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La casa sin fronteras (Pedro Olea 1972)

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    Negatrice di Gioie
    Post: 3.897
    Registrato il: 04/12/2005
    Utente Master
    00 16/11/2023 12:53


    Mi scuso innanzitutto con Perfect per il titolo in spagnolo, ma sono quasi certa che il film sia inedito in Italia, quindi non è colpa mia.
    Ad ogni modo, ve lo traduco, significa LA CASA SENZA FRONTIERE, che è il nome della misteriosa organizzazione attorno a cui ruota tutta la vicenda, un po' in stile La corta notte delle bambole di vetro.
    L'organizzazione opera in tutta segretezza, per un non meglio precisato "nobile fine umanitario", reclutando giovani a cui assegnare incarichi via via sempre più "impegnativi".
    Uno di questi giovani guarda caso è proprio il nostro protagonista, Daniel, un ventenne appena arrivato in città in cerca di un lavoro sicuro e una vita migliore, che il paesino da cui proviene non riesce a garantirgli. Inizialmente, il reclutamento presso la Casa sembra essere l'occasione sperata, ma non passerà molto prima che il ragazzo si renda conto di essersi invischiato in una situazione pericolosa e senza via d'uscita.
    Infatti, se la Casa è disposta a dare molto (fama, ricchezza, posizioni di prestigio) altrettanto si aspetta in ritorno, in termini di fedeltà e ubbidienza. Chiunque tradisca gli alti ideali dell'organizzazione, o più banalmente si rifiuti di portare a termine i compiti assegnati, incorrerà in severe punizioni comminate da un apposito Tribunale interno.

    Il film di Pedro Olea, girato negli ultimi anni della dittatura franchista, non fa quasi nulla per nascondere le evidenti analogie tra la fittizia Casa senza frontiere e i veri tribunali militari istituiti dal caudillo, per mezzo dei quali vennero torturati e uccisi migliaia di oppositori, spesso col supporto di un'organizzata rete di informatori clandestini. Per non parlare del fatto che la struttura interna della Casa fa pensare anche alla controversa istituzione dell'Opus dei coi suoi tecnocrati.
    Dunque, un film politico e di denuncia vestito da thriller cospirativo, la cui trama, di per sé molto lineare e anche facilmente prevedibile, viene ingarbugliata da episodi onirici, flashback e letture di missive con voce fuori campo.
    Quasi assente la violenza grafica, che il regista preferisce lasciarci immaginare affidandosi a descrizioni verbali e inquadrature di particolari che fanno presagire il finale angosciante.
    Il ritmo è lento, ma non più della maggior parte delle pellicole dell'epoca.
    Quello che mi ha colpita favorevolmente è soprattutto l'atmosfera opprimente e il senso di ineluttabilità che accompagna ad ogni passo il protagonista. Un'atmosfera che mi ha ricordato, più di ogni altra cosa vista finora, l'Inquilino di Polanski, che arriverà soltanto 4 anni dopo e che secondo me per diversi aspetti (la pensione in cui alloggia il protagonista, la sorte toccata al precedente inquilino, il senso di paranoia...) è molto debitore di questo film dimenticato o forse proprio mai considerato.

    A me è piaciuto.
    Lo consiglio solo a Wampyr.


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    Wampyr
    Post: 3.354
    Registrato il: 28/05/2005
    Utente Master
    00 16/11/2023 19:14
    grazie, infatti già solo vedendo la locandina... capivo che poteva interessarmi molto!
    [Modificato da Wampyr 16/11/2023 21:12]
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    MD-MAniak
    Post: 6.080
    Registrato il: 24/11/2006
    Utente Master
    00 16/11/2023 20:56
    C'è un po' di massoneria in tutto ciò?


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    "Quanta benzina abbiamo?"

    "Non molta."

    "Okay..."