00 19/03/2007 18:28
Che delusione, purtroppo.


L'incipit è ben fatto, anche se risulta piuttosto banale la sovrapposizione occhio/luna, e poco convincente la reazione "riflessiva" della prima vittima che resta a tossire anziché scappare.

Ma è buono, l'incipit, sul serio. Supportato da un montaggio rapido e attento.

Poi, però, si scade nella noia.

La scena della sveglia inquadrata che (indovinate un po'?) scavalca il minuto e tortura protagonista e spettatore ammorba di brutto l'atmosfera al cardiopalma. Paradossalmente, piuttosto che svegliare, addormenta.

L'ufficio. La panoramica è lunga, troppo, e sembra la ripresa di un servizio telegiornalistico, uno di quelli che invadono gli spazi di qualche associazione o fondazione, uno di quelli in cui tutti i presenti fanno una gran fatica a fingere di lavorare battendo sulla tastiera e parlottando del tempo tra di loro, a puro uso e consumo (e inganno) del pubblico a casa.
Banale, e spossante. Forse si voleva caratterizzare la vita professionale del protagonista proprio come banale e spossante? Ah, ecco... be', lo si può fare divertendo, anche se sembra impossibile.

Il finale. Sta qui la delusione più grande. Sinceramente non vedo 'sto gran tema "profondo" cui gli altri accennano; a conti fatti è una storiella con la solita vampira che sbuca nel finale, il solito sangue, una storiella che trova i punti forti nell'incipit e nei titoli di coda, se non altro perché ci sono buone riprese e buona fotografia. L'amore che rende schiavi, mostri, prigionieri... L'amore che uccide o fa uccidere, l'amore maledetto che abbiamo conosciuto in centinaia di salse, spesso tragiche, spesso, come in questo caso, raccontate con venature umoristiche, da barzelletta. Non lo dico per offendere: parlo sul serio quando affermo che l'effetto che mi ha fatto vedere la vampira fratturata è stato del tutto simile a quello provato al termine di una gustosa barzelletta.
E non era ciò che mi aspettavo. Mi aspettavo un uomo spietato e la sua storia (magari originale). Un omicidio efferato e le sue intriganti cause.
Questo, non un mezzo sorriso, mi aspettavo.

Lo scadere progressivo del cortometraggio, a partire da un incipit accattivante, è perfettamente rappresentato dall'evoluzione scenica del protagonista: io non l'avrei fatto parlare.

Se sembro duro, mi spiace: sono in realtà più tenero di un cucciolone.
Il fatto è che non perdono le delusioni, che non riesco a mandar giù tutta la seconda parte del film, laddove i primi due minuti mi avevano fatto davvero piacere. Molto piacere.

Plot banalissimo, buonissima la parte tecnica, reprensibili tempistica e montaggio.

Il regista fa ben sperare per un prossimo futuro.

Ps: è caratteristica di molti lavori in gara, quella di perdere mordente via via che il corto avanza. E' un peccato. Perché a ben vedere, quando i mezzi tecnici non ci son proprio tutti (non è il caso di Frattura), la storia rappresenta l'unico sistema per sfornare un prodotto interessante. Ma le storie mancano, latitano. La mia analisi negativa (e discutibilissima, figurarsi)di Frattura, come pure le recensioni felici dei miei colleghi, sono simboli preoccupanti della morte dell'inventiva che si sta concretizzando.

Volevo attaccare questa recensione con sfolgoranti complimenti all'incipit di Frattura. Ma poi mi sono imposto di non farlo, e di limitarmi a moderate congratulazioni. Questo perché, dopo tutti gli horror visti, letti e immaginati in sogno, non posso permettermi di far festa per la messa in scena di un omicidio.
Bello l'incipit, davvero, su questo non ci piove.
Ma in fondo cos'è? Un omicido, neppure troppo originale, a cui segue un'altrettanto banale opera di squartamento.
Ci siamo talmente persi dietro al già-visto, che ci accontentiamo del già-visto fatto un po' meglio.
E invece no. Non dobbiamo.
Che si cominci con un omicidio, ma che poi non mi si deluda: voglio motivazioni alla base dell'omicidio, della morte, motivazioni nuove e che mi facciano entusiasmare.
Del sangue che sgorga senza ragioni innovative o quantomeno particolari, ormai, non so più che farmene.
Stesso dicasi per i vampiri e... per l'amore.
Ma quest'ultima è un'altra storia, la mia, e lei sì che annoierebbe.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."