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IL GIOCO DI ZEDDER di Giacomo Vitali

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    The Reign of Horror
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    Registrato il: 12/10/2004
    Utente Master
    00 30/05/2014 20:34
    TITOLO CORTOMETRAGGIO: IL GIOCO DI ZEDDER

    [IMG]http://oi59.tinypic.com/x44qko.jpg[/IMG]

    DURATA: 18'27''
    REGIA: Giacomo Vitali
    ATTORI PRINCIPALI: Renzo Guddemi, Deborah Di Girolamo, Francesco Biondi
    SCENEGGIATURA: Francesco Biondi
    MUSICHE: Giorgio Assanti
    FOTOGRAFIA: Giacomo Vitali
    MONTAGGIO: Giacomo Vitali
    BREVE SINOSSI: Una giovane coppia si trova a passare la notte in un Hotel abitato da insane presenze, ma non ci può essere riposo in un incubo.
    BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Nato a Livorno nel 1984, esordisce alla regia di cortometraggi con "Il Gioco di Zedder" nel 2013.


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    osmanspare
    Post: 235
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 31/05/2014 14:53
    Dylan Dog Maxi
    Quando un corto è veramente valido, è inutile sprecarci sopra troppe parole: le immagini parlano da sole, e discutendone troppo si rischia soltanto di sbrodolarsi addosso. Essendo questo Zedder perfettamente ascrivibile alla categoria dei “perfettamente validi”, questa recensione sarà dunque stringata.

    Diciamo subito una cosa: se questo corto è davvero l’esordio dei suoi autori nel mondo del cortometraggio (horror) allora è davvero un ottimo biglietto da visita, sia a livello di storia che di regia. E’ raro trovare prodotti così professionali e ben scritti. I complimenti sono d’obbligo.

    Riguardo al resto, che dire? La regia, la fotografia, gli effetti speciali, il montaggio sono impeccabili.

    E – caso raro di questi tempi – la storia c’è.

    A parte i riferimenti al Sam Raimi dei tempi de La Casa, "Zedder" mi ha fatto venire in mente i fumetti di Dylan Dog: il mix tra orrore (anche pesante), assurdo e ironia sembrano presi di peso da una delle sue storie; anzi, ora che ci penso mi pare di averne letta una simile qualche tempo fa, con i padroni e gli ospiti di un albergo che in realtà erano morti e mettevano in piedi complicati giochi spaventosamente crudeli per passare la loro eternità. Lo spunto è casuale oppure voluto? Sia quel che sia, il risultato finale è davvero perfetto: credo ci sia più Dylan Dog in questo film che in quello “vero” concepito dagli americani. Incredibile come lo stile – voluto o meno – sia stato riprodotto alla perfezione.

    Comunque, tornando alla trama, mi pare che il colpo di scena finale sia simile a quello del Dylan Dog che citavo prima: tutti i presenti in realtà sono morti viventi che “recitano” un film dell’orrore. Ho capito bene? In realtà non ne sono sicuro…e forse non è neppure importante… ma se le cose fossero così allora sarebbero perfettamente accettabili delle parti di storia che altrimenti risulterebbero un po’ forzate (e alzerei anche un po’ il voto alla sceneggiatura ahahahaa!).
    Le cito:

    1. il fidanzato torna in camera, scrolla lei, lei non gli risponde e lui non insiste a svegliarla. Mah.

    2. salito in macchina il fidanzato – dopo aver scoperto il furto delle chiavi – di punto in bianco ride, ride, ride e si trasforma in un “fico” Tarantiniano, iniziando anche a sparare battute ad effetto. Mah.

    3. E tra parentesi: se i due sono all’ultimo giorno di vacanza, come mai nel bagagliaio invece della valigie hanno un fucile a pompa? Cosa se ne facevano durante le vacanze?

    Se i due fossero davvero capitati lì per caso, vivi, etc etc, i dubbi rimarrebbero. Se invece tutto il corto è una messinscena messa in piedi da TUTTI i protagonisti, allora ecco che ogni punto dubbioso – e i cambi repentini di cifra stilistica – sono perfettamente in regola con la storia: se si sta recitando una commedia dell’orrore a braccio, è logico che ci sia un certo livello di “improvvisazione”.

    Ho poco altro da dire. Tutti gli attori sono in parte e bravi. Il corto è davvero di altissimo livello, e lo stile – Dylan Dog o meno – è davvero personale e valido. Un bravo va anche allo sceneggiatore, l’intesa col regista è ottima.

    Non mi resta che fare i complimenti.
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    boskoz
    Post: 2.252
    Registrato il: 26/01/2010
    Utente Veteran
    00 31/05/2014 19:38
    “…esordisce alla regia di cortometraggi con Il Gioco di Zedder nel 2013”.

    Di cortometraggi forse si, ma prima il signor Giacomo Vitali deve assolutamente aver fatto dell’altro. Pubblicità, videoclip musicali, video di altro genere, perché è impensabile che questo sia il primo vero lavoro ufficiale di una persona –così- tanto capace.

    Mi sentivo di esordire così nel mio pensiero su Il Gioco di Zedder, un corto onestamente quasi privo di difetti, con una regia oltre il solido (tranquillamente da televisione di qualità), una recitazione convincente, un sapiente uso delle musiche e capace di contornarsi di scene molto interessanti e riuscite. Su tutte, la scena del ragazzo in automobile che, preso alla sprovvista dalla mancanza delle chiavi nell’accensione, si lascia andare per un momento ad un attacco di risate isteriche, il tutto supportato da una musica che rende la scena davvero surreale.

