00 26/07/2007 18:17
Son rimasto abbastanza deluso dall'esordio registico di Arquette, nonostante The Tripper non sia certo un brutto film. L'idea di un Ronald Reagan killer lasciava pensare ad un film che fosse anche una sorta di denuncia nei confronto di certi personaggi politici americani, ma in realtà questo tema viene soltanto sfiorato dai protagonisti e dal regista attraverso alcune prese di giro, in parte riuscite, ai danni dei repubblicani ed anche del buon George W Bush, senza essere ulteriormente approfondito. Memorabile in tal senso una battuta al fulmicotone di uno dei personaggi secondari appena prima di essere fatto a pezzi
Per il resto siamo davanti ad uno slasher decente, che nonostante una certa lentezza nella prima metà (sopportabile però, grazie alla buona prova generale del cast), si lascia andare sul finale, pur non raggiungendo mai vette elevate di gore; alcune morti infatti avvengono off-screen, togliendo sostanza e realismo alla pellicola. La trama ruota attorno a questo festival musicale per gli hippies moderni, e si capisce come Arquette volesse chiaramente lanciare un messaggio positivo a favore delle droghe leggere (o almeno questa è la mia idea): alcune sequenze psichedeliche son ben riuscite, e din generale il buon David dimostra di aver appreso in maniera soddisfacente la lezione, sfruttando bene i movimenti di camera ed alcune soggettive del killer in azione. Purtroppo però il film non riesce mai a creare il pathos necessario, neppure quando inizia prendersi maggiormente sul serio: l'impressione è che Arquette abbia calcato eccessivamente la mano sul fattore commedia, trascurando quello prettamente orrorifico. Ciò non toglie che The Tripper, se visto senza aspettative troppo elevate come quelle del sottoscritto, potrebbe rivelarsi un horror piacevole e dal retrogusto eighties (e anche seventies, data la presenza hippies). Arquette ha esperienza, sarò felice di rivederlo all'opera, magari con un pò più di sana cattiveria. L'ironia c'è già.