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LA MALEDIZIONE DI RAEL di Andrea Gentili

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    The Reign of Horror
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    Registrato il: 12/10/2004
    Utente Master
    00 30/05/2014 20:03
    TITOLO CORTOMETRAGGIO: "La Maledizione di Rael"

    [IMG]http://oi61.tinypic.com/30satki.jpg[/IMG]

    DURATA: 15 minuti e 15 secondi
    REGIA: Andrea Gentili
    ATTORI PRINCIPALI: Lorenzo Costa e Lorenzo Palleschi
    SCENEGGIATURA: Andrea Gentili
    MUSICHE: i temi principali sono due, Liszt - Hungarian Rhapsody #4 e Bach - Toccata & Fugue in D min, poi ci sono una serie di brevi pezzi strumentali che ho recuperato da questo sito www.freesfx.co.uk/
    FOTOGRAFIA: Andrea Gentili
    MONTAGGIO: Andrea Gentili
    BREVE SINOSSI: John sta guidando verso la città quando la sua macchina si ferma misteriosamente. Il ragazzo, dunque, vaga per il posto nella speranza di trovare un telefono per chiamare un carro attrezzi; finisce così nella casa di Rael, un ragazzo molto strano ma allo stesso tempo ospitale. Per John è l'inizio di un incubo...
    BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: La mia passione è nata nel 2012, sono stato sempre amante del cinema e dei film dell'orrore soprattutto. Fino ad ora ho realizzato 5 cortometraggi: "Cronaca di un Delirio"; "My Dark Subconscious"; "La Maledizione di Rael"; "Quella casa così tenebrosa" (una sorta di remake del mio primo lavoro) e "La Volta che Giocammo col Fuoco" (l'unico corto non horror di ispirazione tarantiniana). Tutti questi corti sono reperibili sul mio canale youtube Team PaGeCo. Al momento sono al lavoro per realizzare un nuovo corto horror che inizierò a girare questa estate.
    LINK DEL CORTO:
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    osmanspare
    Post: 250
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 31/05/2014 15:22
    Viaggiare informati.
    Corto interessante, più in promesse che in fatti, ma comunque con una sua dignità, una storia interessante (seppure non molto originale e non sempre condotta con rigore), qualche guizzo registico di sicuro interesse, degli interpreti nella media, un buon finale e una buona atmosfera. Diciamo che sicuramente qualche passo falso nella storia andava invece evitato, a fronte di una maggiore chiarezza. Compare anche la mia atavica nemica la Voce Narrante, che non mancherò di criticare.

    Ma veniamo alla storia. Sono molti i punti da toccare, per cui cercherò di essere il più rapido possibile.

    1.il bianco e nero: ci sta bene. Mi pare adatto alla storia, insieme alle musiche di tempi lontani.

    2.la scena iniziale: mi è piaciuta molto. Il cattivo della situazione è fermo davanti alla finestra, immobile, e tutto fa pensare che passi lì tutto il suo tempo, giorni e notti infiniti, da anni e anni. E’ un concetto molto interessante, così come è interessante l’entrata in scena del protagonista che suona il suo campanello (un caso o un richiamo? Sembra il primo ma spererei il secondo: se Rael era chiuso in quella casa ad aspettare che qualcuno suonasse ci credo che era prigioniero da anni!) . Scena ben fatta, atmosfera ben costruita, che fa ben sperare, e che comunque a me basta per intravedere nell’autore delle buone possibilità. Il corto è già promosso per questo.

