00 23/06/2015 01:12
Frenesia Sanguinaria, del regista che si presenta con il peculiare nome d’arte di Walter Salami Jr, parla delle uccisioni avvenute nel decennio ’85 – ’95 attribuibili a quello che in gergo viene definito il Mostro di Modena.

Il corto, nella sua totalità quasi sufficiente, pone come idea generale dell’opera quella di voler colpire lo spettatore con la riflessione sul fatto che a volte possiamo anche dimenticarci di alcuni fatti di cronaca datati, dandoli per chiusi e finiti solo perché è passato molto tempo, ma che in realtà un assassino, se non è mai stato preso, potrebbe ancora aggirarsi tranquillamente tra noi.
Effettivamente la cosa dà da pensare.

Dopo la buona idea di base però, trovo ben poco altro da poter giudicare in questo corto. Il materiale originale scarseggia, e quello non originale non è sempre pregevole.

Il lavoro svolto dal regista è stato quello di riproporre un servizio TG che si trova su youtube
(https://www.youtube.com/watch?v=VMo9CVfwVZM)
aggiungendo musica d’atmosfera e dotando il lavoro di un video in sovraimpressione, a tratti piuttosto scialbo.

C’è semplicemente “poco” di Walter Salami Jr da poter giudicare.

Un’idea come quella di proporre un corto “shock” sul fatto che un assassino così prolifico non sia mai stato catturato va bene, ma si poteva anche stendere uno scritto di proprio pugno sulla vicenda, e poi anche leggerlo (andando così a mettere in campo cose come una sceneggiatura vostra e anche della recitazione) ma il copia-incolla non giova a nessuno. Per quanto possa essere letto perfettamente, come in effetti è, il servizio giornalistico non proviene da voi, ed è il corpo principale dell’opera, che io però non posso valutare.

Uno degli aspetti creati dal regista invece è il video in trasparenza che ci mostra il nefasto killer fare “cose” mentre l’audio ci tempesta di informazioni…si ma, fare “cosa”, di preciso? A tratti cose sensate, a tratti no.
A volte si ha l’impressione che si stia facendo davvero tutto il possibile per occupare quei cinque minuti, per dare tempo al giornalista di leggere.
Assistiamo ad un alternarsi di sequenze che vanno dal pregevole sforzo di incuriosire lo spettatore con qualche dettaglio (indugiamo su una locandina vintage di un film a luci rosse all’inizio, che può indicare una devianza di tipo sessuale, fino ad una cruda sequenza del taglio di una delle vittime, verso la fine) ma poi a tratti ci si perde in quelli che sembrano proprio spezzoni volti all’”occupare del tempo”, tipo quando ci si perde a girare e rigirare il coltello dieci volte su una bambola per dire cosa? Oppure quel mezzo minuto di indugio sulla bobina azzurra di “Droga, tutta la Verità”, che la si gira, la si apre, si va quasi per estrarla…ma il ditone del guanto non entra nel buco e allora niente, tranquilli, la rimetto a posto. Mah.

Queste scene in trasparenza sono di un valore davvero altalenante, si passa dall’interessante all’insignificante , le avrei preferite un po’ più di spessore nella loro totalità, di una qualità più omogenea.

Concludendo dico che, in tutta onestà, reputo che un lavoro del genere sia di poco sotto la sufficienza, ma avrebbe tranquillamente incontrato i miei gusti con un maggior contenuto originale e meglio organizzato, come per esempio, mi ripeto, un servizio impostato da TG ma letto da voi e scritto da voi, e non prelevato direttamente da internet, in aggiunta a sequenze in trasparenza da parte del killer più interessanti e meno votate al prendere tempo. Buone invece le musiche ed il montaggio, in un corto la cui idea poteva funzionare, ma la cui messa in atto, in questo particolar modo, non mi ha entusiasmato.