00 23/06/2015 00:33
Angelo di Noia è per me un nome ben noto, trovandomi io a giudicare per il terza volta un suo lavoro.
Parlando solo per i prodotti che mi è capitato di vedere al Fest, avevo individuato come il marchio di fabbrica del regista fossero storie di “Bambole Possedute”.
Non giudicai male tutto sommato il suo The Evil Doll il primo anno, mentre mi piacque decisamente meno il successivo 666 tanto che, alla fine del mio giudizio, ventilavo l’ipotesi che magari un cambio di soggetto avrebbe potuto giovare al regista lucano, che magari aveva finito tutto quello che era possibile dire sull’argomento bambole.

Profeticamente, quest’anno siamo di fronte al suo primo prodotto qui al festival che cambia argomento, come auspicato, ma anche genere, spaziando infatti sul comedy, nello specifico direi un trash.

Purtroppo, è anche il peggior corto di Di Noia che mi sia mai capitato di vedere, se non uno dei meno entusiasmanti anche in generale del Fest.

C’è stata sicuramente la voglia di prendere in mano la videocamera ed accenderla, ma questo è quanto di positivo si possa dire su questo corto.
Si parla (mi sembra) di un super eroe di stampo malvagio, anche se i singoli contesti sono molto confusi e sconclusionati per essere analizzati più approfonditamente.
Anche nel suo essere sempliciotto infatti, questo corto non ha né capo né coda. Sembra quasi di assistere ad un prodotto di prova, non destinato alla visione del pubblico, una sorta di test o campionario di effetti speciali, filtri e maschere in preparazione di un “vero” corto.

Non capisco cosa si volesse realizzare con questo prodotto, ma difficilmente uno spettatore si sentirà ripagato dall’aver investito nove minuti del suo tempo per guardarlo.