00 26/06/2022 11:02
Si vede roba come questa, e si capisce xke poi quando è uscito Squid game tutti abbiano gridato al capolavoro.

Sì perchè qua Netflix recluta Oz Perkins, reduce dal dignitoso February, gli commissiona una ghost story nella più classica delle case infestate, e lui ripaga con un prodotto che della sua opera prima ha solo i difetti e manco un pregio. Ci sono solo tanta sospensione, tanta lentezza e nessun sussulto in una trama dal background letterario che sfoggia in tal senso ossessioni tipiche dell' immaginario kinghiano: una badante si trasferisce nella casa di una anziana scrittrice di romanzi horror che non è più tanto in sè e a cui non rimane comprensibilmente molto da vivere, poi... beh, sarebbe difficile elencare ciò ke accade precisamente, e non sarebbe neppure il caso, dato che trattandosi di un film va essenzialmente visto ed in questo caso pure interpretato (il che è quasi sempre un' arma a doppio taglio nelle mani del regista).

L' alternanza di piani temporali è ben lungi dal funzionare come in February, anzi in questo caso fa rimpiangere l' uso migliore che ne venne fatto in contesti similari (l' episodio Salto nel tempo della serie L' ora del mistero, e prima ancora Sette note in nero, di cui qua c'è pure qualcos' altro), ed il film risulta molto verboso e poco altro; sembra comunque avere fatto a propria volta scuola, visto che qualcosina tornerà in La ragazza del terzo piano, e molto di più verrà riciclato da Nathalie Erika James nel per me altrettanto deludente Relic (2020), di cui qua parlai già in un topic apposito.

[Modificato da MD-MAniak 15/07/2022 15:58]


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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."