Qualche anno fa mi sono infognato in questa cosa di volermi guardare i film horror australiani e ora non so più come uscirne.
Ieri ne ho pagato duramente pegno con la visione di “Boar”.
So che fa fico citare i registi e quindi per impressionare le donzelle del forum vi dirò che questo lavoro vede nientepopodimeno che Chris Sun occupare la sedia del Director.
Ora, se vi state chiedendo “chi cazzo è Chris Sun?” sappiate che non siete in torto e che siete anche abbastanza fortunati se siete ignari della sua esistenza.
Per me invece è già il terzo capolavoro del signore in questione che mi è toccato sciropparmi.
I primi due sono stati:
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Charlie’s Farm (
di cui trovate una mia testimonianza qui ), comunque migliore dei presequel di Non Aprite Quella Porta che si possono trovare su Netflix.
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Daddy’s Little Girl (
di cui trovate una mia testimonianza qui ), che fa della violenza il piatto forte (servito freddo, visto che di revenge si tratta).
Bene, se ad entrambi i lavori precedenti avevo dato la mia personale sufficienza, non posso essere altrettanto di manica larga con Boar.
Il film prende palesemente spunto dal classico dei classici australiani “Razorback” del 1984.
Difatti anche in questo caso il mostro è un cinghiale di dimensioni pachidermiche e munito di zanne così lunghe che Jurassic Park spostati.
Il primo problema è che questo cinghiale gigante è davvero fatto male: si alterna un robot super statico (per darvi un’idea immaginatevi un incrocio tra lo Squalo del 1975 e il toro meccanico di Buona Domenica) a una Computer Grafica fatta da quelli che sono stati scartati alle selezioni per lavorare con l’Asylum.
E a me, ogni volta che vedo il cinghiale gigante, torna in mente la pubblicità dei “Pennelli Cinghiale” dove per dipingere una parete grande serviva un pennello grande (o un grande pennello, a seconda dei punti di vista).
Il cast invece riunisce diverse leggende dell’horror Australiano:
- Nathan Jones (Charlie’s Farm e tante altre comparsate in film di Hollywood, oltre che aver calcato i ring WWE)
- John Jarratt (Wolf Creek, a proposito, sta per uscire il 3 se mai qualcuno di voi sia riuscito a completare la visione del 2)
- Bill Moseley (Non aprite quella porta 2, La Casa dei 1000 corpi, ecc).
Ti dici: forse con questi nomi un pochino si saranno impegnati… E invece no.
Qualcuno mi spiega come un cinghiale del peso di una tonnellata, che fa grugniti che si sentono a 87 miglia di distanza con il vento a favore, capace di ribaltare pickup in corsa con una testata, possa ogni volta sorprendere le proprie vittime alle spalle?
Prima che andiate avanti nella lettura di questo post, certo di avervi ingolositi, e prima che vi fiondiate su streaming farlocchi pieni di popup di casalinghe generose a 2Km da casa vostra, voglio farvi un regalo.
In questo momento, sappiate che trovate il film completo (Eng sub Eng) gratis su YouTube a questo link:
https://youtu.be/P_nSC8tqp0c
No, non mi ringraziate, perché da qui inizia la parte dolente (e i probabili spoiler).
Il film diciamo si divide in due parti:
La prima metà in cui il porco zannuto dilania giovani coppiette che campeggiano e tentano di accoppiarsi (attenzione: non c’è manco il sesso in questo film).
Come anticipato, il livello degli effetti speciali è imbarazzante, vi lascio immaginare il livello di recitazione delle comparse di un film del genere.
Nella seconda metà del film invece il nostro cinghiale gigante se la prende con l’intera famiglia protagonista del film.
Anche qui le scene ridicole non si risparmiano:
Automobili in corsa ribaltate con una testata, lotte con il cinghiale all’arma bianca prima e a mani nude poi, gente che corre dopo che il cinghiale ha usato la loro gamba sinistra come filo interdentale, ma la chicca delle chicche è il finale.
Quando tutto sembra perduto, riescono a fare fuori il mostro in maniera anche abbastanza banale e noiosa (niente a che vedere con “
apri la bocca, figlio di puttana”).
A questo punto non posso descrivere la bruttezza e l’inutilità di un doppio colpo di scena finale che vi lascerà increduli e che probabilmente voleva lasciare aperta la porta ad un sequel che, forse per una questione di dignità, non mi risulta sia mai stato girato.
Voto: 3.7
Commento: Boaring.