    3. una critica: difficile far passare per isolato un posto con palazzine, auto, e il negozio della Wind aperto sotto casa. Il mio consiglio è che – se non si abita EFFETTIVAMENTE in un posto isolato – sia sempre meglio evitare di far credere allo spettatore delle cose che in effetti le immagini smentiscono. Per non parlare del fatto che Rael, per far restare la sua vittima, gli dice che “ a quell’ora il carro attrezzi non passa più” (…e che è, il pullman? Che io sappia il soccorso stradale è attivo 24 ore su 24, non siamo più nel far west.) e che in questo “paese isolato” non esistono taxi ne alberghi ne ostelli ne niente. Poco credibile, per le stesse ragioni espresse qui sopra. Credo che dovrebbe essere cura di ogni regista cercare al meglio di sfruttare ogni ambientazione che ha disponibile, e non tentare di spacciarla per un’altra. Rael avrebbe potuto benissimo abitare al centro di New York, e attirare lo stesso le sue prede; bastava scegliere una scusa diversa per l’incontro tra i due personaggi. Per dire la prima stupidaggine che mi viene in mente, John poteva essere anche un inviato dell’enel venuto a staccare la luce (se Rael è morto chi le paga le bollette?) o il postino o un venditore porta a porta. Fatto questo, si poteva evitare la scena del dormire lì e far svolgere tutto nella stessa unità temporale.

    4. Ho apprezzato il fatto che Rael, invece di essere il solito mostro tutto mossette, ammiccamenti, frasi retoriche e insinuanti, scatti d’ira e movimenti misteriosi, sia invece del tutto assente, vuoto, indifferente. Mi sembra una cosa buona: di Cattivi che fanno le mossette ne abbiamo fin troppi, e al contrario un protagonista immobile è forse più inquietante: il vuoto che lui esprime viene riempito dallo spettatore, che oltretutto non sa cosa aspettarsi. Ben fatto.

    5.John resta a cena, visto che è un solitario. I due parlano. Ma ecco il tracollo del corto: la Voce Narrante! Improvvisamente, nata dal nulla e per nulla giustificata, una voce misteriosa si sovrappone alle voci dei protagonisti e spiega allo spettatore quello che Rael pensa, quello che John è, quello che bisogna aspettarsi dal corto. Pessimo lavoro! E’ un chiaro caso nel quale il regista adopera questo escamotage semplicemente perché non sa come spiegare elementi necessari alla trama… mentre gli elementi andrebbero spiegati all’interno della trama stessa! Oltretutto la VN appare soltanto in quel preciso momento, il che rafforza l’idea che si sia trattato solo di un espediente. Avrei preferito a questo punto che Rael avesse raccontato tutto direttamente a John, così come fa alla fine, evitando questa scivolata.

    6.la visione della casa desolata non è male, ma un po’ fine a se stessa. A cosa servono le manine sul muro a parte ad omaggiare Blair Witch Project? E’ un inserimento inutile, ma comunque non da buttare. Sicuramente è migliore delle scritte che si vedono sulle pareti: confesso, mi perdoni il regista per la battuta, che anche io avrei paura se un uomo apparisse improvvisamente davanti a me sotto una porta su cui architrave sta scritto “SBORROTECA”. Brrrrr…

    7.Interessante la scena in cui John sorprende Rael che parla da solo sul tavolo. Non è perfetta – John fa troppe smorfie di terrore – ma la scena è sufficientemente perturbante ed ha un suo valore all’interno della trama. Ben fatta. Così come il momento in cui Rael compare alle spalle di John sussurrandogli che la sua morte sarà poco dolorosa. Buona.

    8. Inseguimento. Perché John non va a bussare a qualche altro inquilino del palazzo? Ma transeat. Per quel che ne sappiamo potrebbe essere tutto un sogno. Ho apprezzato poco il punto in cui improvvisamente abbiamo una soggettiva degli occhi di John mentre sfugge in giardino. Il corto non è un mockumentary, non è realistico, per cui una scena girata in quel modo sa solo di vezzo artistico e lega male col resto della storia. E’ gratuita, e poteva essere evitata. Girare film è come cucinare: non si può mettere il caramello nelle lasagne solo perché ci piace l’idea.

