00 11/05/2022 08:03


Il film si apre con un alternarsi di immagini suggestive accompagnate da una ballata di Nick Drake: vedute di boschi, laghi, animali selvatici nel loro habitat naturale, alti palazzoni popolari di qualche periferia, una ragazza che partorisce su un tavolo nel caos infernale del suo appartamento.
È una giovanissima tossica, che trascina le sue giornate tra la fattanza, il sonno e la ricerca di un’ennesima dose.
Da subito risulta evidente che occuparsi di un neonato in quelle condizioni è pressoché impossibile, tant’è che la giovane inadeguata madre decide di vendere la sua creatura ad una donna che di mestiere procura bambini a coppie facoltose.
Il giorno dopo se ne pentirà e cercherà di recuperare il suo bambino in una casa che sembra uscita da una favola nera dei fratelli Grimm.
Strano film, spiazzante, straniante.
Innanzitutto, è muto.
Il regista decide di lasciar parlare le immagini, il sonoro, le interpretazioni del cast tutto al femminile.
Scelta, quella della mancanza di dialoghi, che se nella prima parte riesce ad avere un suo perché, in seguito in più di un’occasione risulta forzata e inverosimile.
Questo Baby in effetti ha una doppia anima: parte come un film drammatico (la prima mezz’ora è stupenda, struggente, un vero pugno nello stomaco) e poi prende una svolta più propriamente horror, che è quella che purtroppo funziona meno a livello narrativo.
Il tutto condito con sequenze da documentario super patinato su insetti e animali vari a cui non sempre sono riuscita ad associare il corretto simbolismo, probabilmente per ignoranza personale.
Sono ancora indecisa se classificarlo come “film pretenzioso tutto fumo e niente arrosto” o, come sempre più spesso mi accade, archiviarlo come “film riuscito a metà”.
C’è da dire che il regista sa il fatto suo, il film è girato da manuale e mi ha tenuta con gli occhi incollati allo schermo fino alla fine, non tanto per la storia in sé quanto per la potenza visiva.

Consiglio una visione, se non altro per curiosità (soprattutto la mia, rispetto ad un altro parere).