MD-MAniak, 18/11/2018 13:01:
Lunghi anni di gestazione hanno partorito un prodotto altrettanto lungo: Luca Guadagnino si prende infatti ben due ore e mezza (!) per costruire un film patinato che dell' originale riprende soltanto il soggetto, riscrivendo di fatto completamente la sceneggiatura e contaminandola con riferimenti al resto della trilogia, dalle tre madri di Inferno, al sabba finale di La terza madre (se non altro girato meglio rispetto a quello visto nel filmaccio di Argento, e pure corredato da effettacci gore assai superiori). Operazione nel complesso riuscita neanche a metà: prima del colpo di scena finale che giustifica in parte lo sforzo, si sbadiglia e si sonnecchia troppo, non c'è traccia dei grandiosi colori e musiche che resero mitico l' originale, e pure la regia, nonostante la buona volontà, si attesta su livelli decisamente inferiori; cast dai nomi prestigiosi, se non altro, ma neppure quello del film di Argento scherzava da qst punto di vista. Un' occhiata la può valere, ma un confronto con l' originale è semplicemente improponibile.
Ma infatti è da vedere dimenticandosi il titolo, il film di Argento e considerandolo sostanzialmente tutta un'altra cosa.
Al cinema lo vidi la prima volta con in mente l'originale e uscii amareggiata (ma anche un po' frastornata).
Poi lo riguardai, perché alcune cose mi erano piaciute parecchio, senza fare confronti, come fosse un'opera a sé stante, e devo dire che mi piacque più alla seconda visione.
Certo, non mi rimarrà nel cuore, a differenza di Suspiria "vero", ma ha parecchi momenti ipnotici e totalmente immersivi (la dolorosissima morte danzata di Olga, il sabba finale, e tutti i balletti in generale, questi sì, mi sia concesso, decisamente superiori a quelli dell'originale).
Poi c'è altro, a volte anche troppo, e io mi rompo le palle a cercare possibili interpretazioni per ogni cosa (la psicanalisi, il contesto storico ecc.), quindi mi porto a casa fondamentalmente l'esperienza sensoriale, che è in questo caso è più che soddisfacente.