    9.Risoluzione. Ben fatta, anche se avrei preferito maggiore chiarezza. Anche lo spunto finale in cui John accoltella Rael e lo accusa di essere non uno spirito bensì una persona viva, forse un pazzo, non è male…anzi forse se fosse stato usato come VERO finale forse la storia sarebbe stata migliore. Tutti si aspettano che Rael sia il solito mostro… ma quanti si sarebbero aspettati che fosse solo un PAZZO che finge di essere un fantasma? Idea non da sottovalutare, a me sarebbe piaciuta molto (ovviamente togliendo le parti in cui Rael svolazza per la casa). Per il resto, è un po’ difficile capire cosa sia accaduto veramente. La mia ipotesi è che Rael si sia lentamente sostituito a John e che John, senza accorgersene, abbia finito per accoltellare se stesso… così non sarebbe stato male. In realtà credo che Rael abbia sostituito John all’ultimo momento, toccandogli la mano prima di “morire”. Ma la cosa mi piace meno. Uno, perché se Rael era già morto come è possibile che si sia fatto ferire da un uomo vivo? E due, se bastava toccare la mano di John per effettuare il trasferimento perché Rael non lo ha fatto subito evitando tutte quelle manfrine?

    10. Scena finale altrettanto d’effetto dell’iniziale. John si allontana, Rael bisbiglia alcune parole, John cade morto. Molto interessante. Ma, ehm, se Rael ha “preso” il corpo di John come mai ora ce ne sono due? Comunque, visivamente ben concepita.

    Sono stato prolisso come al solito, comunque ora termino. In definitiva posso dire che il corto mi è piaciuto, anche se lo ha fatto più per il ritratto promettente del suo regista che per la storia in se, a tratti realizzata un po’ ingenuamente. Regia e personaggi interessanti, qualche semplificazione di troppo, qualche idea molto valida, alcune meno… sarebbe bastato molto poco per creare un’opera degna di nota. Così non è stato, ma il risultato finale è comunque ampiamente apprezzabile.

    Grazie della partecipazione e complimenti.
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    F.Hannibal
    Post: 4
    Registrato il: 12/04/2014
    Utente Junior
    00 31/05/2014 18:09
    Interessante
    La Maledizione di Rael, con un cupo B/N e con una trama intrigante, risulta essere un interessante cortometraggio. I due attori se la cavano abbastanza e la regia non presenta nulla di eccezionale, nonostante ció il corto scorre velocemente lungo il suo quarto d'ora di durata non risparmiando qualche momento di tensione. Promosso.
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    boskoz
    Post: 2.256
    Registrato il: 26/01/2010
    Utente Veteran
    00 31/05/2014 19:46
    Andrea Gentili con La Maledizione di Rael ci propone un corto di un quarto d’ora che narra di un essere penalizzato da un’antica maledizione imprigionante che, grazie ad un uomo e all’evento fortuito che lo ha portato alla sua dimora, potrebbe dargli la sua unica vera possibilità di fuga dopo molto tempo.

    Partiamo dallo stile. Il bianco e nero, quando non proviene da un film datato (oppure da un film moderno ma ambientato nel passato) è un escamotage utilizzato spesso per dare un tono di ‘spessore’ ad un’opera, molto frequenti sono ad esempio i servizi fotografici delle modelle realizzati senza colori. La Maledizione di Rael per come è strutturato (lento, discorsivo, accompagnato da musiche classiche) non può far altro che beneficiare di questa scelta, che mi trova favorevole.

    La regia è fluida, sicura, e poche sono le obiezioni in merito, mentre il comparto audio al contrario ha alti e bassi. Ad un’accurata scelta delle musiche si contrappone spesso infatti una difficoltà nell’udire le voci dei protagonisti (soprattutto all’inizio) e la scelta dell’effetto sonoro stridulo utilizzato per sottolineare un paio di scene di tensione non è felice, in quanto graffia troppo l’orecchio della spettatore che era stato costretto ad alzare l’audio per udire i dialoghi.
    Come effetto sonoro avrei scelto qualcosa di altrettanto disturbante ma meno audiolesivo.

