In questi giorni le sessioni di massaggio si sprecano, un po' x riallacciare vecchi contatti, un po' x stemperare la tensione del nuovo inizio, un po' x smaltire il jet lag.
Ottima occasione quindi x una delle mie visioni a tema.
Uscito nel 2010 come Fashion hell e poi rieditato col più esplicito Horny house of horror, qst exploit giapponese verte su tre ultraquarantenni nerd (come non immedesimarsi?) che x l' addio al celibato di uno di loro organizzano l' ultima partita di baseball, poi si ubriacano, ed infine inaspettatamente capitano di fronte ad una parlor house dai prezzi stracciati: dentro la gnocca non manca, ma come nel caso delle dimore stregate avrebbero fatto bene a diffidare di prezzi tanto economici. E lo spettatore, che nel prologo ha visto una sgnacchera sgranocchiare il membro di un cliente dopo averlo avvolto in un' alga nori, tutto ciò lo sa bene. Non verrà ben spiegato però xke le signorine, coordinate da una sorta di Lurch dagli occhi a mandorla che diventa all' occorrenza samurai, evirino i malcapitati nei modi più fantasiosi: c'è di mezzo il Diavolo, uno show alla My little eye, o entrambi?
Ma in fondo chissenefrega: preceduto da una striscia di cartoni animati uguale in tutto e per tutto a quelle dei pierineschi nostrani (del resto anche le renze qua non mancano) ed interpretato da attricette in odore di hard, questo divertissement scorre via abbastanza spedito durante i circa 75 min di durata (ma occhio alle versioni accorciate), mescolando disinvoltamente una maschera alla Demoni, stanze colorate come in Ecstasy generation, bollini sui genitali tipici di prodotti nipponici vintage, ed effetti speciali a metà strada tra Story of Ricky ed Anthropophagous; per nulla celate le elementari riflessioni sul mondo della prostituzione, che vanno da meretrici false e bugiarde, al futuro sposo imbranato che si vanta di non avere mai pagato una donna (e poi avrà una sorpresa), al personaggio che dichiara "Nessuno cercherebbe le persone scomparse qua da noi, dal momento che nessun uomo dichiara di frequentare certi posti".
Incrocio ideale tra giapponesata splatter a buon mercato e tromata nella media, Fashion hell si candida quindi a prodotto potenzialmente interessante solo per personaggi alla boskorelli (completista delle prime, nonchè fan di Poultrygeist) e alla Topitti (esegeta del sesso a pagamento): tutti gli altri potrebbero anche astenersi, a meno di non volerlo guardare solamente per ammirare l' attrice che interpreta la protagonista Nagisa, a tutti gli effetti una topa shpazziale che potrebbe valere la spesa (in tutti i sensi).
[Modificato da MD-MAniak 14/08/2022 07:35]
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."