00 23/06/2015 00:29
Con Devil of the Night Lorenzo Fassina ci presenta un episodio (il numero 2) tratto dalla sua serie antologica Creepy Tales of Pizza and Gore. Questo episodio pare essere autoconclusivo, ossia se ne può godere senza avere visto i precedenti o i successivi capitoli, e devo dire che il mio giudizio complessivo è buono.

Tecnicamente parlando, ho trovato la regia molto solida e capace, per niente amatoriale. Anche l’effetto della pellicola un po’ in stile grind è stata ben dosata, senza strafare (ricordo corti in passato che abusavano dell’effetto fino a stancare). Ottimo uso delle musiche e degli effetti in generale. Presenza scenica dei personaggi buona, effetti gore elementari ma adatti allo scopo.

L’unico piccolo dubbio dal punto di vista realizzativo, se vogliamo, è che si può dedurre la volontà di mantenere il prodotto internazionale (invece di legarlo per forza ad una sola lingua) lasciandolo completamente muto, cioè non dando parti parlate a nessuno dei personaggi. Se questa scelta può fare onore al regista, io avrei unito ai buoni intenti però anche una componente di credibilità…ossia un bavaglio in bocca alla vittima (o, magari con cattiveria, la bocca cucita). E’ impossibile infatti secondo me che una persona subisca il peggio delle torture senza l’ovvio tentativo di implorare pietà (o mandare a fanculo il torturatore, a seconda del carattere) ma certamente il mutismo non è un’opzione, se si ha la bocca libera. Sono stato per tutto il tempo in attesa di qualcosa di più di un pianto, che però non è mai arrivato. Per cui, posso capire l’intento nel mantenere l’internazionalità del lavoro, meno, l’esecuzione.
Un’imbavagliata costava poco.

Comunque, piccolo neo a parte, il mio giudizio è positivo.

Purtroppo l’opera non può mirare ad un giudizio molto maggiore al “buono” solo per l’innegabile scarsità di sceneggiatura, che è sufficiente solo a spiegare ciò che stiamo vedendo, ma non fornisce nessun tipo di spessore più profondo.
Si perché, sebbene non sia un corto proprio fine a se stesso (non c’è solo una persona che ne tortura un'altra, e punto, senza motivo), ci andiamo però abbastanza vicini.
La vicenda ci fa intuire una sorta di patto con un demonio che richiede tre anime in pagamento, ed è per questo che avviene la mattanza. Ecco, questa piccola “spiegazione” di trama serve più da contorno, ma non aggiunge un vero e proprio spessore narrativo “importante”, a parer mio, alla vicenda.
Comunque reputo importante che, seppur minima, una spiegazione sotto sotto sia stata fornita…altrimenti si rischiava di ricadere nel banale “corto d’uccisione” tanto per fare.

Se in futuro Fassina decidesse di applicare la sua innegabile buona capacità registica ad un prodotto dotato di una sceneggiatura un tantino più di spessore, secondo me si potrebbe davvero correre il rischio di trovarsi di fronte ad un qualcosa di forte.

Per il momento, da ciò che ho visto, considero Devil of the Night un buon esercizio di stile, che ci dimostra che Fassina è in grado di girare con capacità un corto di genere horror. Sarei veramente curioso di vedere un soggetto più corposo nelle mani di questo regista.

Positivo.