza ai personaggi cinematografici. Il paradosso è che sappiamo benissimo che il cinema è finzione, ma chi l'ha detto che invece quei mostri di cui sentivamo parlare da piccoli in storie tramandate per millenni non siano in qualche modo...reali? Naturalmente il fatto che "In Fabula" sia un cortometraggio rende il discorso un po' incoerente, ma le intenzioni alla base sono state proprio quelle appena descritte.