E' risaputo che siano i maschi, spesse volte nerd e altre meno, a cimentarsi in età più o meno verde con reperti cinematografici spesso improbabili e sovente di genere horror.
The being racconta invece un' altra storia: quella di una ragazza di origine asiatica, poco più che ventenne e pure carina, catapultata nel sottobosco del cinema dall' influenza della madre, un' attrice non famosa ma che pare vantasse importanti amicizie nell' ambiente. E così Jackie Kong, crescendo negli States, iniziò a barcamenarsi tra corsi di recitazione e riprese amatoriali, sino a mettere insieme nel 1981 questo monster-movie che verrà distribuito due anni più tardi.
Nonostante i buoni uffici della madre debbano essere stati probabilmente determinanti per assoldare Martin Landau e Jose Ferrer, il film è punitivo a livelli non trascurabili, fattore che risulta ancora più amplificato se capita di vedere qualcuna di quelle copie scure ricavate da nastri ottantiani. Tuttavia il problema non sta solo nel formato, e si annida piuttosto alla base, in una struttura che prevede le scorribande di un mutante radioattivo non supportate da una vera sceneggiatura: il montaggio è randomico, talvolta caotico, sembra voler cucire assieme una sequela di sketch orrifici e tradisce quindi la natura semiamatoriale dell' operazione. Le uccisioni del mostro, che si paleserà brevemente soltanto durante l' anticlimax finale, consistono nel fare ghermire le vittime da tentacoli e mani artigliate che compaiono in scena alla bisogna per il tempo necessario a perforare, strangolare, e trascinare via in un tripudio di urla: sembra che la Kong avesse appreso la lezione di Alien 2, dove più o meno il meccanismo era lo stesso, ma proposto in maniera migliore dalla sottovalutata regia di Ippolito; c'è traccia di un altro coevo b-movie italiano, ovvero Bakterion, quando la creatura scorrazza in un drive-in: nel film di Ricci accadeva in un cinema, ma la sostanza non cambia. Non incompetente nel muovere la mdp, la Kong anticipa, dal canto proprio, le suggestioni di film a venire come Toxic avenger (improbabili bidoni radioattivi che poco plausibilmente generano mutanti) e The bay (le autorità che rassicurano la popolazione bevendo acqua della rete idrica locale in tivu'), ma ovviamente non basta: il film si chiude con un poco attinente score da telefilm poliziesco americano mentre cartelli pre-titoli di coda informano sulla sorte di personaggi di cui già neppure ci si ricordava più.
La Kong farà comunque di meglio con Il ristorante all' angolo, dirigerà pure un film con la decaduta Linda Blair (credo non horror) e poi praticamente sparirà, lavorando solo saltuariamente nel cinema e in tivù, e dedicandosi principalmente al mondo dei fumetti.
[Modificato da MD-MAniak 25/05/2022 21:40]
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."