Vedi che il film è stato sottotitolato da poppa-yes e stenti a crederci, perchè lei dice di schifare gli zombi-movies e pseudo-tali... eppure questo no.
Viene da chiedersi perchè.
Si stenterebbe a credere anche che Joe Lynch, dal momento che pare esordì col sequel di Wrong turn, possa avere diretto qualcosa di decente... eppure questo lo è.
Viene da chiedersi perchè.
Presto detto.
Già dagli originali titoli di testa si capisce infatti che ben prima di The sadness, e del covid che ha ispirato il medesimo, qualcuno aveva già avuto la lungimiranza (o preveggenza?) di concepire un film incentrato su di un virus inquietantemente simile al covid stesso dal punto di vista microscopico ed in grado di mandare a puttane i freni inibitori.
Ma mentre The sadness punterà su di un' ambientazione urbana, modalità di contagio e dinamiche memori di Incubo sulla città contaminata, 28 giorni dopo e Planet terror, per citarne solo alcuni, qua ci si rinchiude in un grattacielo già assurto ad unità di luogo in Il demone sotto la pelle, Demoni 2 e The end?, dove squali da ufficio si scanneranno sullo sfondo di un conto alla rovescia già visto, con differenti modalità, in Belko experiment.
Non succede tutto a random, come invece di prammatica nella maggior parte di film consimili incentrati su tali outbreak (simil)zombeschi, infatti qua il nostro "cinesino" Glenn ed una specie di sosia di Margot Robbie persino più gnocca dell' originale perseguono un piano vendicativo e ci danno dentro... in tutti i sensi.
Pur non essendo un capolavoro e non dicendo in fondo nulla di trascendentale sul piano della risaputa critica sociale che lo permea, il film scorre abbastanza fluidamente tra sketch più o meno brillanti e la giusta dose di gore, fino ai titoli di coda quasi psichedelici che chiosano degnamente il tutto.
Un bel 7 all' exploit di questa new entry nell' affollato panorama dei Lynch dediti alla settima arte.
[Modificato da MD-MAniak 24/04/2022 21:11]
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."