    Venendo al contesto, diciamo che la trama di fondo è tutto sommato interessante, con questo essere maligno intrappolato in una gabbia di mura che non può lasciare, ma bisogna venire a compromessi per godersela appieno.
    Ci sono un paio di dettagli nel corso della visione ai quali bisogna soprassedere. Mi si rompe l’automobile, suono ad una casa e mi trovo di fronte un padrone di casa che dopo avermi detto dell’assenza di mezzi pubblici mi invita a dormire da lui. Onestamente la prima cosa che faccio è chiedere un telefono e chiamare un amico per farmi venire a prendere, non dormo a casa di chicchessia. In fondo non ero in pellegrinaggio, stavo andando a trovare mia madre all’ospedale, certamente non eccessivamente distante dal luogo in cui ho conoscenti (seppur pochi, come viene spiegato, almeno uno ci sarà stato).
    O ad esempio quella frase “Tua madre è morta e per colpa mia non le sei potuto stare accanto” che scatena l’ira furiosa del protagonista esplodendo nella serie di coltellate, beh, no, si era rotta la macchina, è per questo che non le è potuto stare accanto, ben prima di incontrare Rael, che non ha di certo rotto la macchina col pensiero.
    Queste imperfezioni di logica (per chi scrive ovviamente) inserite nel contesto generale diciamo che non ne intaccano in maniera particolarmente seria la visione, e si fanno bene o male “perdonare”, anche se presenti.

    Vedrei senza problemi altri lavori di Andrea Gentili perché la visione de La Maledizione di Rael mi ha intrattenuto a dovere, si merita una sufficienza piena, e si vede che siamo alle prese con una persona in grado di girare un corto con discreta padronanza di mezzi.
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    Zeder92
    Post: 0
    Registrato il: 10/04/2014
    Utente Junior
    00 01/06/2014 11:46
    Buongiorno a tutti! Sono Andrea Gentili, il regista del corto che avete commentato. Vi vorrei ringraziare per TUTTO quello che avete detto, non potete neanche immaginare quanto mi abbia reso felice leggere le vostre recensioni! Sono contento anche per le critiche espresse (ho 21 anni e devo imparare ancora tanto, quindi sapere dove ho sbagliato è una cosa importante per me). Detto questo, volevo precisare che il corto è stato volutamente realizzato così, cioè la trama doveva essere un po' difficile da capire, forse ci vuole anche un po' di fantasia da parte dello spettatore per comprendere davvero come sono andate le cose (e forse andrebbe visto più di una volta), ma almeno in questo modo ognuno può dire la sua. Poi, sicuramente ci sono errori di sceneggiatura e tante altre cose che non vanno, però sono sicuro che con il tempo riuscirò a migliorarmi!

    Un saluto a tutti voi.
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    osmanspare
    Post: 260
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 01/06/2014 23:31
    Re:
    Zeder92, 01/06/2014 11:46:

    Buongiorno a tutti! Sono Andrea Gentili, il regista del corto che avete commentato. Vi vorrei ringraziare per TUTTO quello che avete detto, non potete neanche immaginare quanto mi abbia reso felice leggere le vostre recensioni! Sono contento anche per le critiche espresse (ho 21 anni e devo imparare ancora tanto, quindi sapere dove ho sbagliato è una cosa importante per me). Detto questo, volevo precisare che il corto è stato volutamente realizzato così, cioè la trama doveva essere un po' difficile da capire, forse ci vuole anche un po' di fantasia da parte dello spettatore per comprendere davvero come sono andate le cose (e forse andrebbe visto più di una volta), ma almeno in questo modo ognuno può dire la sua. Poi, sicuramente ci sono errori di sceneggiatura e tante altre cose che non vanno, però sono sicuro che con il tempo riuscirò a migliorarmi!

    Un saluto a tutti voi.




