Dopo la parentesi realistica di Cold fish (2010), Sono si sente in dovere di tornare al delirio di Suicide circle (2001), facendo all-in con qst Tag (2015), a quanto pare basato su una corposa ed articolata saga che non conosco affatto.
All' inizio sembra d' esser capitati in un remake orientale di Phenomena (che in Giappone pare avesse già ispirato il videogioco Clock tower, quindi non ci sarebbe niente di strano): ma dopo un breve incipit a base di autobus, boschi, studentesse e tanto vento (qui con una valenza particolare), si vira verso un plot soprannaturale quasi memore di certo Shyamalan (E venne il giorno), che poi deflagra in un collage di Ice from the sun, Mr. Nobody, Matrix, Existenz, Apri gli occhi, alla base di una delle trame più contorte che si possano immaginare. Ha gradito la Universal, che lo ha distribuito, ma di sicuro non è film x tutti i gusti: la breve durata e lo splatter finanche tosto sparso qua e là aiutano a renderlo più fruibile, e raccontando una storia prevalentemente al femminile soddisferà sicuramente gli amanti delle bellezze asiatiche, qui talvolta anche discinte.
Uno di quegli exploit particolari che in genere o si amano o si odiano, senza mezze misure: avvisati!
[Modificato da MD-MAniak 06/07/2022 10:40]
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."