GOCCE di Marco Giorgini

TITOLO CORTOMETRAGGIO: GOCCE



DURATA:22 minuti
REGIA: Marco Giorgini
ATTORI PRINCIPALI:Marco Giorgini, Federico Malavasi
SCENEGGIATURA: Marco Giorgini
MUSICHE:---
FOTOGRAFIA:Massimo Borri
MONTAGGIO:Massimo Borri
BREVE SINOSSI:E' un momento molto difficile per Giulio, sul punto di divorziare. Ma quando il suo migliore amico lo chiama perché ha bisogno di un favore importante non esita e lo raggiunge. Per scoprire a sue spese come qualche volta sia molto difficile non fare una scelta sbagliata.

Curioso. Questo è il primo aggettivo che viene in mente pensando a "Gocce". Il premio (meritato) per la miglior sceneggiatura rispecchia in pieno le caratteristiche del corto in questione: diciamolo subito, la sceneggiatura è la cosa migliore. Delude la regia, approssimata per non dire assente, mentre superano l'esame i due attori, non tanto per doti eccezionali quanto comunque per la capacità di reggere i lunghi dialoghi imposti dallo script. E' un corto che si ricorda con piacere dunque per la storia, tutto sommato originale e ben strutturata. Come un bel racconto breve.

[Modificato da gia84 11/04/2006 17.20]

Un antico paiolo finisce casualmente nelle mani di due amici, che individuano in esso insospettabili qualità soprannaturali; l’ oggetto, infatti, è in grado di soddisfare le richieste più disparate, esigendo però in cambio crescenti quantità di sangue. E non basteranno le poche gocce del titolo a far avverare i loro desideri più inconfessabili...
L’ ottima sceneggiatura, firmata dall’ esordiente regista Marco Giorgini, esalta le potenzialità di un soggetto che non avrebbe sfigurato in un episodio della mitica serie “Ai confini della realtà”; la recitazione degli interpreti, di stampo decisamente dilettantesco, rappresenta purtroppo un limite non trascurabile, ma la volenterosa regia ed in particolare l’ azzeccato finale aperto pesano in maniera determinante sulla lusinghiera valutazione complessiva. Un esempio lampante di produzione amatoriale realizzata con classe ed intelligenza, e per questo motivo assolutamente da non perdere.

[Modificato da Flavio Giolitti 11/04/2006 23.57]

Finalmente, una storia originale.
E vai!

Davvero complimenti per la bella idea. Il corto stesso è un omaggio all'Idea artistica: quattro mura, due attori principali, un mucchio di chiacchiere. Perchè la storie migliori, a mio parere, nascono proprio dai personaggi e le loro chiacchiere. Tuttavia, siamo in un corto, e allora ci si aspetterebbe anche una ricercatezza stilistica nella fotografia, nella regia... qui assente, purtroppo.

Ma la storia vince. Il corto è interessante, aggancia l'attenzione, scritto davvero bene, interpretato non egregiamente ma coinvolgente quanto basta.
E' uno di quei racconti che non si dimenticano, che rimangono impressi, che si rivisitano col pensiero e con le parole al momento di riportarli agli amici al pub o davanti al fuoco da campeggio.
"Ehi, conosco una storia fichissima..."

Sì, davvero fichissima.

Non capita spesso di imbattersi in cortometraggi amatoriali, o comunque indipendenti, forti di una sceneggiatura interessante e ben strutturata. GOCCE rientra in questa categoria, mostrando un intreccio narrativo originale, scorrevole e ben calibrato, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore pur non essendo sostenuto da una confezione formale del tutto convincente.
Un uomo, nervoso e visibilmente agitato, chiama un amico per chiedergli un favore. L’amico, seppur sconvolto da un possibile tradimento della moglie, va a casa sua. L’uomo gli mostra una strana pentola dei desideri, capace di esaudire ogni richiesta in cambio di sempre più numerose gocce di sangue. La pentola porterà entrambi gli uomini ad esagerare con le proprie curiosità e i propri, pericolosi, desideri.

Se, da un lato, la regia propone inquadrature precise e stabili, dall’altro, la fotografia risulta piatta anche per il largo uso di fonti di luce naturale; non male gli inserti in b/n. Evitabile l’effetto “righe” in fase di compressione, ma la qualità resta comunque più che buona.
La recitazione non convince a pieno (problema comunque comune alla stragrande maggioranza delle produzioni del genere), ma entrambi gli attori si impegnano per rendere credibili i propri personaggi e, alla fine, convincono anche lo spettatore.
Buona la critica verso i recuperacrediti e buona la commistione amore – amicizia – morte.
GOCCE risulta forse un po’ troppo lungo, ma non annoia e non perde tempo con scene di riempimento inutili, lasciando buone speranze per i futuri lavori del regista.

Mi permetto di inserire la mia personale recensione, in quanto presidente della giuria del festival inserirò man mano nel databese del sito e nel forum TUTTE le recensioni dei corti che hanno partecipato.
Mi sembra il minimo per onorare i registi che hanno animato il festival.


Esordio alla regia per lo scrittore Marco Giorgini che firma anche il soggetto di questo interessante cortometraggio. Giulio ha visto sua moglie tradirlo con un altro uomo. Distrutto dal dolore si reca dal suo migliore amico, che tra l'altro ha bisogno di chiedergli un favore molto importante. Quest'ultimo è venuto in possesso, in modo poco legale, di un antico paiolo che sembra in grado di esaudire i più reconditi desideri, a patto che lo si “nutra” con del sangue. Incredulo, Giulio si troverà presto in una situazione molto drammatica. Lo script piuttosto originale e ben congegnato è il punto di forza dell'opera in questione. Sfruttando praticamente uno spazio unico, costituito da un tavolo e due sedie, ed inserendo dialoghi funzionali, Giorgini costruisce una storia che tocca tematiche prettamente umane quali amore, dolore, tradimento, curiosità, bramosia e odio. La regia è strettamente narrativa, limitandosi a mostrare gli eventi senza interferire con alcun virtuosismo o bizzarria. E questo è un pregio per certi aspetti ma anche un limite poiché, anche a causa di una fotografia piuttosto piatta, tende a rendere eccessivamente spartana e minimalista la messa in scena. Nonostante questo, la storia risulta avvincente e può spingere lo spettatore a porsi diverse domande (alcune delle quali di ordine etico) o più semplicemente può generare un processo di immedesimazione del tipo :”Ma se io mi trovassi nella situazione de protagonista…che farei? Quale dubbio o desiderio vorrei venisse esaudito?”. Notevole. Vincitore del premio “miglior sceneggiatura” nell'edizione 2006 del “The Reign of Horror Short Movie Forum Award”.