Se seguissimo un immaginario zodiaco giapponese che sostituisce agli animali i mostri della tradizione, questo sarebbe probabilmente l’anno dello Zombi!
Il vecchio, caro e putrescente morto vivente protagonista di tanti film, romanzi, fumetti e videogames è tornato alla ribalta e sta vivendo una nuova giovinezza. Certo, non che gli zombi siano mai davvero passati di moda e questo ce lo testimonia anche la recente ondata che a inizio del terzo millennio si è abbattuta soprattutto sul cinema con grandi successi commerciali del calibro di “Resident Evil”, “L’alba dei morti viventi” e “28 giorni dopo”, che in parte hanno anche intrapreso un’operazione di restyling su questa polverosa e ciondolante figura.
Ma oggi, anno 2013, lo Zombi torna prepotentemente a popolare un po’ tutti i settori dell’industria culturale, sparpagliandosi in moltissime testate a fumetti e tornando protagonista di diversi successi cinematografici, come l’horror-romance “Warm Bodies” e il recentissimo successo con Brad Pitt “World War Z”, entrambi a loro volta derivati da romanzi di altrettanto successo. Anche se il vero punto d’origine di questa rinata zombie-mania andrebbe identificato nel grande apprezzamento di pubblico che sta riscuotendo la serie tv “The Walking Dead”, anch’essa trasposizione cartacea (ma di un fumetto!), che proprio in questo 2013, con la messa in onda della terza stagione, ha toccato picchi d’ascolto da record.
Quindi, quale occasione migliore per pubblicare un completissimo punto della situazione con un libro/saggio/dizionario da guinnes dei primati?
È quello che ha fatto Francesco Lomuscio, noto critico cinematografico da sempre appassionato di cinema di genere, che dallo scorso 12 agosto è finito sugli scaffali delle librerie con “Zombi. Oltre 900 titoli per non riposare in pace”, un mastodontico tomo di quasi 500 pagine edito da UniversItalia per la collana Horror Project.
Ma cos’è “Zombi. Oltre 900 titoli per non riposare in pace”? Un saggio? Non proprio. Un dizionario? Non solo. Si tratta, infatti, di un completissimo volume che raccoglie oltre 900 schede di film che hanno gli zombi per protagonisti o solo come comparse. Ma si tratta di un vero e proprio iter evolutivo nella figura dello zombi, dal momento che il libro è diviso in decenni e la schede sono raccolte non in ordine alfabetico, come accade in ogni dizionario, ma in senso cronologico, anno per anno. Così facendo, il lavoro di Lomuscio assume un andamento narrativo, raccontandoci la lunga strada che questo mostro ha fatto dagli albori del cinema alle pellicole più recenti. Inoltre, ogni decennio è introdotto da un breve focus su quegli anni, in modo da contestualizzare le pellicole trattate in ogni capitolo con le annate nelle quali sono state prodotte, con gli eventi storici e le tendenze di quei periodi.
Dopo la prefazione, ad opera dell’esperta di horror e redattrice di Coming Soon Daniela Catelli, e una breve introduzione in cui l’autore spiega le origini del suo lavoro e illustra la sua passione per il genere horror, troviamo due brevi analisi che ci spiegano l’origine antropologica e culturale dello zombie e le sue apparizione nel cinema del primo ventennio del 900 (“I precursori”). Poi comincia l’avventura vera e propria in terra zombesca con gli anni 30, con le schede dei primissimi film appartenenti al filone dallo sconosciuto “Ancora sei ore di vita” – che il genere zombesco lo prende solo di striscio – al celebre “L’isola degli zombies” con Bela Lugosi, entrambi del 1932. E procediamo in questo modo, di anno in anno, fino al primo decennio del terzo millennio, fino al 2009, per la precisione, tra titoli celebri e altri davvero sconosciuti, tra horror editi nel nostro Paese e pellicole che mai sono arrivate, tutte provviste di una scheda che conta titolo originale, eventuali aka, nazionalità, regia, script e interpreti fino alla trama e alla breve ma incisiva analisi che compare in ogni titolo.
Ma la voglia di completezza del volume si estende ai giorni d’oggi e visto che un altro decennio non è ancora compiuto, tutti i film tra il 2010 e il 2012 sono raggruppati in un elenco che ne indica semplicemente titolo e regia.
Ma non finisce qui! In fondo al volume ci sono i “Corto-Zombi”, quasi 30 pagine che comprendono – stavolta in ordine alfabetico – le schede di numerosi cortometraggi (noti e meno noti) sullo stesso argomento.
Insomma, un lavoro certosino che pur non potendo ambire alla completezza assoluta, ci va molto vicino portando nel “gruppo” anche film che a un primo sentore potrebbero sembrare intrusi (“Il corvo”, per esempio!).
Un lettura svelta e ordinata, corredata anche da immagini, che sicuramente farà felici i numerosi zombi-fans disseminati nello stivale e ha soprattutto il grande merito di portare a conoscenza anche il più esperto zombofilo di titoli “strambi” davvero poco noti.
L’unica nota negativa che possiamo muovere contro “Zombi. Oltre 900 titoli per non riposare in pace” è il modo con cui è graficamente stato realizzato l’indice finale degli zombi-movie schedati e citati, in cui è difficoltoso legare titolo a numero di pagina a causa della troppa distanza tra i due e dell’interlinea singola che rende lo scritto troppo fitto.
Comunque ottimo lavoro davvero, un volume ricco e completo che non può assolutamente mancare nelle librerie dei veri appassionati di horror e di zombi in particolare. (horrormovie)