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OPERAZIONE TERRORE di Giuseppe Violano

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    The Reign of Horror
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    Registrato il: 12/10/2004
    Utente Master
    00 30/05/2014 20:17
    TITOLO: Operazione Terrore



    DURATA: 8'07"

    REGIA: Giuseppe Violano

    ATTORI PRINCIPALI: Andrea Cotrone, David Longo

    SCENEGGIATURA: Giuseppe Violano

    MUSICHE: Giuseppe Violano

    FOTOGRAFIA: Giuseppe Violano

    MONTAGGIO: Giuseppe Violano

    BREVE SINOSSI: Un giorno come tanti... Fino a quando non si viene messi alla prova dal destino...

    BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Giuseppe Violano (1980) è un regista italiano. Appassionato di cinema fin da bambino, si avvicina alla fotografia e alla videoproduzione da giovanissimo, iniziando a scrivere le prime sceneggiature. Il sogno di realizzare il primo cortometraggio si materializza nel 2012 grazie al supporto degli amici Andrea Cotrone e David Longo e nasce così “Operazione Terrore“, omaggio all’horror e al thriller italiano anni ’60-’70. Nel 2014 esce il secondo cortometraggio, “Così imparano a fare i cattivi“, altro omaggio, questa volta allo spaghetti western. Attualmente è impegnato nella realizzazione di un nuovo cortometraggio.


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    osmanspare
    Post: 246
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 31/05/2014 15:14
    come una goccia d'acqua
    “Operazione Terrore” (posso evitare di citare Bava e andare avanti?) si propone come omaggio (ennesimo del genere) ai famosi registi thriller/horror italiani dei tempi che furono. Operazione lodevole, ma credo ormai fuori tempo massimo; soprattutto oggi, in anni in cui il cinema italiano di genere, soprattutto horror, dovrebbe smetterla di guardarsi l’ombelico e fare finalmente quel passo avanti che tutti aspettiamo e che invece stenta ad arrivare. Ma questa è una considerazione personale, e poco altro. Veniamo invece al corto.

    Mah, sono perplesso. Pur non mettendo assolutamente in dubbio la buona fede del regista, la sua passione, la scarsità di mezzi e di tempo (che però come scusanti valgono solo relativamente), il risultato finale non mi è parso molto convincente. Forse può andare la regia (ci sono trovate, soprattutto quella iniziale della passeggiata del protagonista verso il parco, che mi sono piaciute molto) ma credo che la storia si sia rivelata troppo stilizzata, troppo schematica per poter lasciare una qualsivoglia impronta nella mente dello spettatore.

    Che cosa di preciso in questo corto dovrebbe ricordare i maestri del passato? Forse le luci rosse usate per illuminare gli interni? Perché in realtà c’è poco altro: l’ambientazione è moderna per non dire anonima (un parco vuoto, una casa vuota….interessanti solo le inquadrature di ambienti) e la storia manca sia del vigore sia della seducente approssimazione (Colta o Volgare) che avevano quei vecchi film. Ammetto anche che – dopo aver visto la locandina con quel faccione – mi sarei aspettato di vedere anche dell’ironia, ma non credo di averla colta.

    La trama: un giovane decide di andare al parco, un tizio gli muore tra le braccia, il giovane si spaventa e fugge, si chiude in casa cercando di non pensare più alla faccenda, ma il tizio morto evidentemente se l’è presa e uccide il protagonista colpevole di non averlo salvato.

    Fin qui tutto è chiaro, ma lo è un po’ meno il motivo – lo dico senza ironia e senza cattiveria – per il quale questa storia dovrebbe interessarmi. E, come ho già detto sopra, ne è complice anche il fatto che la storia è narrata secondo uno schema talmente semplice da parere fatto di nulla.

    I personaggi sono delle figure vuote, le loro azioni e motivazioni non hanno che una vaga spiegazione e nessun approfondimento, i colpi di scena sono pilotati e prevedibili; e il finale è semplicemente un “punto” messo alla fine della frase. Soprattutto aleggia l’impressione che i due attori compiano le loro azioni per un unico motivo, e cioè che esse sono richieste dalla storia. Non vien fatto alcun tentativo per fornire delle basi a tali azioni, delle spiegazioni, degli approfondimenti, cosa che non giova per nulla alla trama, e toglie ogni forma di identificazione.

