Eh, Confessions l'avevo già visto anni fa e avevo anche letto il libro, ma mi hai fatto venire voglia di riguardarlo anche perché non lo ricordavo benissimo.
Mi è ripiaciuto molto, sia per come è costruito, con i diversi punti di vista, sia per il modo in cui rappresenta questi adolescenti incapaci di distinguere fra il bene e il male, cresciuti in famiglie disfunzionali con adulti assenti/inadeguati/opprimenti/esigenti.
E poi c'è tutto l'ingranaggio della vendetta, che è spietata, fin quasi incredibile da quanto eccessiva, ma al tempo stesso educativa, forse l'unico modo, chissà, per arrestare la degenerazione di certi marmocchi.
Con le dovute proporzioni, sono convinta che in casi estremi l'unica via per cambiare un percorso totalmente sbagliato sia sbattere il muso forte forte contro qualcosa di molto duro. Ti accortocci, ti fai male, ma poi riparti in un'altra direzione, sperabilmente più giusta.
Il romanzo è molto più asciutto e distaccato, quasi a sottolineare quanto una società alienante, carente di empatia e sentimenti, contribuisca a creare mostri, individui che diventano disumani pur di nascondere la propria fragilità e la propria sofferenza.
Il film invece, vuoi per il sottofondo malinconico dei Radiohead, vuoi per l'impatto di certe immagini, non riesce a mantenere sempre quella freddezza e arriva ad essere persino straziante.
A questo punto, restando in tema figli degeneri, rilancio con un film del 2011, E ora parliamo di Kevin, anch'esso guarda caso con colonna sonora dei Radiohead, di cui, prima della visione, consiglierei spassionatamente la lettura del romanzo, We Need to Talk About Kevin, (che si trova solo in formato digitale, giacché inspiegabilmente il libro è da anni fuori catalogo).
E' una storia che mi ha inquietato parecchio, soprattutto per il controverso rapporto tra madre e figlio (tanto più che il bambino somiglia vagamente a mio figlio da piccolo).