Serie TV ideata, scritta e diretta da Alex De la Iglesia.
Per ora esiste solo la prima stagione, composta di 8 episodi, ma in cantiere ce ne sono altre due che si spera mantengano gli ottimi livelli visti fin qui.
Se vi piace il cinema eccessivo e decisamente sopra le righe di de la Iglesia, avrete di che godere, qui c’è praticamente il meglio di tutto ciò che lo contraddistingue: splatter, violenza, cinismo, ironia, grottesco, situazioni assurde, ritmo indiavolato… ma anche riflessioni, più o meno serie, sul tema religioso, tanto caro al regista, con le sue contraddizioni, i suoi paradossi e i suoi (preponderanti) lati oscuri.
E ancora: ottima colonna sonora, effetti speciali notevoli, ambientazioni fighissime che spaziano dal villaggetto medievale di Pedraza, a Gerusalemme, Parigi, Roma, New York.
Al centro della storia, oltre alle famose 30 monete del titolo, e a un complotto mondiale di cui non vi parlerò, troviamo personaggi ben costruiti, interessanti e complessi, le cui storie e personalità si svelano via via nel corso delle puntate.
Tra tutti, spiccano Padre Vergara, un prete con un oscuro passato, ex pugile, ex esorcista (vi ricorda niente?), interpretato dal bravo e intenso Eduard Fernández (con un look che lo rende irriconoscibile, fino ai flashback degli anni di seminario, in cui appare “normale”), e la sempre splendida Macarena Gómez, nei panni della moglie del sindaco di Pedraza, una controversa imprenditrice che si rivelerà uno dei personaggi più ambigui dell’intera vicenda.
Ma ottimo e convincente è anche il resto del cast, compresi i molti personaggi di contorno.
Unica nota dolente, in cui mi ero già imbattuta nel recente (e per me deludente) “Veneciafrenìa”, è questa fissazione che ha il regista di far recitare spesso e volentieri gli attori spagnoli in italiano, con pessimi risultati, fastidiosi, poco credibili e quasi comici (qui purtroppo in modo involontario).
Nonostante questa pecca, ne consiglio spassionatamente la visione, io mi sono divertita un botto.