00 23/06/2015 00:32
Davvero piacevole e di indubbio spessore questo Sleep Depraved di Gabriele Toresani.

Con un gioco in inglese nel titolo tra privazione/depravazione il regista affronta una tematica interessante, quella della privazione del sonno nei giovani genitori.
La nascita di un bambino è sicuramente un evento felice, ma i primi mesi rischiano davvero in alcuni casi di portare vicini alla soglia dell’esaurimento nervoso. Quelle piccole macchine dal pianto infernale non si fermano un attimo, hanno bisogno di mangiare ogni ora o due, e di essere cambiati altrettanto spesso, inoltre dormono a singhiozzo.
Ma almeno dormono, i bastardi, invece Dario afferma di non riuscire a chiudere occhio da 127 giorni. Lui ama quel bambino, l’ha visto nascere, ma a cosa può portare la privazione prolungata del sonno? Fino a quali infausti pensieri può essere in grado di condurre una mente stremata?
Non a caso era usata anche come tortura, perché di tortura si tratta.

Ottimo argomento, mi ripeto, ed ottima l’esecuzione nell’esplorarlo.
Ho trovato molto ben gestite tutte le parti onirico-immaginarie vissute dal personaggio, che vede e sente commenti e risposte inesistenti, dormendo ad occhi aperti (probabilmente quei micro sonni ventilati dal medico). Non è un corto che ci giuda per mano a tutte le risposte, ma lascia allo spettatore la libertà di decidere cosa sia vero e cosa no. In fondo, se la storia è vista dagli occhi di Dario, nemmeno lui forse saprebbe indicarci cosa è successo davvero e cosa no.
Alcune circostanze si posso intuire, il Baby monitor che a volte strilla ma non si illumina, ci fa capire che il pianto del neonato in quello specifico caso è stato solo nella sua testa, ma la farmacista per esempio? Avrebbe voluto spaccarle la faccia per toglierle quel sorriso accondiscendente di dosso, o lo ha fatto davvero?
Oppure, caso dei casi, e se tutto quello che abbiamo visto nel corto non fosse stato altro che un enorme colpo di sonno, magari Dario è finalmente stato in grado di appoggiare la testa da qualche parte, dopo 4 mesi di insonnia!
Non ci vengono date tutte le risposte, ma non serve.

Il corto, per come è stato fatto, esplora intelligentemente l’argomento che vuole trattare e lo fa senza far necessitare allo spettatore di voler assistere all’unione di tutti i puntini, e il sottoscritto è rimasto soddisfatto.
Reputo inoltre molto ben dosata la durata, ci sono corti che nel doppio del tempo non sono in grado di dire quello che qui è stato detto in 13 minuti.
Spesso mi dilungo poi in osservazioni di carattere tecnico, ma in questo caso credo che la cosa sia superflua perché siamo di fronte a quello che mi sembra essere un livello davvero professionale, per qualità e tecnica. La regia è veramente ottima, così come pure la fotografia. Lo score musicale ti rimane in testa, oltre ad essere più che adatto allo scopo, e mi sono veramente piaciuti tutti gli attori.

Non trovo difetti in questo Sleep Depraved, e non posso fare altro che augurare a Gabriele Toresani tanta fortuna in questo contest, in primis, ma anche nel suo futuro di film maker.