+Russell+, 14/09/2005 11:12:
Qualcuno sa dirmi perchè nel secondo episodio l'attrice è stata cambiata?
Lo sapranno i produttori, ma è un dettaglio secondario: del resto anni dopo Hannibal sostituirà con Julianne Moore la Jodie Foster de Il silenzio degli innocenti e nessuno si lamenterà più di tanto.
E come Hannibal anche questo è un sequel diretto, che parte con citazioni a manetta: mentre la coppietta fa una corsa in taxi memore di Suspiria (anche le angolazioni di ripresa e soprattutto la ost rimandano al film di Argento), la zombesca mano mozzata sopravvissuta al rogo del primo (loro intanto son coperti di fuliggine e dicono al taxista di non saperne nulla... e lui se la beve!) li segue e si intrufola a casa della ragazza, dove inizia un duello all' insegna dello slapstick degno di La casa 2.
Quel segue è qualcosa di effettivamente dissimile dal primo, anche se la struttura ad episodi viene parzialmente conservata: ci si sposta dietro le quinte del gioco (xke di gioco cosmico scopriremo che si tratta), secondo un meccanismo che ricorda le traslazioni temporal-dimensionali viste in La casa di Helen, e che non sempre risulta coinvolgente. Ad episodi passabili come quello su Frankenstein, e quello di genere sci-fi a matrice Aliens, oppure piacevolmente weird come quello in b/n (e nel quale la guest star Bruce Campbell è vittima di una sorte davvero bizzarra), si contrappone quell' autentico macigno che è il segmento fantasy-avventuroso, che x fortuna verrà poi spezzato dal movimentato cambio finale di scenari in stile Sotto shock che condurrà pure sul set di Zombi.
Poi, finalmente, avremo una vera conclusione (infatti i sequel finiscono qua), ed infine, a gridare che ormai siamo veramente negli anni Novanta, arriveranno titoli di coda che scorrono su di un video rap.
Concordo con chi sostiene che nonostante la trama più elaborata Waxwork 2 sia più lento e meno divertente del primo, con un cast meno nobile, e con meno splatter a parità di sforzo effettistico; ma proprio l' approccio narrativo più curioso e particolare può valere la visione, a patto di accontentarsi.
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."