Cioè, la nonna di Paco Plaza.
Ultimamente mi sta capitando di vedere un po’ troppi film di vecchi.
Il che può significare due cose: o che l’horror sta puntando su tematiche di anzianitudine o che inconsciamente vado a scegliere certi film perché la mia anzianitudine si sta avvicinando.
Oppure tutte e due le cose.
In effetti la vecchiaia fa paura e i vecchi sono brutti da far spavento.
Compresa Pilar, una delle due protagoniste dell’ultimo film di Paco Plaza, interpretata da Vera Valdez, che pur avendo un passato da modella (pare fosse la musa di Coco Chanel, addirittura), ha pur sempre 85 anni e infatti è decrepita e per giunta pare un uomo.
C’è da dire che la signora non è rifatta e non si fa problemi a mostrarsi così com’è, pure in una scena di nudo, quindi massimo rispetto.
L’altra protagonista invece ha 24 anni ed è la nipotina che vive a Parigi dove tenta di sfondare come fotomodella, ma è costretta a tornare a Madrid perché la nonna, che l’ha cresciuta dopo la prematura morte dei genitori, ha avuto un ictus e da vecchietta gagliarda che andava a spasso tutta elegante e baldanzosa, da un giorno all’altro non è più in grado neanche di mangiare da sola, non parla e sembra non riconoscere neanche l’adorata nipote.
Situazione pesante, perché la nipote vuole bene alla nonna e non vuole chiuderla in un ospizio, ma d’altro canto neanche può rinunciare alla sua carriera e alla vita frenetica nella capitale francese per stare tappata in casa con la vecchia h24, cambiandole il pannolone, lavandola, imboccandola ecc.
Tanto più che la nonna comincia a fare cose strane, tipo bisbigliare cose incomprensibili come se stesse parlando con qualcuno, scoppiare a ridere in modo inquietante fissando il televisore spento (tipo il nonno da bar di Stefano Benni), e altre amenità via via sempre più spaventose.
Il film ha pregi e difetti.
È girato bene, in modo “formalmente elegante”, con inquadrature ricercate e accattivanti come quella del gioco di specchi in cui i volti di nonna e nipote sono riflessi l’uno sul corpo dell’altra, in un’alternanza (e mescolanza) di vecchio/giovane che il regista rimarca di continuo.
Le due attrici sono molto brave e gran parte della tensione scaturisce proprio dalla loro performance, per lo più silenziosa.
Il problema è che dove il film andrà a parare lo capiamo veramente troppo presto (a meno che questo non sia il primo film horror della nostra vita), anche grazie ad indizi disseminati a profusione un po’ dappertutto, ma soprattutto…
SPOILERONE DEL SECOLO
… se abbiamo già visto The skeleton key.
Ecco, la storia di fondo è proprio quella lì.
Certo, girata da Plaza in tutt’altro modo, a mio parere infinitamente meglio, ma il succo è quello, poi ripreso più o meno anche in Get out.
Insomma, la morale è sempre la stessa: i vecchi so’ stronzi e si vogliono rubbare la giovinezza e la beltà e la verve dei giovini dopo essersi già vissuti la loro lunga vita (in questo caso, molto probabilmente, anche ben più di una).
Ma d’altro canto è anche vero che i giovini sono egoisti e ingrati e non vogliono curarsi dei vecchi.
Comunque a me è piaciuto, anche se Skeleton Key l’ho visto e ho capito subito che la nipotina era fottuta.