    Se dovessi imputare un difetto al lavoro potrei parlare del reparto microfoni, caratterizzati da un audio ovattato e sicuramente da migliorare in lavori futuri, ma si tratta di mero comparto tecnico.

    Durante la visione, a anche al suo termine, mi sono trovato a pensare di essere di fronte ad un “Evil Dead nell’albergo”, piuttosto che nella baita (come ci ha abituato Raimi). Ho trovato la realizzazione dei mostri molto simili alla pellicola cult sopracitata, come pure il metodo con il quale vengono corrotte e trasformate le vittime, ed anche il loro carattere, con questa voglia dei demoni di prendersi gioco dei malcapitati a suon di macabre risate, come fosse un loro ‘gioco’ perverso. Ma in fondo i demoni sono spesso rappresentati così, e non è detto che il regista abbia effettivamente pensato a quella pellicola; l’Evil Dead alberghiero potrei avercelo visto solo io.

    Concludo dicendo che non ho la più pallida idea del perché, ma sono rimasto fin da principio con la strana sensazione di avere già visto all’opera Deborah Di Girolamo da qualche parte. Dalla sua pagina imdb però (ebbene si, ha una pagina imdb) ella figura attrice solo ne Il Gioco di Zedder, per cui temo che il mio cervello stia erroneamente collegando il suo viso a quello di un’altra attrice. Forse c’è una somiglianza con Rooney Mara, per esempio in “Effetti Collaterali”, mi sbaglio?

    Mettendo da parte le mie elucubrazioni, mi ripeto, siete stati molto bravi davvero, tutta la crew, dal reparto registico, tecnico, a quello attoriale. A parte la sceneggiatura che è si “buona” ma non sconvolgente, siamo di fronte ad un corto che funziona, sono 18 minuti che volano, un prodotto ben realizzato sotto molteplici punti di vista.

    Che questo non resti il primo e unico cortometraggio di Giacomo Vitali, sarebbe un crimine!
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    F.Hannibal
    Post: 21
    Registrato il: 12/04/2014
    Utente Junior
    00 01/06/2014 13:46
    Tra i migliori corti in gara
    Davvero eccellente questa opera prima del regista Giacomo Vitali. Mi è piaciuto tutto : dai bravissimi attori alla splendida fotografia, dalla particolare regia all'aspetto dei demoni. Promosso a pieni voti!
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    GIOLE
    Post: 204
    Registrato il: 13/10/2004
    Utente Junior
    00 11/06/2014 13:18
    Nonostante qualche ingenuità "Il gioco di Zedder" non mi è affatto dispiaciuto.
    Ottimi gli effetti speciali ( ovvi i rimandi a Sam Raimi ), forse il titolo ( a mio avviso "dylandoghiano" anche allo "Zeder" di Pupi Avati ? ) e credibili le interpretazioni di tutti gli attori.
    Una particolare menzione anche per la fotografia, particolarmente curata.
    Non tutto fila liscio ( i comportamenti dei protagonisti non sono sempre credibilissimi ) ma la curiosità di capire come andrà a finire rimane.
    Con qualche accorgimento e con una maggiore cura sul rapporto "sogno/realtà" e sul rapporto "ironia/dramma" poteva venir fuori un gioiellino.
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    Zedder
    Post: 2
    Registrato il: 19/05/2014
    Utente Junior
    00 11/06/2014 16:22
    Ciao, siamo gli autori del Gioco di Zedder. volevamo ringraziarvi per le recensioni e per tutti i feedback che ci avete dato. Per chiarire alcuni dubbi che vi sono sorti in merito al progetto, l'idea del corto nasce come movente per partecipare al FIPILI Horror festival. E' la nostra prima esperienza nel campo dei cortometraggi, l'unico lavoro che abbiamo realizzato prima di questo è il videoclip di "Show me" dei Black Old Garage. Sia il videoclip che il corto sono esperimenti che abbiamo fatto a costo zero per metterci alla prova dietro la mdp. Il regista ci teneva a specificare che questo è stato il suo primo esperimento nel campo del cinema; gli unici lavori precedenti sono la realizzazione di video di alcuni spettacoli teatrali locali e il videoclip di cui sopra.
    Per partecipare al sopracitato festival - avendo poco tempo a disposizione per consegnarlo - lo sceneggiatore l'ha dovuto scrivere in tre giorni per poter partire subito con le riprese. Nonostante questo, non sapendo a cosa andavamo incontro (13 giorni di riprese spalmati in quasi due mesi e circa tre mesi di post produzione) lo abbiamo presentato ai vari Festival più tardi del previsto. La parte tecnica, sia durante le riprese che in post produzione, è stata interamente curata da noi due. Anche l'audio che avete giustamente criticato ne ha risentito infatti. Gli attori sono tutti esordienti con esperienza in teatro e la location ci è stata gentilmente concessa dalla zia del protagonista. Il trucco è stato interamente curato da Irene Fasulo che è l'unica della crew ad avere alcune esperienze nel mondo del cinema.
    Tutte le altre vostre osservazione sono giuste. Ci ha fatto molto piacere che abbiate colto il background che ha ispirato il progetto.
    Adesso siamo a lavoro su un nuovo cortometraggio di genere, dove cercheremo di migliorare su tutti quei punti che non hanno funzionato in Zedder.
    Vi portiamo i ringraziamenti di tutta la crew e vi ringraziamo di nuovo per le belle parole che ci hanno dato ancora più convinzione nell'andare avanti per questa strada!
    Giacomo Vitali e Francesco Biondi