00 28/05/2013 20:49
Angleo di Noia ci presenta il suo corto The Evil Doll, della durata di 8 minuti, un prodotto che ha picchi qualitativi che variano dai molto buoni ai molto bassi, ma che nella sua totalità non ha convinto poi molto chi vi scrive.

I dialoghi sono sicuramente il punto debole del lavoro. Sono fin troppo ingenui, anche per un corto amatoriale. Ad esempio riporto quello al telefono dell’inizio: “ciao, mi è arrivato un pacco, è del mio ex ragazzo….ma è morto 2 anni fa!…eh già, prima del matrimonio!” Ma la sua amica questo non lo sapeva? Se non dispone di informazioni di questo calibro che razza di amica è? Un dialogo più sensato avrebbe dovuto essere sulla linea di un: “ciao, mi è arrivato un pacco, è del mio ex ragazzo….si lo so che è impossibile, non so cosa pensare…” o qualcosa del genere, in modo da farci “intuire” i fatti (peraltro già spiegati in precedenza) ma non “spiegandoceli” in modo così banale, da etichetta sulla confezione di pomodori con su scritto “pomodori”. Si da quasi dello stupido allo spettatore. Senza contare poi che la chiamata perde assolutamente di senso logico in quanto la protagonista telefona ad una amica per raccontarle di aver ricevuto un pacco e riappende subito dopo. Bene, e lo scopo della chiamata all’amica qual’era? Nessuno. Nemmeno una richiesta di venirla a trovare a casa, o di darle un consiglio…Lo scopo era solo quello di spiegare la trama al telefono allo spettatore, in modo forzato.
Queste sono ingenuità registiche basilari, secondo il mio personale punto di vista. C’è differenza tra “dire” la trama allo spettatore e il fargliela capire.
A questo difetto possiamo aggiungere un audio troppo ambientale, rimbombante, con i dialoghi non sempre perfettamente udibili grazie anche alle musiche e gli effetti che a volte coprono il parlato.

Ma non tutto è malvagio.

Pregevole invece è la regia, non male l’idea di fondo (anche se lo svolgimento mi è parso un po’ confuso). Interessante, e anche riuscita, la scelta di volerlo ambientare negli “anta” (cinquata-sessanta-settanta, non è dato sapere con precisione) che per abbigliamento, capigliature e mobilia reggono davvero il gioco, forse il maggior pregio del corto.
Se si fosse prestata la stessa cura che c’è stata nella realizzazione tecnica (tranne l’audio) per ciò che concerne anche sceneggiatura e dialoghi ci saremmo trovati di fronte ad un prodotto promettente, ma allo stato attuale delle cose devo ammettere che non mi è piaciuto.
C’è molto spazio per migliorare, a livello di script e sceneggiatura soprattutto, in lavori futuri, ma le buone basi ci sono tutte.

Ci tengo a sottolineare che le mie vogliono essere, sia per questo corto che per tutti gli altri, solo critiche costruttive.
[Modificato da boskoz 28/05/2013 20:51]