00 26/05/2022 13:55
Letta la sinossi di qst film è scattato automaticamente il colpo di fulmine. Se ci si pensa bene non è la prima volta che si parla di studiare/curare/reintegrare le vittime di un virus rabbioso: capitava in Apocalypse domani all' alba dell' epidemia, in The Gerber syndrome durante la stessa, in The girl with all the gifts all' indomani di essa. Anche in The cured ci troviamo all' indomani dell' evento, ma non in uno scenario postapocalittico come nell' ultimo caso, bensì in una società nuovamente funzionante seppur comprensibilmente indebolita, minata e scossa: tanta quindi era la curiosità di vedere come la sceneggiatura sarebbe stata sviluppata.
Beh, in poche parole una delusione: il film è sfilacciato, frammentario, verboso, lento e pesante, sicuramente uno dei peggiori prodotti irlandesi in cui si possa incappare. Si partiva con grosse ambizioni: sono coinvolti anche capitali britannici e francesi, la protagonista Ellen Page (la preferivo di gran lunga qua, quando ancora non era Elliott) ci mette la faccia anche come coproduttrice e la tecnica è competente, peccato che sia la gestione dei tempi e dei personaggi ad essere completamente sbagliata.
Occasione mancata: recuperate piuttosto l' italianissimo The Gerber syndrome, che propone l' approccio parascientifico più indovinato per questo tipo di soggetto, invero non dei più facili da maneggiare.


*****************************

"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."