The Reign of Horror Forum Forum di discussione sul cinema horror, splatter, trash, exploitation e sul cinema horror amatoriale

Il poliziotto è marcio

  • Messaggi
  • OFFLINE
    MD-MAniak
    Post: 4.922
    Registrato il: 24/11/2006
    Utente Master
    00 25/05/2022 11:15
    C'è chi si chiede cosa ci trovassimo di così speciale nell' Argento dei tempi d' oro noi fan di Argento, io credo di avere capito cosa ci trovassero nel Di Leo dei tempi d' oro i suoi fan, ma di mio ho sempre faticato a vederlo (e, sì, vale pure x Milano calibro 9).

    Comunque a corrente alternata recupero qualcosa per dare al buon Fernando una chance postuma, e questa volta è toccato al poliziotto marcio interpretato da Luc Merenda, nome sugli scudi all' interno di un cast per l' epoca stellare: ecco, mi son fatto l' idea che Di Leo, come un po' anche Argento, sia stato fortunato a lavorare in un periodo in cui la scuola recitativa italiana forniva maschere superbe che quasi da sole tiravano la carretta; Argento di suo seppe metterci anche scrittura, colonna sonora e tecnica avanguardistiche, in seguito si concentrò pure su luce ed effetti speciali trascurando vieppiù proprio il comparto recitativo, in maniera sempre più autolesionista a dire il vero, ma almeno fece lo sforzo di sperimentare ed evolversi. Di Leo semplicemente no: ho sempre trovato la sua messinscena grezza ed elementare, sottolineata da musiche del pur pregevole Bacalov che a me neppure esaltano, ed in questo film mio coetaneo è la fantasia del sottovalutato autore Sergio Donati (C'era una volta il West ,e Holocaust 2000, tra gli altri) l' unico elemento che salva il regista aldilà degli interpreti.

    Brutto segno se anche i film più misogini e reazionari del regista, come Avere vent' anni e soprattutto Vacanze per un massacro non mi abbiano mai convinto appieno proprio per la trasandatezza della messinscena: i fan giustificano la cosa con la fisiologica pochezza di mezzi con cui il loro beniamino dovette misurarsi già alla fine dei Seventies, ma dal canto mio non ho mai visto tutta questa cura nemmeno nelle sue produzioni più ricche.



    *****************************

    "Quanta benzina abbiamo?"

    "Non molta."

    "Okay..."


  • OFFLINE
    Negatrice di Gioie
    Post: 2.897
    Registrato il: 04/12/2005
    Utente Veteran
    00 25/05/2022 17:12
    Questo mi manca, devo provvedere urgentemente, a me Di Leo piace tantissimo, non sono una tipa sofisticata.
  • OFFLINE
    Negatrice di Gioie
    Post: 3.315
    Registrato il: 04/12/2005
    Utente Master
    00 04/11/2022 21:46
    Dai, come si fa a dire che Di Leo è misogino e reazionario?

    Ma poi, sarà mica meglio Uomini si nasce di questo film (che pur non è tra i miei preferiti del Ferdi)?

  • OFFLINE
    Negatrice di Gioie
    Post: 3.320
    Registrato il: 04/12/2005
    Utente Master
    00 10/11/2022 13:09
    Non per insistere, eh, ma il paragone con Argento lo trovo inappropriato, non soltanto per diversa ricchezza dei mezzi a disposizione, ma anche e soprattutto per la differenza di stile, genere e fine ultimo.

    Argento è stato il migliore nel thriller/horror, con una cura estrema per la forma e come giustamente dici tu, una continua ricerca di nuove tecniche e soluzioni.
    Di Leo è stato il migliore nel poliziesco (o poliziottesco che dir si voglia), e quello che lo rende unico nel suo genere è il realismo che ha sempre ricercato nei suoi film, come mezzo per criticare la società e sottolinearne le storture e le incongruenze, spesso anche in anticipo sui tempi, pur restando il suo sempre un cinema di intrattenimento, e non propriamente di denuncia.
    Nel caso del poliziotto marcio, l'esempio calza a pennello: in un panorama in cui il tutore dell'ordine è sempre stato dipinto sullo schermo come integerrimo stinco di santo in contrapposizione ai malavitosi brutti e cattivi, qui la musica comincia a cambiare. Forse solo Petri aveva anticipato il tema, anche se a ben vedere in Indagine su un cittadino il poliziotto era più che altro uno psicopatico.

    Per quanto riguarda la fortuna di lavorare con ottimi attori e caratteristi, secondo me Di Leo ha avuto il merito di saper sfruttare al meglio sia quelli più bravi che quelli più scarsi, ad esempio rendendo credibile uno stoccafisso come Luc Merenda, mentre Argento è riuscito a volte a rendere cagnacci anche quelli bravi.

    Comunque sono stati entrambi dei grandi e all’apice delle loro carriere hanno sfornato alcuni dei film più belli di sempre.
    Io li amo tutti e due indistintamente: Argento è più l’amore adolescenziale che ti porti dentro per tutta la vita, Di Leo è l’amore che arriva in età matura.