Sì.
L'atmosfera anni '50 è piacevolmente ricreata, con PinkMoon.
E questo è bene. Ho a cuore quel genere.
Degna anche la realizzazione grafica, per quanto, naturalmente, di evidente matrice non professionale.
Il problema, semmai, sta tutto nella maniera scelta di narrare l'accaduto.
La storia, che è semplice, risulta difficile. Si segue a scatti, complici anche i dialoghi da Manuale del Giovane Astronauta che proprio non aiutano.
Si rischia la noia.
E poi le riprese "a terra". La scena del mostro che attacca la donna è piuttosto banale nelle scelte di ripresa, con una soggettiva da dietro gli alberi che ritengo personalmente superata, e una corsa, sempre in soggettiva, in direzione della preda, altrettanto anacronistica.
Magari anche qui, si cercava lo stile di un tempo.
E ancora, magari sbaglio, ma credo che il maledetto pubblico dell'orrore, IL MOSTRO, voglia vederlo.
E bene.
Sempre.
Molto buona la tempistica musicale, con azzeccati crescendo.
Apprezzabilissimo, Pink Moon. Se non altro c'è chi senza timore punta a stupire, e ci riesce.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."