SI REGALANO STORIE (??)

...però ecco un altro spunto per un corto horror sopra le righe: una bottiglia di shampoo venuta dall'inferno: Chi ci ci lava i capelli viene posseduto dal demonio, o cambia personalità, un pò come ne Il Signore del Male di Carpenter.
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vista la premessa sballata, sarebbe forse meglio creare un corto dai toni esagerati, stile anni 70 o molto fashion, comico, ironico, gore/ironico...giocando sugli stereotipi del genere "5 ragazzi in un luogo solitario". Immaginiamo Venerdi 13 in cui al posto di Jason c'è una bottiglia di shampoo...."i ragazzi non sanno che il loro nemico peggiore è già DENTRO la loro casa..."
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c'è anche spazio per la scena contro il sesso giovanile: la coppia va a trombare sotto la doccia e ha la malaugurata idea di farsi lo shampoo, scatenando i demoni del capello liscio.
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Ovviamente se qualcuno fosse così pazzo da provare a fare una storia del genere mi contatti e me lo faccia sapere.

in fondo, paranormal activity non è un esempio di cinema che riesce - pur con i suoi difetti - ad essere originale all'interno di un genere (vista la difficoltà di essere originali in senso assoluto)?
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Basta pensare che al suo interno non ci sono mai cellulari scarichi, o che non prendono la linea, o energia elettrica che scompare o telecamere che non riprendono, anzi è l'opposto...tutta la storia è filtrata attraverso le riprese di telecamere e webcam varie....
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(((che creano anche un ulteriore filtro tra noi e le realtà scenica della pellicola, come un'altra realtà che è vera per noi ma può essere falsa per i personaggi...mi spiego: noi sappiamo che gli zombies non esistono ma li accettiamo come reali all'interno di un film...se però un personaggio di detta pellicola filma uno zombie e lo mostra ad un altro personaggio, questo è "autorizzato" anche a credere che il filmato sia falso, mentre noi spettatori sappiamo invece che è "vero"))))
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...per cui la tecnologia non è un fastidioso ostacolo da togliere di mezzo in fretta ("dannazione, non c'è campo!") bensì viene amalgamata alla storia e ne diventa parte integrante, anche essenziale. Non è dunque questo un modo di essere originali molto più a portata di mano - e anche molto più di successo - che cercare a tutti i costi l'effettaccio gore?
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Aggiungo che questo concetto di realtà parallela all'interno della realtà filmica dato dalle riprese fatte dai personaggi, potrebbe anche creare un nuovo livello di realtà che superi anche questo, e che forse un regista dotato potrebbe intuire e sfruttare. Esiste un modo per confondere le realtà e la percezione di vero e falso che spettatori e personaggi hanno?
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Mi spiego: nel film io vedo cose FALSE ma le accetto come VERE. Per il protagonista sono VERE. Per un altro protagonista possono essere FALSE anche se gli vengono fornite prove inconfutabili.
Mi spiego diversamente:
in un film vedo cose per me FALSE e per i personaggi VERE.
in un documentario vedo cose VERE e per i personaggi VERE.
in un mockumentary vedo cose FALSE girate in modo che sembrino VERE cercando di eliminare il filtro della finzione cinematografica...ma che sono cmq FALSE
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Esiste un livello successivo? Un altro modo di concepire la realtà che separa personaggi e spettatori? Credo che se un regista riuscisse a capire quello che ho scritto qui, o ad avere un'idea simile, o cmq riuscisse a fare qualcosa del genere, farebbe forse la scoperta del secolo...
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o forse no.

in questa discussione sul corto Malombra...

http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10520737&#idm121132576

...offro qualche spunto sul genere pulp e su come italianizzarlo. Se qualcuno avesse voglia di girare un corto pulp o semplicemente un horror ironico del genere mi contatti, ho già in testa un paio di idee...ovviamente senza copiare il corto a cui faccio riferimento!