    Girare un "Rael" a 21 mi pare un'ottima presentazione. Spero che ci rivedremo, sarà un piacere vedere i tuoi progressi.
    Un saluto.
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    GIOLE
    Post: 211
    Registrato il: 13/10/2004
    Utente Junior
    00 15/06/2014 19:06
    No no e poi no !
    Cioè...mi trovo in estremo imbarazzo.
    Forse sarò ricoglionito io e dovrei aggiornarmi in fatto di cortometraggi ma leggere le opinioni dei miei colleghi su "La maledizione di Rael" mi imbarazza.
    Se questo è un lavoro "interessante" allora quelli veramente brutti che cosa sono?
    Questo "La maledizione di Rael", a mio modestissimo avviso ma forse sono una voce dal coro sbagliata, forse sono un stupido presuntuoso, è tutto sbagliato ( per essere buoni ).
    I dialoghi sono agghiaccianti, la voce fuori campo "recita" battute incredibili nella loro banalità, la recitazione dei due "Lorenzo" assolutamente sotto il livello di guardia ( in particolare il ragazzo che interpreta Rael non cambia mai espressione... ).
    Anche l'incipit non ha senso alcuno: com'è possibile che, al giorno d'oggi, un ragazzo non abbia un telefono cellulare per chiamare un carro attrezzi? E soprattutto, perchè diavolo andare a rompere le palle a un cittadino qualsiasi piuttosto che cercare un bar o qualcosa di simile? Mah...
    Gli scambi di dialoghi tra i due "attori" sono farraginosi, a mio avviso perfino irritanti.
    Siamo dalle parti del trash e il suo culmine lo si raggiunge nella meravigliosa scena "onirica" che dovrebbe mettere iquietudine ma che, al contrario, fa scattare ilarità con quella scritta sopra alla porta "sborroteca".
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    Zeder92
    Post: 2
    Registrato il: 10/04/2014
    Utente Junior
    00 15/06/2014 19:26
    Il mondo è bello perché è vario.
    Mi dispiace che non sia stato apprezzato il mio cortometraggio, ma dopo tutto non può piacere a tutti! Ognuno ha la sua opinione. Come ho accettato le critiche precedentemente accetto anche queste e spero che mi possano essere utili (anche se non penso, dato che le ho trovate molto banali rispetto a quelle espresse dagli altri giurati) per produrre dei lavori migliori in futuro. Lo ribadisco, ho 21 anni e ho molto da imparare :)

