In un palazzone fatiscente nella periferia di Dublino una giovane coppia in dolce attesa viene aggredita da una banda di ragazzini incappucciati: lei non sopravvivrà , dando alla luce la piccola Elsa; lui si ritroverà ragazzo-padre solo e afflitto da una gravissima forma di agorafobia.
Un altro film riuscito a metà (anzi, facciamo per tre quarti): ottima la prima parte, focalizzata sulla condizione psicologica del protagonista, un giovane attore sconosciuto molto bravo nel rappresentare l’angoscia e il terrore derivati dal trauma subito e la patologia invalidante che ne consegue. Ho sofferto con lui, mentre spingeva atterrito il passeggino durante i diversi tentativi di prendere quell'unico autobus che collega l'estrema periferia col resto del mondo.
Ottime anche le ambientazioni, cupe, squallide e degradate, semi-deserte, dove la legge non esiste e non c’è riparo per salvarsi dal pericolo incarnato da baby gang violente e selvagge.
Ma il pericolo è reale o esiste solo nella mente ferita del protagonista?
E i malvagi ragazzini sono demoni, creature soprannaturali, o soltanto il prodotto di una società malata e decadente che li ha abbandonati a sé stessi?
A mio parere il film funziona alla grande finché rimane nel territorio del dubbio, poi nell’ultima parte, con lo spiegone e l’attacco finale al palazzone, si affloscia un po’ a livello di sceneggiatura, anche se la tensione rimane comunque alta e regala diversi momenti di vero brivido.
In definitiva, mettendo sulla bilancia tutti gli elementi, direi comunque che gli aspetti positivi pesano più di quelli negativi, quindi se vi capita dateci un occhio.
[Modificato da Negatrice di Gioie 14/05/2022 11:31]