    Perché il protagonista va al parco all’inizio del corto? Perché deve andare al parco. Perché si ferma durante la passeggiata e si guarda intorno? Perché doveva stare fermo in modo che il tizio gli cadesse addosso. Perché il tizio sta male? Perché doveva stare male (ma è malato, ferito, accoltellato? Ha avuto un ictus, un’emorragia? Non si sa). Perché il protagonista scappa? Perché doveva fare in modo che il fantasma lo seguisse fino a casa (ma è plausibile mostrare una persona qualunque che, investita da un morente nel bel mezzo di un parco cittadino, in un ambiente tranquillo e a lui conosciuto, si faccia prendere a tal punto dal panico da mollare un tizio agonizzante a terra e correre fino a casa senza girarsi neppure indietro una volta, o senza tentare di chiamare un’ambulanza, neppure dalla tranquillità del proprio salotto?). Insomma, sono molte le cose che avrebbero dovuto essere… non dico spiegate, ma quantomeno offerte al pubblico con un minimo di approfondimento.

    Mi spiego con un esempio di trama alternativa.

    Il protagonista tradisce la moglie. Le ha detto di essere fuori città per lavoro (le telefona per dirglielo) e poi chiama l’amante per concordare un appuntamento con lei al parco cittadino. Un tizio si sente male e gli cade addosso. Il tizio soffre di angina, ha avuto un improvviso attacco e non riesce a tirar fuori di tasca le sue pillole, e prega il protagonista di dargliele. Ma il protagonista si fa prendere dal panico: se qualcuno si accorge che lui è lì, o se chiama l’ambulanza, o se arriva la polizia, o se arriva la TV, sua moglie potrebbe scoprire che lui non ha lasciato la città ma le ha mentito….e allora egli abbandona il morente e fugge in tutta fretta, magari portandosi via per sbaglio la scatoletta con le pasticche. Il malato di cuore muore, e ovviamente incolpa il protagonista, e va come fantasma a casa sua per “riprendersi la scatoletta” che appare dappertutto, nei posti più impensati, rendendo sempre più nervoso il protagonista fino all’apparizione vera a propria del tizio morto che lo assale e lo spaventa. Il protagonista sviene… e il giorno dopo viene rinvenuto cadavere con la bocca completamente piena di pasticche per il cuore, migliaia, che lo hanno soffocato.

    Ora, non dico che questa storia sia un capolavoro, ma se non altro offre personaggi più approfonditi, offre dilemmi morali, offre agganci tramite i quali il pubblico può decidere per chi parteggiare, chiedersi cosa avrebbe fatto essendo in quella stessa situazione, offre motivi di empatia con i vari personaggi ed inserisce elementi (le pasticche) utili alla trama che assumono via via un ruolo inquietante.

    Una storia simile? “La goccia d’acqua” di Mario Bava, in cui lo spirito della vecchia torna a molestare la donna che le ha rubato l’anello.

    Ecco: questo avrebbe dovuto fare questo corto per poter essere interessante. Spiegarci, narrarci, incuriosirci, raccontarci i suoi personaggi e le loro azioni, a prescindere dal concetto di “omaggio” o non omaggio. Questa cosa però non è stata fatta; e per quanto il corto sia ben costruito, realizzato anche con mestiere (avrei tolto le soggettive però, spesso sono solo messe lì a fare casino), fotografato degnamente, e recitato seriamente dai due esordienti….non lo si più definire un’opera completa, in quanto manca di anima, sentimento, e cita rimanendo troppo sul vago per cogliere nel segno.

    Non dubito che il regista si sia divertito a realizzarlo, e ne sia contento. Sono anche contento di aver visto il suo prodotto, e – come spesso faccio – ricordo che per me un corto girato in più è sempre e comunque una vittoria: puoi essere il più gran genio del mondo, ma se stai sul divano a dormire vali meno di un onesto appassionato che si mette in gioco, spende tempo, soldi e fatiche per mettere in piedi un’opera.


    Un saluto!
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    F.Hannibal
    Post: 8
    Registrato il: 12/04/2014
    Utente Junior
    00 31/05/2014 18:40
    Pessimo
    Con una trama giá vista e rivista e due attori mediocri, Operazione Terrore, é uno dei corti in gara meno riusciti a mio parere.
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    boskoz
    Post: 2.265
    Registrato il: 26/01/2010
    Utente Veteran
    00 31/05/2014 20:08
    Operazione Terrore di Giuseppe Violano è un esordio, il primo cortometraggio del regista. Devo dire che ho visto primi lavori molto più acerbi sotto il comparto tecnico, ma anche come capacità registica, per cui siamo a tutti gli effetti sulla buona strada.
    Le riprese sono varie e ben realizzate, si nota che la persona che sta riprendendo di film ne ha visti molti e li ha osservati bene. C’è “la mano” insomma.
    Il comparto audio è invece da migliorare, e probabilmente questo lo riconosce anche il regista in quanto le battute sono state ridotte giusto ad un paio, che comunque si sentono a fatica. Riuscire a mettere una “pezza” all’audio nei prossimi lavori potrebbe davvero far incrementare la qualità generale del lavoro, soprattutto se si vorrà fare un corto dotato di una trama più elaborata, con dialoghi, che si dovrebbero quindi sentire bene.

