00 14/04/2006 14:47
Re:

Scritto da: pharaoh79 14/04/2006 13.54
Prefetto! Grazie per lo spazio [SM=g27811]
Comincio io con la mia domanda per Steveau

Il racconto di Spaziani era in prima persona e quando ho scritto la sceneggiatura mi sono chiesto: "Come faccio a dare allo spettatore determinate informazioni senza utilizzare per forza dialoghi con spiegazioni?" Allora ho pensato alla voce narrante. Mi serviva per spiegare alcune cose: la figura di Tommaso, il risveglio dei morti viventi, il ritorno della moglie zombi...Non vedevo altro modo. Poi ho utilizzato per la maggior parte frasi che vengono direttamente dal racconto, forse solo quella finale è mia. La voce narrante è legata a me (io sono il personaggio che guida la macchina e parla con Tommaso)
Quindi la domanda è questa: Visto che conosci il racconto in questione, quale soluzione dovevo usare secondo te?
[SM=g27823]

[Modificato da pharaoh79 14/04/2006 13.55]

[Modificato da pharaoh79 14/04/2006 13.56]





Dunque, umilissimamente, ti dico per intero le impressioni che ho avuto:
la voce narrante appare fuori contesto per il fatto di non essere automaticamente riferibile a qualcuno sulla scena ( la voce sembra totalmente diversa, da attore a narratore ) e fai incorrere poi lo spettatore in una brutta confusione quando, sul finale, la voce dice: "C'è anche mia moglie..", e subito dopo assistiamo a un bacio tra chi dovrebbe essere l'attore principale ( e perciò, forse, il narratore ) e la ragazza dai capelli corti. Ora, c'è un intrigo amoroso? Un triangolo?
Insomma, è un dettaglio un po' di troppo, tra l'altro mi pare assente nel testo originale.

Il problema forte, è che si "sente" che il testo è preso da un racconto, e per nulla modificato. Non so, forse una mia caratteristica ( di discutibile utilità ) ma ho le orecchie sensibili, riesco a sentire stonature se le parole che un attore mi riporta sincronizzate a immagini, sono in realtà state pensate in assenza di immagini.
"Passi spigolosi e sghimbesci...", per esempio, espressione un po' troppo colorita, buona per l'atmosfera divertente e divertita del racconto di Spaziani, ma stonata nel tuo corto.
Il contesto che il tuo film crea è doppio, per questo poco convincente: abbiamo musiche energiche e indiscutibilmente horror, personaggi spaventati ma decisi ( le armi, la voglia di combattere ), una desolazione scenica fatta di pietra ed erbacce, e poi ecco il testo, cinico, distaccato, da commedia... "Ridicoli ( riferito agli zombi )...Acconcia-salme...Dovremo rovinargli il trucco..." ... insomma, si è un po' tratti in inganno dalla natura del contenitore e dalla tipologia del contenuto. Confezioni un horror, ma lo racconti con parole che ispirano altre atmosfere.

E poi Tommaso.
Sono d'accordo sulla voce narrante all'inizio ( anche se avrei specificato fin da subito a chi appartenesse, cominciando forse proprio con quella e una stretta inquadratura del protagonista ) ma poi avrei tolto la fase del "...Acconcia-salme..ci prega di risparmiarli..." e avrei costruito un qualche dialogo di botte e risposte divertenti ( avendo bene a mente una "confezione" diversa, divertente, appunto, dato che la storia di uno che non voglia vedere rovinate le proprie creazioni è di per se stessa concepibile in modo unicamente ironico ).

Concludo.
Le difficoltà nascono allora dal poco riuscito accostamento di generi differenti: l'ironico ( inevitabile, ripeto ) e la "difficile" avventura horror ( musiche, scenario, ecc. ); il racconto, le parole prive di immagini ( si sente che è uno scritto non pensato per immagini ) e l'azione filmica.
Personalmente avrei riveduto i testi, avrei riveduto i personaggi ( battute, scambi inverosimili, Tommaso al centro di tutto con una personalità votata alle ridicole pretese di rispetto per gli zombi ) ... avrei costruito il corto in modo da trasferire completamente l'assurdità ( pregevole ) del racconto di Spaziani, mettendo però dialoghi nella parte centrale e finale, assicurando alle strambe personalità dei personaggi di venire a galla; avrei scelto musiche meno incisive, magari un blues country, avrei evitato il "triplo" gioco tra protagonista-moglie-amante(?) e sarei stato ( se proprio vogliamo essere pignoli ) più attento a due dettagli: 1) il fucile, palesemente fasullo. Avrei messo un'altra pistola; 2) I morti che, per essere appena usciti da una abbuffata a base di "custode", appaiono troppo puliti.





[Modificato da Steveau 14/04/2006 14.47]

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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."