00 06/07/2022 19:15
Posto questo misconosciuto film ad episodi di Dan Curtis col suo titolo originale, perchè una rarissima edizione italiana pare esista, ma con associato un titolo (Notte di morte) che stravolge il discorso fatto in apertura dalla voce narrante.

E' altresì d' obbligo la datazione (anche se alcune fonti riportano il 1977) perchè il titolo Dead of night ricorre in altre occasioni, tra cui come originale di un altro film ad episodi molto più datato (noto in ita come Incubi notturni), e come alternativo di Deathdream (uscito in ita come La morte dietro la porta).

Ciò detto, si tratta di un portmanteau interamente sceneggiato da Matheson e nato sulla falsariga del ben più noto Trilogia del terrore (1975), sempre di Curtis.
Gli episodi qua diventano più truci in perfetto crescendo, col primo che è un fantasy non horror in qualche modo precursore di Christine: anche qua un giovanotto si invaghisce di un vecchio rudere e lo restaura; ma qua l' auto avrà una valenza positiva, perchè viaggiando a ritroso nel tempo (secondo una logica che si rivedrà in La scorciatoia della sig.ra Todd, sempre di King, ma che a ben vedere anticipa concettualmente Ritorno al futuro) permetterà di riparare ad eventi tragici. Il secondo, invece, non è che una rilettura beffarda del mito del vampiro: una storia apparentemente classica, nella sua consona cornice d' epoca, ma con sberleffo finale. Col terzo episodio si torna nelle corde più classiche del regista: una madre, in netto anticipo su Pet sematary, ha l' ardire di richiamare tra i vivi il figlioletto defunto; nonostante l' atmosfera macabra, un gioco a rimpiattino con sfondamenti di porte che precorre lo Shining cinematografico ed un finalone che non si scorda, a questo segmento non è riuscito il miracolo di consegnare il film all' immortalità come fece Amelia, quello celeberrimo col feticcio Zuni, in Trilogia del terrore. Il fatto che Dan Curtis, negli anni Novanta, lo rifarà praticamente identico in Trilogia del terrore 2 (antologia che comprende anche il sequel/remake di Amelia, ed una brutta rivisitazione del kinghiano Graveyard shift) suona quasi come un tentativo di rivincita in questo senso.

Da recuperare.


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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."