    Per curiosità, si stava utilizzando soltanto il microfono della videocamera? Una soluzione low budget che ho sperimentato in prima persona è stata quella di mettere in modalità registrazione un telefonino di ultima generazione, mettiamo un I-Phone, appoggiato vicino alla zona delle riprese (per esempio se si sta dialogando ad un tavolo, lo si mette sul tavolo stesso, appena fuori inquadratura). La qualità del suo microfono è spesso superiore a quello integrato a molte videocamere. Poi ovviamente si prende il file audio dal cellulare e in fase di montaggio si usa quello invece di quello della videocamera.

    Buona la recitazione, buona l’effettistica.

    Ma ora il difetto più grande.
    La sceneggiatura l’ho trovata interessante come idea di base, ma povera nell’esecuzione. Un senso l’opera la voleva avere, ossia che un uomo che un giorno incontra una persona ferita, preso dal panico fuggirà invece di aiutarla, e fino a qui ci siamo, ma una “vendetta” attuata da uno spettro sarebbe dovuta essere, per i miei gusti, di tipo immateriale, incorporeo. Uno spirito ti incolpa, ti ossessiona, crea eventi e situazioni che possano farti male, anche ucciderti, ma non ti colpisce fisicamente spintonandoti a terra, non ti pugnala all’addome, non si può fare ‘a cazzotti’ con un fantasma. Per il mio gusto personale ho trovato la seconda parte del corto abbastanza banale sotto questo punto di vista.

    Un lavoro comunque sufficiente questo Operazione Terrore che, ricordiamo, è un esordio. Sarei certamente felice di rivedere ancora Violano da queste parti, se volesse, in futuro. Ci sono le carte in regola per migliorare.
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    Lux Productions Film
    Post: 2
    Registrato il: 16/04/2014
    Utente Junior
    00 30/06/2014 19:21
    Eccomi!!!
    Scusate il ritardo, ma non mi ero proprio accorto ci fossero state delle recensioni in merito al mio corto!! :D

    Ringrazio del tempo dedicato alla visione e discussione del corto e cercherò di affrontare un confronto costruttivo con voi.

    "Operazione Terrore" è stato girato con una Canon HF-M46, una compattina e, per l'audio, effettivamente è stato usato il microfono della stessa.

    Soggetto e sceneggiatura: minimale, essenziale. Volutamente ho lasciato dei punti oscuri e il perchè è semplice: non ero interessato alla trama in sè, ma al concetto e cioè l'indifferenza vista in maniera totalmente negativa e molto tangibile nella nostra società (ecco perchè tutto resta reale più che surreale).

    Mi dispiace per la critica agli attori che invece hanno svolto egregiamente il lavoro che avevo loro chiesto: burattini, semplici burattini sopra le righe. Non avevo bisogno di una recitazione seria (Andrea Cotrone, soprattutto, è un professionista), ma di personaggi che fossero solo un mezzo per spiegare il concetto su descritto. Oltretutto, questa recitazione, è un omaggio al maestro Bava. Come? Mario Bava usava i suoi attori per fini estetici. Non era interessato alla recitazione, ma all'immagine, al risultato visivo, soprattutto.

    Per quanto riguarda l'omaggio al cinema del passato, non sono assolutamente d'accordo sul "dover fare un passo avanti", ma semplicemente perchè non vedo un buon film horror dai tempi di DEMONI, nè in Italia, nè all'estero (parlo di parere soggettivo, ovviamente). Forse qualche buona sortita come Martyrs, Alta tensione, The woman, il remake di Non aprite quella porta, ma nient'altro. Oltretutto, se non ci fosse stato "Reazione a Catena", tutti gli slasher movie non sarebbero mai nati!!! Zombi zombi e zombi in tutte le salse!!!

    Io dico di continuare a guardare al passato... Non per niente, uno dei più grandi registi degli ultimi 50 anni, Quentin Tarantino, attinge a piene mani dal nostro cinema (e non solo)... Ci sarà un BBBBBUON MOTIVO (citazione Romanzo Criminale!!! :D). Ovviamente, è un parere soggettivo.

    Vi ringrazio ancora per le recensioni e, se vi fa piacere, potete dare un'occhiata al mio secondo cortometraggio "Così imparano a fare i cattivi" (vi ricorda qualcosa???) che è di tutt'altro genere (diciamo uno spaghetti western).

    www.youtube.com/watch?v=ZwJYQ1DqsmA
    [Modificato da Lux Productions Film 30/06/2014 19:24]