Da questo corto, che non affronta un tema nuovo né si rivolge al vecchio con uno sguardo particolare e innovativo, che non sceglie chissà quali effetti sonori o visivi, si rimane semplicemente affascinati.
È… sensuale.
A cominciare dall’attore, l’unico in scena, che presenta un aspetto convincente e un’ottima capacità di movimento ( guardando i lavori amatoriali ci si rende conto di come anche il solo sollevare un bicchiere in modo credibile richieda esperienza). L’abbigliamento scelto, i suoi sguardi, il modo in cui fuma… Azzeccatissimo.
E poi c’è la regia. Non sceglie inquadrature fantasiose: quando deve sa inseguire il protagonista nelle sue fughe, concitata, confusionaria… col fiato corto; ma quando è invece alle parole che bisogna dare spazio, al dramma di un uomo forse rimasto solo al mondo, allora non cerca nessuna evoluzione che potrebbe distrarci. Primi piani sereni, diretti, stacchi per nulla disturbanti. Purtroppo, il problema di alcuni lavori non professionali sta nel fatto che il regista cerchi di dire per forza la propria con riprese esagerate, spesso fuori luogo se non addirittura involontariamente ridicole. Questo non è un caso del solo ambiente cinematografico: mi viene in mente che quando iniziai a suonare la chitarra cercavo a tutti i costi l'
assolone, e c'era da ridere, oltre al fatto che inevitabilmente finivo per non fare Musica.
Torniamo al corto. I testi, che come dicevo prima non presentano alcuna grande novità nel panorama dei racconti horror, colpiscono alla grande. Toccanti.
Una battuta sulla scena finale, con “uno-di-loro” che appare sul vetro nel pannello in alto della porta: un piccolo gioiello.
Sul titolo ero titubante: mi sembrava troppo banale. Poi, ancora una volta, ho trovato nella scarsezza di originalità, una tutt’altro che inutile profondità di contenuti: Noi, che nonostante Essi e la loro terribile distruzione del mondo terreno, continuiamo a cercare ossessivamente di restare aggrappati alla vita, incapaci di darci la morte.
Un lavoro che mi ha conquistato, toccato, un’atmosfera conturbante a cui difficilmente si resiste.
Complimenti.
[Modificato da Steveau 11/04/2006 20.09]
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."