    Un saluto.
    [Modificato da Zeder92 15/06/2014 22:04]
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    GIOLE
    Post: 213
    Registrato il: 13/10/2004
    Utente Junior
    00 16/06/2014 11:29
    Mi spiace possano apparire banali.
    Nel caso vorrai sapere in modo più dettagliato cosa non mi ha convinto ( e in questo corto sono tantissime le cose a mio avviso sbagliate ) sarò ben lieto di farlo anche su facebook o altrove !
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    Zeder92
    Post: 3
    Registrato il: 10/04/2014
    Utente Junior
    00 16/06/2014 12:51
    Spiegazioni.
    Vorrei precisare alcune cose sul mio lavoro presentato e rispondere anche all'utente GIOLE. Allora, innanzitutto vorrei spiegare il senso di questo corto (che credo non sia stato colto); la trama è stata fatta volutamente così e, anche se sembrerà strano, è la cosa più IRRILEVANTE. Dico questo perché io volevo esprimere qualcosa di più grande che una semplice storia dell'orrore. Ci sono sicuramente degli errori di sceneggiatura (perché col senno di poi se potessi tornare indietro cambierei qualcosa a questo lavoro), però la base rimane questa: il corto è una metafora del DESTINO. Se ci fate caso non esiste un motivo "logico" per cui Rael si impossessa di John, succede e basta. Succede perché era destino che accadesse. Mi spiego meglio, quello che voglio far capire con il mio corto è che una persona può fare tutto quello che vuole, ma se il destino ha deciso che una cosa deve andare in quella direzione non potrà mai fare NIENTE per poterla cambiare. Questo concetto ho cercato di inserirlo in un contesto horror, ed ecco che è nato il suddetto cortometraggio. Non è facile da cogliere e neanche mi aspetto che qualcuno ci riesca, però è chiaro che se si rimane focalizzati sulla trama in sé e non si va un pochino oltre non può essere apprezzato. Non sono amante dei film semplici e scontati (dove capisci tutto e non hai bisogno neanche di farti una domanda alla fine), e questo tra l'altro è anche il lavoro più lineare che ho fatto. Ecco, con questo ho spiegato il corto, spero che adesso venga capito meglio. In seconda battuta: ho trovato le critiche banali perché prive di argomentazione (sono veramente poco critiche e molto polemiche). Partiamo dai dialoghi: innanzitutto definirli "agghiaccianti" o addirittura "irritanti" mi sembra un tantino esagerato. Cosa dicono i due attori per risultare così? Sarebbe stato molto più logico scrivere "i dialoghi non sono stati sviluppati bene". Poi gli attori: be' i due miei amici che hanno recitato non hanno studiato mai recitazione in vita loro e per la prima volta sento dire che sono stati sotto tono, ma questo è anche più comprensibile, infatti questa critica la trovo fondata. Per quanto riguarda la trama a parte le cose che ho scritto sopra che dovrebbero bastare aggiungo anche che io non posso spiegare TUTTO, perché altrimenti si trasforma in un corto banale e scontato dove tutto è già detto; almeno le piccole cose mi aspetto che vengano colte senza che lo debba dire io: perché mai John va a casa di Rael? Innanzitutto perché come ho detto era destino che le cose dovessero andare così, in secondo luogo, certo che John ha un cellulare, ma se va a bussare a casa di un altro molto probabilmente si è scaricato. Poi, poteva andare in un bar, certo ma visto che era sera i bar potevano essere tutti chiusi, oppure poteva essere un giorno di festa e non erano mai stati aperti quel giorno. Io credo che a queste domande si possa dare una risposta anche lo spettatore (oppure sono io che sono abituato a dare tante cose per scontato quando non dovrei). Per concludere, la scena del sogno non aveva il compito di mettere inquietudine (quella era l'ultima cosa che doveva fare), ma, per chi l'ha capito, il sogno è stato inserito per fare vedere allo spettatore in anticipo come andranno a finire le cose. Poi la scritta fa ridere, è chiaro. Se tornassi indietro la coprirei o farei in modo che non si veda, ma non credo che ne renda la visione più brutta, alla fine è un dettaglio che si può benissimo trascurare, ma sicuramente da evitare in futuro. Purtroppo questo non è un corto che può essere capito con una sola visione, non è semplice e non mi aspetto che venga capito e apprezzato da tutti. Poi visto che ci sono tante cose sbagliate, se Lei vuole può anche scriverle, io sarò ben lieto di leggere le sue considerazioni.

    Un saluto!
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    Mr.Perfect
    Post: 1.808
    Registrato il: 20/11/2003
    Utente Veteran
    00 05/12/2015 19:58
    Ma fate sul serio?



    Per non parlare della scena in cui GGIÒN accoltella il mostro senza sopracciglia: sembra che gli stia facendo una sega con tanto di musica da film porno di serie Z in sottofondo.

    Imbarazzante davvero.

    La perfezione esiste
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    MD-MAniak
    Post: 3.169
    Registrato il: 24/11/2006
    Utente Master
    00 07/01/2016 13:29
    ma cosa è la... SBORROTECA ? [SM=g27820]


    *****************************

    "Quanta benzina abbiamo?"

    "Non molta."

    "Okay..."


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    Mr.Perfect
    Post: 1.928
    Registrato il: 20/11/2003
    Utente Veteran
    00 07/01/2016 14:08
    Si vede che non abiti a Marina di Pisa.

    La perfezione esiste