Nel lontano 1981 – parliamo quindi di più di trent’anni fa – un giovane e squattrinato regista di talento, lavorando con gli amici nei fine settimana, mise insieme un film che ha fatto storia: Evil Dead conosciuto in italia come “La Casa”.
Il messaggio di quel film era molto semplice: “un nuovo modo di fare film horror E’ POSSIBILE.” Anche con un budget minimo, anche con degli strumenti risibili, ma con una idea originale e soprattutto con un punto di vista e un modo di girare inedito è possibile creare un film dal grandissimo valore.
Che cosa ha capito invece gran parte della gente? “Ehi, La Casa è bellissimo! Ricopiamolo all’infinito, omaggiamolo in tutti i modi, ripetiamone gli stilemi senza cambiarli di una virgola! Per sempre, per sempre, per sempre!” Per cui quello che doveva essere un punto di partenza – così come è capitato con il fumetto Watchmen – è stato un punto di arrivo che perdura tutt’ora: basta pensare a quante “soggettive di mostro che scivola sulla frasche” si vedono nei vari film e nei cortometraggi amatoriali. Pochi, i migliori, quelli che sono poi i veri innovatori, sono partiti da lì per andare oltre; tutti gli altri sono rimasti così estasiati dalla visione di quel film da fermarsi a quel punto per non ripartire mai più: il loro obiettivo artistico - ovviamente non condannabile e non necessariamente fautore di brutti film, anzi! - è stato unicamente poter ripetere all’infinito da adulti ciò che li aveva tanto impressionati da ragazzini.
Converrete con me che questo non è un progredire, bensì una auto-limitazione; nell’attesa che arrivi un altro Sam Raimi – o un altro Alan Moore – che PARTA dalle basi che altri hanno gettato per fare un passo avanti, e che impressioni la gente come al tempo accadde con le opere che ho citato qui sopra.
Tutto questo per dire cosa? Che il corto che vado a recensire è brutto? Ovviamente no. Se ho fatto questo discorso è per far notare qual’è la differenza che passa tra i veri Artisti e i semplici – anche se a volte dotatissimi - “Mestieranti”; tra coloro che guardano avanti e coloro che guardano indietro, fermo restando che ognuno è libero di appartenere alla categoria che preferisce, e che questo non pregiudica la qualità (così come non vuol significare che qualsiasi film originale sia un capolavoro).
Ma veniamo finalmente al regista di questo corto, che chiaramente ha scelto di guardare indietro. E non è la prima volta, a giudicare dalla sua filmografia: la sua passione per i classici moderni dell’horror è palese e manifesta. Lungi da me giudicare la sua scelta, ci mancherebbe altro!, tanto più che il suo omaggio a Raimi è davvero divertente, ben costruito, dotato di sana ironia e sebbene amatoriale al massimo è capace di mettere in luce in poco più di dieci minuti le parti salienti di due (tre) pellicole in modo preciso, efficace e con un buon senso del ritmo. Certo, molte scene sono riprese pari pari da Raimi - ergo non è sempre semplice riconoscere cosa è frutto di intuizioni del nostro regista e cosa è omaggio – e questo “omaggio” in realtà non aggiunge nulla di nuovo, ma se c’è una lezione da imparare, il nostro autore dimostra di averla imparata, di aver compreso lo spirito di quei vecchi film e di saperlo riprodurre senza prendersi troppo sul serio….
A dire il vero, all’inizio, quando c’è la battuta su Ash che non legge libri, che non ricordo se è originale o ripresa da Raimi, avevo pensato (sperato) che l’omaggio fosse una rilettura in chiave parodistica di tutta la saga – cosa che forse avrebbe giovato – ma alla fine il regista ha deciso di restare sull’ironia interna alle pellicole originali e – a parte qualche breve e riuscito flash (il fucilino giocattolo) – si è limitato a riprodurre le parti “comiche” che già facevano parte della saga della “casa”.
Io però sarei stato curioso di vedere una “interpretazione” più personale, un rilettura dell’originale più manifesta…perché non girare un Evil Dead dalla parte di uno dei ragazzi indemoniati? O dal punto di vista del demone? O da quello del libro stesso? “salve, sono il Necronomicon! Dopo essere rimasto disperso per tanti anni, sono stato trovato ad un mercatino da due tizi, che mi hanno portato nel loro chalet. Che idioti: hanno recitato le formule magiche che contengo, e praticamente si sono fatti a pezzi con le loro mani. Un po’ di tempo dopo sono arrivati dei ragazzi e…” etc etc etc. Regista, non sarebbe stata una bella idea, questa? Secondo me ti avrebbe fatto produrre un corto ancora più efficace, nonché guadagnare molta più stima tra i fans della saga! PS: ricordarsi di sottotitolare in English un eventuale corto del genere.
C’è poco altro da aggiungere. L’omaggio a mio parere è ben riuscito, è fresco e divertente; una sorta di “bignami” Raimiano. Si lascia guardare senza essere mai pesante….anche la Voce Narrante risulta essere divertente e motivata dalle scelte artistiche!... e, escluse alcune sviolinate al Raimi, riesce anche a non prendersi troppo sul serio, ottima cosa da fare in casi come questi. Non si può dire ovviamente che sia originale, innovativo, personale o nuovo… e nemmeno che ce ne fosse bisogno… ma è un prodotto che non sfigura.
Per cui, se è un po’ poco per giudicare le doti del regista, il risultato finale è comunque ben riuscito, sia come omaggio che come “bignami”. Scena migliore: l’inseguimento nel bosco con i rami che prendono vita, davvero ben fatta. Problema peggiore: gli interni e gli sfondi “artificiali” davvero stonati.
In conclusione, sarei curioso di vedere l’autore alle prese con qualcosa di personale (fosse anche solo la versione di Evil Dead che gli ho suggerito…).
Un saluto.