00 28/05/2013 20:54
Ricordo Luigi De Conti con il suo lavoro dell’anno scorso The Woods, un prodotto amatoriale ma tutto sommato vedibile, che però poteva essere migliore sotto tanti aspetti. Ricordo la recitazione molto meccanica, i personaggi a malapena accennati, e una trama alquanto lineare. Uno slasher comune, come se ne vedono tanti. Hidden in The Dark di quest’anno mi sento di dire che è “The Woods nel parcheggio”.

Il regista ci presenta un altro slasher, il numero 784.351 nella catena alimentare, che ha esattamente gli stessi pregi e difetti del suo predecessore (a dire il vero non so quale dei 2 preceda l’altro, quindi parlo in ordine di presentazione al Fest).
C’è un cattivo, c’è un gruppo, il gruppo muore per mano del cattivo, the end. Non c’è un twist, non ci si sforza nemmeno di essere originali in nessun modo. Ed un corto che (credo di averlo ripetuto anche la volta scorsa) non ha una sceneggiatura degna di nota dovrebbe perlomeno BRILLARE sotto gli aspetti tecnici per regalarci qualcosa e purtroppo non è questo il caso.

Non mi dispiacerebbe vedere un giorno De Conti cimentarsi in un lavoro dotato di una buona trama perché gli slasher generici, a mio avviso, lasciano un po’ il tempo che trovano. Ancor di più se girati con pochi mezzi.