00 07/06/2022 20:05
Un moderno John Polidori immorale, debosciato e cocainomane (e conscio di essere depravato, come da titolo, come del resto l' umanità tutta, secondo il suo pensiero), commissiona ad un novello Frankenstein la creazione di un essere resuscitato e composito allo scopo di testare la presunta efficacia di un proprio medicinale rivoluzionario... che come al solito può fare miracoli al prezzo di effetti collaterali non proprio minimi.

Larry Fessenden riscrive il mito di Shelley adattandolo ad una cornice moderna, nell' ambito di un esperimento filmico livido e bizzarro che mi ha ricordato quello compiuto da Kikoine con Perkins nel ruolo di Jekyll/Hyde: con la differenza che ad essere celebre è qui il regista e non l' attore protagonista.

Nell' ambito di un contesto surreale e fumettistico, ma al tempo stesso terribilmente reale nel suo essere amaro, pessimistico e nichilista, non si salva praticamente nessun personaggio, così che si può sorvolare su assunti pseudoscientifici completamente sballati per godere esclusivamente della valenza metaforica del racconto: non che si sia di fronte ad un capolavoro, beninteso, ma a qualcosa di particolare che merita un' occhiata senz' altro sì.


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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."